Sono trascorsi ormai tanti decenni dalla fine della seconda guerra mondiale e il ricordo delle drammatiche vicende di quegli anni è ancora vivo non solo tra i sopravvissuti, ma anche tra i loro eredi. Far memoria del passato aiuta a vivere meglio il presente e a costruire un futuro, sempre migliore. Ecco allora che qualche settimana prima dedl giorno della memoria (il 27 gennaio) a Roma è stato organizzato un TRENO DELLA MEMORIA per coltivare la memoria della deportazione e dell’olocausto nazista.
Il treno parte il 18 novembre dalla stazione Tiburtina di Roma. Il convoglio si ferma a Firenze, Bologna e Verona per raccogliere i viaggiatori. L’arrivo alla stazione Plaszow di Cracovia è previsto per le ore 11 di lunedì 19 novembre.
L’iniziativa si svolge con l’adesione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Domenica 18 novembre, a mezzogiorno, il semaforo della stazione Tiburtina di Roma passerà dal rosso al verde, e il “Treno della memoria”, organizzato da Spi Cgil, Terra del fuoco, Udu e Rete degli studenti, si metterà in marcia. Destinazione: Auschwitz Birkenau.
I partecipanti, giovani e anziani, sono alle prese con i bagagli. Serviranno maglioni e giacche pesanti: in Polonia fa già freddo. Macchine fotografiche e caricabatterie sono pronti; si scelgono i libri da mettere in valigia; c’è chi prepara un diario sul quale appuntare impressioni e pensieri. Il treno percorrerà l’Italia, facendo tappa a Firenze, Bologna e Verona, per far salire altri “viaggiatori della memoria”, attraverserà Austria e Repubblica Ceca e, dopo quasi ventiquattro ore, arriverà a Cracovia.
Sarà un viaggio indimenticabile e carico di emozioni. Sei giorni durante i quali sono previste le visite ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, nei quali i nazisti uccisero circa un milione e mezzo di persone, e quella al ghetto di Cracovia, reso famoso da Steven Spielberg nel film Schindler ‘s list, e dove alla fine del 1941 erano rinchiusi 18.000 ebrei, la maggior parte dei quali uccisi durante i rastrellamenti o nelle camere a gas.
Il viaggio sarà anche occasione per incontrare i rappresentanti di Solidarnosc, il sindacato che negli anni Ottanta mise in crisi il regime comunista polacco. La Polonia è stata la nazione più colpita dalla ferocia nazista e solo negli ultimi decenni, grazie anche all’opera del beato Giovanni Paolo II, ha rivisto la rinascita e la gloria di un tempo.
Viaggi come questo dunque non sono da catalogare tra quelli di piacere o di svago, ma sono indispensabili per formare le coscienze e far riflettere sulle violenze di cui solo l’uomo può essere autore.