Casale marittimoMolti paesi e città italiane nascondono nel sottosuolo reperti e testimonianze di un’epoca passata, a seconda della zona in cui si scava, si trovano oggetti di varie epoche e di diverse culture. Ad esempio a Casale Marittimo e in particolare nelle colline limitrofe, in Toscana, gli archeologi, a partire dalla metà gli anni ’80, hanno portato in luce i resti di un villaggio etrusco risalente al VII secolo a.C. e gli edifici di un successivo insediamento ellenistico.

Tuttavia la scoperta più sensazionale riguarda la necropoli etrusca orientalizzante di  Casa  Nocera.

I  corredi delle sepolture, appartenenti a principi guerrieri vissuti tra l’VIII e il VI secolo a.C., hanno restituito preziose suppellettili in  oro, pasta  vitrea e bronzo  come   le  caratteristiche  ed uniche asce a doppia “s” con il profilo ornato da piccole anatre.

La presenza di un ceto principesco etrusco è stata del resto confermata dal recupero di due statue funerarie di straordinaria fattura.

Esse, poste all’ingresso   della   tomba,   raffiguravano   gli antenati in  atteggiamento  di   compianto. Annoverate come uno degli esempi più antichi di scultura a tutto tondo d’Etruria, le statue si datano intorno al VII secolo a.C. e costituiscono a buon diritto il vanto e il simbolo della  necropoli  casalese.

La visita di Casale Marittimo si può così effettuare abbandonandoci alla seduzione degli anelli concentrici del pittoresco centro urbano, posto all’interno di due cerehie murarie di epoca medievale.

Dalla piazza principale – Piazza del Popolo – attraverso una rampa, costeggiando il singolare edificio denominato “la nave”, si giunge al cosiddetto Castello, cuore Storico del paese.

L’ingresso è contrassegnato dalla torre dell’Orologio eretta  nel 1854 dove prima era presente una porta. Prende le mosse da questo punto un percorso circolare che segue l’andamento delle mura.

È curioso notare come al numero 19 di Via del Castello, sopra la porta d’ingresso,  si  trovi  una  piccola  pietra scolpita che, secondo la leggenda, raffigurerebbe addirittura un teschio; in questo luogo l’immaginario collettivo collocava la presenza di oscure prigioni.

Addentrandoci   all’interno di vicoli, chiamati dagli abitanti “rughe”, e superato un arco ottocentesco, si incontra la Pieve di Sant’Andrea. Quest’ultima, attestata per la prima volta nel 1.505 e adibita successivamente a scuola elementare, è dal 1874 sede del municipio. Da visitare è anche la chiesa principale di Sant’Andrea, eretta dal 1872 al 1874.

Altre chiese assolutamente interessanti per arte e storia sono: La Cappella    della     Madonna    delle Grazie si trova all’estremità opposta di piazza della Chiesa ed è stata edificata nel 1716 in seguito all’opera volontaria   dei   casalesi e, nella piazza principale sul lato orientale, la chiesa di San Sebastiano, costruita nel 1775 e restaurata nel 1937 con materiali di reimpiego etruschi e romani.

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