Alla scoperta dell’incantevole Cuneo

Cuneo, capoluogo del Piemonte, è situato su un piccolo altopiano triangolare tra i due corsi dei torrenti Stura e Gesso. Proprio da questa caratteristica forma ha preso il nome la città. Cuneo è uno stupendo belvedere, circondato da una corona di monti, come la Bisalta, il Bec d’Orel ed il gruppo dell’Argentera.

È conosciuta come la città dei sette assedi, indomita e ribelle, ma anche una città salotto, caratterizzata da un’atmosfera di accoglienza e ospitalità. Insomma, un luogo perfetto ove trascorre qualche giorno di vacanza. Ma iniziamo subito il nostro giro turistico: quello che colpisce nel centro città sono le centinaia di metri di portici, che ne fanno un vasto centro commerciale all’aria aperta. Partono da via Roma, la strada principale del centro storico, per arrivare alla vasta ed elegante Piazza Galimberti, cuore pulsante di Cuneo che mantiene viva la memoria della Resistenza e della Medaglia d’Oro di cui la città si fregia.

Una città ricca di storia, ma che si è subito aperta alla concezione moderna di centro urbano, non fossilizzandosi in quelle che sono le antiche pianificazioni del territorio. Infatti, le moderne geometrie della parte nuova della città fanno di Cuneo un esempio di moderna architettura urbana, fusa con i singoli elementi del passato.

Corso Nizza

Partiamo dalla Stazione, da cui inizia il moderno Corso Nizza. Percorrendo questa bella via, iniziamo a goderci una splendida visione delle Alpi Marittime, mentre alle nostre spalle sorge il gruppo dell’Argentera. Corso Nizza ci porta al centro della città e precisamente nella vasta Piazza Galimberti. Si tratta di una delle più belle piazze della regione e vi si fanno i mercati dei bozzoli e delle castagne. Presenta una superficie di quasi 24.000 metri quadrati, costruita in stile neoclassico e interamente circondata da palazzi porticati, collegati da terrazzi a gruppi di cinque.

Il 21 maggio 1945 fu intitolata all’Eroe Nazionale della Resistenza italiana, Tancredi, detto Duccio Galimberti, brutalmente ucciso dai fascisti il 3 dicembre 1944. Sempre nella piazza si può trovare anche il Museo (al suo interno un viaggio nella storia, a cavallo tra Ottocento e Novecento, della famiglia Galimberti, una famiglia che intrecciò le proprie vicende con quelle cittadine e nazionali) e la Biblioteca della famiglia Galimberti.

La bellissima Piazza Galimberti

Dall’altro lato della Piazza Galimberti, c’è Via Roma, la principale e più frequentata arteria di Cuneo.

Rappresenta la parte vecchia della città, con i suoi bassi e caratteristici portici, testimoni di assedi e vicende storiche. All’inizio della via visitiamo subito la Cattedrale messa a dura prova dai molteplici assedi, poi proseguiamo ed ammiriamo il paesaggio cittadino. Potremo poi visitare, nella vicina Via Cacciatori delle Alpi, l’interessante Museo Civico, con raccolte che ci illustreranno la storia, l’arte ed il folklore di questa città. Il Museo Civico di Cuneo è ubicato nel complesso monumentale di San Francesco, comprendente l’ex convento e l’annessa chiesa. Un complesso molto importante dal punto di vista architettonico, classificato come monumento nazionale e rara testimonianza architettonica di epoca medievale in città.

Al suo interno si snodano diversi percorsi di visita: dalle più antiche testimonianze della preistoria a quelle di età moderna, per raccontare al visitatore la storia del territorio. All’interno del complesso è presente anche la biblioteca specialistica, aggiornata su tutte le tematiche riguardanti i beni culturali.

Sempre in Via Roma troviamo l’austero Palazzo del Municipio, mentre la piccola Via Santa Maria ci condurrà in Piazza Virgilio, un tempo il centro della città. Su questa piazza si affacciano la Loggia dei Mercanti di Grano con archi e la Chiesa di San Francesco con il portale in marmo. Tornati in Via Roma troviamo la Chiesa di Sant’Ambrogio e più avanti il Palazzo del Vescovado e del Governo. Giungiamo così in Piazza Torino, sulla punta del cuneo.

Da qui si ammira una magnifica vista sulla pianura e su tutta la cerchia alpina. Proseguiamo ora la nostra visita per i lunghi viali alberati che, seguendo la linea delle antiche fortezze, fanno il giro della città. Da essi possiamo goderci stupendi panorami: stiamo parlando del Corso Stura che si affaccia in vista del grandioso Viadotto Soleri, sopra il fiume Stura e verso il panorama delle Alpi Cozie, dominate dal Monviso.

Poi c’è il Corso Gesso, belvedere della Bisalta e delle Alpi Marittime, che si conclude in un grazioso Giardino Pubblico. Infine il meraviglioso Viale degli Angeli, proseguimento del Corso Gesso, lungo quasi 3 km e terminante nel Santuario di Santa Maria degli Angeli.

Cuneo e le sue valli: una preziosa perla in un territorio tutto da scoprire

Alle spalle dell’incantevole città di Cuneo, che ha davvero tanto da offrire al turista, si aprono a ventaglio le incantevoli valli Vermenagna, Gesso, Stura di Demonte, Grana e Maira. Valli che offrono paesaggi incantevoli, con scorci mozzafiato, le quali ospitano bellissime località di villeggiatura. La valle Vermenagna, più a sud di tutte, si presenta aperta e ricca di conche prative e di ampie distese boschive: l’uomo, qui, rappresenta solo un piccolo puntino, immerso nel verde di una natura rigogliosa. A solcare la vallata è il torrente Vermenagna, affluente del più grande e conosciuto Gesso. Come anticipato, queste valli sono meta di un turismo che sta crescendo nel tempo e una delle principali località, maggiormente apprezzate dai turisti, è Limone Piemonte.

Valle Vermenagna

Ancor più suggestiva è la valle del Gesso, che dominata dalla Cima dell’Argentera, si apre immensa al suo cospetto. I grandi castagneti, che occupano gran parte della vallata lasciano pian piano il posto al paesaggio più aspro, povero, ma non per questo meno bello della regione alpina. Anche questa è una zona molto apprezzata da numerosi visitatori che, attirati dalla bellezza del luogo e dalla rinomata ospitalità della gente del posto, amano le località di Terme Valdieri e Entracque.

Più severo l’aspetto della Valle della Stura di Demonte, che si apre ampiamente solo in prossimità del colle della Maddalena al confine italo-francese. Un territorio, come detto, sembra essere meno accogliente rispetto ai due prima citati, ma che ospita delle località molto rinomate: Demonte, Vinadio e la stazione sciistica Argentera. Infine, il territorio della provincia di Cuneo si chiude con le più piccole, ma decisamente più colorate Val Grana e Val Maira, dove si distendono grandi frutteti, castagneti e boschi. Valli molto povere, ma che restano tra le più belle di tutta la regione Piemonte.

Cuneo, quindi, rappresenta il principale centro economico che raccoglie in sé i frutti delle valli che la circondano. Un centro economico molto importante, che sin dai tempi antichi, ha rappresentato il fulcro dell’intera economia legata al settore primario dell’intera regione (il mercato del bestiame è uno dei più importanti in Italia, così come la produzione di cereali, frutta e altri prodotti agricoli). Ma, Cuneo è oggi anche un fiorente centro industriale, dove piccole e medie industrie fanno da traino ad un’economia in costante crescita. Quindi, è una zona d’Italia dove si lavora soltanto? No, Cuneo e le sue valli rappresentano anche la destinazione perfetta per chi ama lo sport e il divertimento. Il comprensorio sciistico dell’alta Valle Vermenagna, conosciuto come “Riserva Bianca”, è uno dei più conosciuti e attrezzati di tutta la regione. Piste straordinarie e panorami mozzafiato: cosa volere di più?

Tante arte moderna e contemporanea: le “Sculture da vivere” a Cuneo

La città di Cuneo non si presenta solo come straordinario contenitore di architetture ed opere del passato, grazie alle quali è possibile ripercorrere gran parte della storia italiana, ma è anche una meravigliosa culla nella quale sono adagiate bellissime opere di arte contemporanea e moderna. Infatti, vi è proprio uno specifico itinerario, che ha lo scopo principale di far conoscere le moderne opere di grandi artisti, che rendono Cuneo una città unica. Passeggiando per la città ci si imbatte nelle Sculture da vivere, le opere vincitrici delle varie edizioni del Concorso Internazionale Scultura da Vivere, che rappresentano il risultato di un’indagine artistica portata avanti dagli allievi delle Accademie di Belle Arti su un tema ogni anno diverso.

Un vero e proprio mix di stili, di idee e visioni artistiche, che anima il centro della bellissima città. È stata realizzata una vera e propria mappa, così come sono quelle dei pirati che indicano il punto esatto dove il tesoro è stato nascosto. Ma, questa volta, il tesoro non è rappresentato da lingotti, monete d’oro e tutto ciò che i pirati hanno saccheggiato in città di mare, ovvero sottratto a navi che hanno incrociato la loro rotta. Il vero tesoro sono le sculture, che si mostrano in tutto il loro artistico splendore, tra i palazzi e le aree pubbliche della città.

Infatti, seguendo le direttive della mappa in questione si giunge, ad esempio, nei pressi dell’ascensore panoramico di Cuneo, dove è possibile soffermarsi ad ammirare la scultura che rappresenta la “Curva di Peano”. Un’opera per ricordare il famoso matematico nato a Spinetta (piccola frazione di Cuneo), che dimostrò l’esistenza di una curva che percorre tutti i punti di un quadrato. Poco più avanti, a un centinaio di metri circa, all’interno per Parco della Resistenza, è stato collocato nel 1969 l’imponente Monumento alla Resistenza Italiana dello scultore Umberto Mastroianni. Una bellissima scultura in bronzo che rappresenta una forte esplosione.

Ma, quando si parla di arte non bisogna mai porsi dei limiti e, soprattutto, non limitarsi a vedere l’arte nelle forme più conosciute di sculture, dipinti e grandi opere architettoniche. Infatti, anche la fotografia è arte allo stato puro. Ecco che, nel centro storico, Palazzo Samone è diventato un ampio spazio espositivo utilizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cuneo per ospitare mostre fotografiche e di arte moderna e contemporanea. Quindi, Cuneo non solo si presenta come una città verde, dove tantissime sono le aree non intaccate dal grigiume del cemento, ma anche come una meravigliosa realtà urbana che ha sapientemente sfruttato tali spazi, trasformandoli in piccoli musei a cielo aperto.

I castelli del Piemonte: storia, arte e nobiltà

Un grande territorio non ha bisogno di grandi parole: si racconta da sé. Borghi di straordinaria bellezza e ricchi di storia, boschi rigogliosi, tradizioni e antiche leggende, montagne imponenti ed un paesaggio sempre diverso. Inoltre, percorsi enogastronomici, mostre d’arte e itinerari che portano a riscoprire le antiche residenze sabaude: tutto ciò, ma non solo, fa della provincia di Cuneo una perla preziosa del nostro Paese.

Infatti, chi ha voglia di tuffarsi nel passato, ricordando i fasti della monarchia, non ha bisogno di fare lunghi e costosi viaggi all’estero. Basta andare in Piemonte, giusto il tempo per ammirare le meravigliose residenze sabaude. Così belle che l’Unesco, nel 1997, le ha dichiarate Patrimonio dell’Umanità.  Alcune opere monumentali che testimoniano l’architettura e la vita nel XVII e XVIII secolo nel Nord Italia.

Castello di Racconigi (Cuneo)

Sorto come castrum romano e poi roccaforte, al suo nome si ricollegano i marchesi di Saluzzo, i principi d’Acaja e poi ai Savoia. Nel 1620, Carlo Emanuele I assegna il castello al figlio Tommaso, primo principe del ramo Carignano. Da quel momento iniziano i lavori per trasformarlo in palazzo di delizie. Emanuele Filiberto di Carignano affida l’incarico a Guarino Guarini: del suo progetto è realizzata soltanto la splendida facciata settentrionale e l’imponente torrione centrale. Si deve, invece, all’architetto Giovan Battista Borra la facciata principale di gusto neoclassico. Nell’Ottocento Carlo Alberto la trasforma in una delle residenze più eleganti d’Italia, affidando a Pelagio Palagi il rinnovo dei sontuosi appartamenti e la costruzione della neogotica cascina modello delle “Margherie”, con annesse serre e cappella. Oggi il castello conserva ancora dipinti, sculture e arredi di valore. Dietro, si estende il parco di 170 ettari con laghetti, cascate, grotte e costruzioni di gusto romantico.

Castello di Govone (Cuneo)

Già fortezza medievale, è famoso per aver ospitato nel 1730 Jean Jacques Rousseau, in servizio presso il conte Ottavio Solaro di Covone. Il castello appartiene ai Savoia dal 1792 al 1870. Re Carlo Felice lo rinnova con lo scenografico scalone a due rampe, abbellisce il salone da ballo con preziosi affreschi, le sale con preziose carte cinesi e il parco circostante. Oggi è Palazzo comunale.

 Castello di Agliè (Torino)

La struttura risale al XII secolo ed è attribuita ai conti San Martino di Agliè. Diventa proprietà dei Savoia nel Settecento ed è scelta per la villeggiatura da re Carlo Felice, che la fa ridecorare e arredare con nuovo stile. La residenza, che ha ben trecento stanze, è divisa in due corpi, collegati da due gallerie. Di notevole interesse sono il salone da ballo, la quadreria e i reperti archeologici romani: raccolti da Maria Cristina di Borbone, moglie di Carlo Felice. Questi reperti provengono dagli scavi dell’antica Tuscolo. Molto belli anche il giardino all’inglese e il vasto parco con alberi centenari, fontane e statue.

Castello di Pollenzo (Cuneo)

La residenza ha origini trecentesche e sorge vicino a Bra, nella tenuta dove re Carlo Alberto avviò un’efficiente azienda agricola. Si caratterizza per i molti stili: dal neoromano a quello del primo medioevo, fino all’Ottocentesco. Neo-gotica è pure l’adiacente chiesa di San Vittore, dov’è conservato un prezioso coro ligneo del Cinquecento.

 Ormea (Cuneo): un corso per costruire case di paglia

Con l’arrivo della primavera si propongono un po’ in tutta Italia corsi all’aria aperta, presso strutture pubbliche come giardini o biblioteche. In provincia di Cuneo nel 2011 il Comune di Ormea ha organizzato il corso teorico pratico “Costruzione di case con balle di paglia”.

Quattro giorni per capire e sperimentare come la paglia, un materiale a basso costo, biodegradabile e facilmente lavorabile, possa permettere la costruzione di una casa. Si trattava dunque di un breve corso teorico – le possibilità di realizzare una casa con la paglia e il “cappotto” della casa, indicazioni e calcoli termici, cenni sul riscaldamento ecologico – e pratico, con la realizzazione di un muro di tamponamento con paglia e materiali naturali quali legno, calce, sabbia. Questo sistema di costruzione è stato creato nella prima metà del secolo XIX negli Stati Uniti ed oggi è diffuso in tutto il mondo.

Il docente di questa edizione è stato lo studioso Enzo Nastati, praticante e divulgatore nel campo dell’agricoltura eco-compatibile e di quanto concerne un’alta qualità della vita nell’ambito dell’agricoltura, dell’ambiente, della medicina, della veterinaria, dell’architettura, della spiritualità, alla ricerca applicata dagli stessi, alla divulgazione dei risultati conseguiti volta all’educazione a nuovi stili di vita.

Dopo quest’edizione, l’iniziativa non è più proseguita in altre edizioni (anche se tantissime altre manifestazioni, nel corso degli anni hanno avuto ad oggetto quella che è possibile definire come bioedilizia), tuttavia si spera possa essere riorganizzata e riproposta. Tutte questo è nato e continua a svilupparsi sotto diverse forme per l’amore degli abitanti del posto nei confronti della natura.

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