Un viaggio affascinante e ricco di cultura e poesia può essere quello da fare in Sicilia, da Messina a Palermo.
Quasi in linea retta, da Est a Ovest, lungo la costa che guarda a Nord verso il mare aperto.
Si parte da Messina, che il terremoto del 1908, seguito da un maremoto, cancellò dalle cartine geografiche.
Fu ricostruita a partire dal 1912. E’ una città che pare disegnata con scrupolosità e precisione quasi geometriche. La sua vicinanza al continente la rende davvero città di frontiera, e come tale crocevia di speranze e a volte di illusioni.
A Nord di Messina, ecco Milazzo, allungata su una sottile striscia di terra che si tuffa nell’azzurro e splendido mare. L’antica Mylae è formata da una città vecchia posta sopra un’altura e dai nuovi quartieri che costeggiano il mare.
Da qui si parte verso le isole Eolie e la lontana Stromboli. Da qui si raggiunge Capo Milazzo per proseguire verso Tindari, incantevole località ricordata anche da Andrea Camilleri nelk eromanzo della serie di Montalbano: La gita a Tindari,
Lasciata Milazzo e superata Barcellona Pozzo di Gotto c’è Capo d’Orlando, con lo splendido Santuario con i resti del Castello d’Orlando e l’antico borgo marinaro di San Gregorio. Il nome della città risale, secondo la leggenda, al paladino Orlando che vi fece tappa dopo una missione in Palestina.
Da Sant’Agata di Militello, la strada corre veloce verso il capoluogo. Ed è subito Cefalù, annunciata dagli spettacolari campanili “gemelli” della sua Cattedrale. Anche qui una leggenda vuole che sia stata costruita per un voto del Santissimo Salvatore da Ruggero II, vissuto nel Decimo Secolo e conosciuto anche come il Normanno, scampato miracolosamente a una tempesta e sbarcato sulla costa delle cittadina.
Ma la realtà e il suo disegno che rimanda a una fortezza, fanno pensare piuttosto a una costruzione di origine militare.
E dopo una sosta nei caffè della piazza che accoglie la Cattedrale, il viaggio riprende in direzione di Palermo, laggiù oltre l’orizzonte dei pensieri. Città di fascino e di contraddizioni, Palermo.
Con i suoi meravigliosi palazzi che testimoniano un passato luminoso, contrapposti alla modernità scomposta della periferia. E poi le architetture religiose: da Santa Maria della Catena a San Giovanni degli Eremiti, passando per la chiesa di San Domenico, per chiudere con la Cattedrale, che di Palermo è il gioiello. Dedicata alla Vergine Maria Santissima Assunta in cielo è un grandioso complesso architettonico composto da diversi stili, segno inequivocabile della continua e generosa devozione del popolo palermitano.