Si parla spesso delle origini cristiane della nostra Europa, ma è l’Italia la nazione che al suo ninterno ha testimonianze inequivocabilmente legate alla storia del cristianesimo. Intere comunità e città sono state fondate sullo spirito cristiano. Tra di esse c’è  Noale, in provincia di Venezia. Secondo una leggenda, questa terra è stata centro religioso antichissimo, addirittura evangelizzata dal discepolo di san Pietro, e primo vescovo di Padova, san Prosdocimo, il quale qui avrebbe consacrato un tempio. Più credibile la tradizione secondo la quale Noale ricevette la fede, come tutto il Veneto, da Aquileia e, in particolare, da quei soldati che si insediarono sul graticolato romano nei primi secoli dell’era cristiana.

Ed è proprio ad Aquileia che la comunità noalese ha voluto celebrare il suo Giubileo del 2000. Attraverso la riscoperta delle comuni radici, comunità cristiana e società civile hanno inteso trarre nuova linfa per un futuro all’insegna dell’integrazione e della condivisione.

Comunità cristiana e società civile si incontrano in maniera simbolica in varie occasioni: la Via Crucis del Venerdì santo, il rinnovo di un antico voto alla Madonna della Salute, ma anche l’infiorata del Corpus Domini e la rievocazione storica del palio. Questi ultimi sono eventi più recenti, ma grazie alla sapiente regia della Pro loco sono diventati in breve tempo tappe importanti nella vita sociale e religiosa della cittadina.

L’infiorata vede impegnate le contrade cittadine, fin dal primo mattino, a dar forma a un immenso quadro floreale che si rifa a soggetti religiosi. Le contrade sono protagoniste anche del palio medievale, rievocazione storica che riporta la città indietro nel tempo, al XIV secolo, quando il castello (ancor oggi sono visibili le due torri, parte della rocca e molti palazzi affrescati) era governato dai signori Tempesta, avogari del vescovo di Treviso.

La manifestazione ha inizio con la celebrazione eucaristica nell’antica chiesa arcipretale (che conserva preziose opere d’arte) e la benedizione del palio (palio che sarà assegnato alla contrada il cui atleta avrà per primo tagliato il traguardo dopo una corsa a piedi di circa 1.600 metri).

Il primo evento dell’anno, che si svolgerà tra qualche giorno, è Pirola Parola. Nella tradizione, i fuochi dell’Epifania vengono battezzati con vari nomi, a seconda della zona di appartenenza: Pirola Parola, Pan e vin, Casera oppure con altri nomi di fantasia che comunque ricordano in vario modo l’ambito del fuoco, della catasta di legna , del falò.

Come in antico, i canti e le invocazioni rivolte al fuoco sono le medesime, si chiede al cielo la serena abbondanza in tavola e nelle pacifiche relazioni tra gli uomini. E mentre il fuoco esaurisce le fascine, la tradizione vuole che si consumi la pinza e il vin brulè.

A Noale la Pirola Parola è un evento che si svolge secondo un preciso canovaccio fatto di riti propiziatori. Lo spettacolo è arricchito da centinaia di figuranti rappresentanti dei diversi borghi della città. Al termine spetta al Vate esprimere l’atteso pronostico per l’anno nuovo. Appuntamento dunque il 5 gennaio 2013 per il primo evento noalese.

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