La provincia di Ferrara è tutta da scoprire. Itinerari culturali e naturalistici sono praticamente possibili in tutti i periodi dell’anno.

Uno di questi percorsi è quello che si può fare partendo dal suggestivo borgo di Stellata di Bondeno, famoso per la Rocca Possente, dove si trova il Museo Civico Archeologico “G. Ferraresi”.

Qui è documentata la storia di terre dove si rinvennero le più antiche forme di antropizzazione, con materiali databili dalla preistoria e protostoria, fino alla romanità, al medioevo e al rinascimento.

Poi si giunge a Ferrara. Qui il rinascimentale Palazzo Costabili ospita il Museo Archeologico Nazionale che raccoglie i materiali della necropoli della città etrusca di Spina, riemersa dalle bonifiche delle valli di Comacchìo a partire dai primi decenni del XX secolo.

I contesti tombali esposti nelle quindici sale allestite sono esemplificativi di questo affascinante centro che, fondato alla fine del VI sec. a.C. da popolazioni provenienti dall’Etruria alla foce del Po, a breve distanza dal mare, visse floridamente fino alla metà circa del III sec. a.C. grazie agli scambi commerciali tra l’entroterra etrusco padano e la Grecia.

Splendidi sono i corredi da simposio, prevalentemente di provenienza attica, restituiti dal prosciugamento delle valli: una notevole raccolta di grande fascino tra cui primeggiano i grandi vasi a figure rosse e i meravigliosi crateri che rievocano saghe mitologiche ed epiche battaglie, le serie di piatti per il pesce, oltre a vasellame, gioielli e bronzi etruschi.

Nel Palazzo si ammira la volta della Sala del Tesoro, affrescata da Benvenuto Tisi da Garofalo agli inizi del ‘500 con scene della vita di corte animata da putti, animali e personaggi affacciati ad una balaustra.

Questo itinerario può continuare per Voghenza, sede di un ricco vicus, dove la necropoli monumentale romana di età imperiale (I -III sec. d.C.) ha restituito numerose sepolture, i cui ricchi corredi si trovano a Voghiera, nella Delizia Estense di Belriguardo, e testimoniano la longevità di questo centro, prima sede episcopale del territorio fino al VII secolo d.C.

Nella Delizia Estense del Verginese è documentato l’eccezionale sepolcreto del Fadieni, anch’esso di età romana imperiale, rinvenuto vicino a Portomaggiore. Le Delizie Estensi sono incluse nel territorio riconosciuto dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”.

Continuando verso la costa,  si giunge a Comacchio, nel Parco del Delta del Po, dove il Museo della Nave Romana espone il magnifico carico dell’imbarcazione d’età augustea”spiaggiata” a breve distanza dalla cittadina, composto di merci, strumenti di bordo, anfore, oggetti dì uso personale dei marinai e dei passeggeri, tra cui indumenti in cuoio e contenitori in fibre vegetali perfettamente conservati.

Di particolare interesse i preziosi tempietti votivi in piombo argentifero.

Un Itinerario nel ferrarese tra  abbazie, monasteri e chiese

Abbazia di PomposaAvete mai pensato di trascorrere un weekend tra abbazie, monasteri e chiese?

Forse sì, ma è stato difficile trovare un posto che raccolgiesse tutto ciò in pochi chilometri. Noi vi consigliamo la provincia di Ferrara.

Qui, lontano dalla città, vicino alle coste dell’Adriatico, sorge solitaria l’Abbazia di Pomposa.

Nel mare verde che la circonda il viaggiatore di oggi la vede di lontano, come faceva il pellegrino di tanti secoli fa, e riconosce in quelle mura un faro di fede e di civiltà. Da secoli ormai, fra quelle mura, non risuonano più i canti dei monaci benedettini, né si copiano alacremente i testi della sapienza universale per la grande biblioteca, ma ancora splendono di bellezza le preziose decorazioni di cotto e di pietra, i raffinati mosaici pavimentali e, soprattutto, i colori dei magnifici affreschi, che avvolgono tutto e tutti nella loro luce trascendentale.

Luoghi di meditazione e di preghiera, i Monasteri e i Conventi costellano tutto il territorio ferrarese.

Alcuni, ancora dedicati alla preghiera, ospitano gli ordini religiosi cui sono affidati da secoli; altri sono divenuti centri culturali oppure attendono di trovare una nuova identità. A volte sono discretamente nascosti agli occhi di chi è immerso nel quotidiano, altre volte si annunciano con grandi facciate o con lunghi, eleganti porticati.

Tutti sono parte integrante della storia di un popolo e della sua fede.

Nella cattedrale di Ferrara si possono poi ammirare: demoni ghignanti, dannati in preda al terrore, anime sante ormai soffuse della luce della Grazia eterna. E ancora: teste di mostri che spuntano fra le profonde arcate, in una foresta di colonne, oppure un’incantevole Madonna che all’ombra di trine di marmo presenta ai fedeli il proprio Figlio divino. La Cattedrale si erge maestosa a memoria di una storia magnifica e secolare. Grigia, bianca e rosa nella facciata, splendente di oro e di colori all’interno, sfavillante di luci per le grandi cerimonie.

Ad ogni altare, dalle nicchie di ogni pilastro occhi di angeli e di santi osservano fedeli e visitatori: statue di marmo, quadri preziosi i cui colori nulla hanno ceduto al passare del tempo, il tutto sotto il grandioso Giudizio Universale del Bastianino, immerso nella luce azzurra dell’abside.

Una visita dunque solo di poche ore può consentire di immergersi in un bagno spirituale salutare, accompagnato da un pizzico di cultura, che non è mai troppa di questi tempi.

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