Il sud Italia produce un frutto dal gusto esotico e dall’aspetto inquietante, tipico dell’estate, evocativo di chissà quali sensualità, a volte pauroso per le sue pungenti spine: il fico d’india.
Questo morbido e carnoso frutto dalle tantissime proprietà terapeutiche
e uno dei simboli della regione Sicilia. Con il suo rosso che punteggia la campagna e invita a una sosta. Ma l’origine del fico d’India si perde lontano, oltre l’Oceano, in un altro continente. Infatti, la succulenta pianta è nativa del Messico.
E da lì si diffuse nelle popolazioni del centro America che la coltivavano e commercializzavano già ai tempi degli Atzechi. A portarla nel Vecchio Continente è stato Cristoforo Colombo, nel 1493. Della famiglia delle cactaceae, la pianta può raggiungere i 3-5 metri d’altezza.
Il frutto è una bacca carnosa il cui peso può variare dai 150 ai 400 grammi e al suo interno contiene un gran numero di semi. Una volta sbucciata e liberata dalle punte spinose può essere conservata in frigorifero e mangiata fredda.
Ma è appena colta dalla pianta e consumata sul luogo che esalta il suo sapore e l’elevato valore nutrizionale. Infatti, il frutto contiene calcio, fosforo e vitamina C e la polpa è ricca di fruttosio, saccarosio e glucosio.
Tra le tante proprietà terapeutiche del fico d’India c’è anche quella diuretica e la “capacità” di abbassare il colesterolo.
In Sicilia sanno davvero come si prepara l’elisir di lunga vita!
Per approfondire alcune interessanti e incredibili proprietà di questa pianta, vi invitiamo anche a consultare questo interessante articolo “Fico d’India o Nopal: le incredibili proprietà del suo gel per la salute“.