Un giro turistico di un giorno a Chieti

Chieti, capoluogo di provincia dell’Abruzzo, si trova su un colle e domina un magnifico panorama che si estende fino alle giogaie del Gran Sasso e della Maiella.

In questa prima parte, parleremo della storia di Chieti e ne inizieremo il giro turistico.

Secondo la leggenda, fu l’eroe greco Achille a fondare la città. È certo però che Chieti esisteva già con il nome di Teate nel 1000 a.C., quando cioè divenne la capitale del popolo dei Marrucini. Essi erano fieri e valorosi.

All’inizio erano fedeli alleati dei Romani contro Pirro e Annibale. Durante il Cristianesimo, la città ebbe il suo primo vescovo, Sant’Antimo d’Antiochia. Arrivati i Barbari, Chieti subì molte devastazioni e saccheggi.

Nel Quattrocento e nel Cinquecento, invece, ebbe un notevole periodo di splendore e venne dichiarata “metropoli”. Durante il Risorgimento, Chieti si batté per l’indipendenza e per l’Unità d’Italia, partecipando a diversi moti. Ma iniziamo il giro turistico dal Quartiere della Madonna degli Angeli, che digrada dalla cima del colle con alti caseggiati moderni, con ville e con giardini. Altri nuovi rioni, con imponenti edifici pubblici, sorgono dall’altra parte del colle.

Il colle su cui sorge Chieti
Il colle su cui sorge Chieti foto di Ra Boe (CC BY-SA 3.0)

La città alta è stata conservata quasi intatta. Siamo ora sul Viale della Circonvallazione, una strada con un belvedere, che fa da spalto alle sommità della collina. A destra, dopo una breve salita, il viale sbocca nella Piazza Vittorio Emanuele.

Questa piazza è dominata dalla solenne mole del Duomo e dal suo possente campanile. Il Duomo, di origine antichissima (IX secolo), ma più volte rifatto nel corso dei secoli, è stato restaurato di recente, all’esterno, in aggraziate forme medioevali.

A fianco del Duomo si innalza la quadrata, poderosa torre campanaria iniziata nel 1335 dall’abruzzese maestro Bartolomeo di Giacomo e completata nel 1498 da Antonio da Lodi.

Di fianco al campanile, su di un’alta scalinata, un ricco portale ci fa entrare all’interno del tempio. Questo è a tre navate, maestoso, con un bellissimo Altare Maggiore rialzato. Ai piedi di questo c’è una scala che ci consente di scendere in una cripta tutta decorata da stucchi, bellissima. Vi troviamo, fra gli altri oggetti sacri, un prezioso busto d’argento di San Giustino, opera del sommo orafo abruzzese Nicola da Guardiagrele.

Sempre nella stessa piazza dove sorge il Duomo, ci sono anche il Palazzo di Giustizia ed il Palazzo del Municipio, nel quale ha sede una famosa Pinacoteca che raccoglie pregevoli dipinti e sculture. Scendiamo ora per una viuzza che sbocca nell’arteria principale della città: l’animato Corso Marruccino.

Con la nostra visita alla città c’eravamo fermati in Corso Marrucino.

Corso Marrucino e cupola di San Francesco al Corso
Corso Marrucino e cupola di San Francesco al Corsofoto di Zitumassin (CC BY 3.0)

Qui i Chietini amano ritrovarsi e passeggiare specialmente nelle ore serali. Lo fiancheggiano belle chiese e superbi edifici tra cui notiamo la Chiesa di San Francesco che è coronata da una cupola e si erge sull’alto di una scalinata con una bella facciata barocca adorna di un rosone, il Teatro Marrucino, il Palazzo Arcivescovile ed il Palazzo del Governo.

A circa metà del corso si apre il Largo G. Battisti Vico, con la Chiesa di San Domenico ed il caratteristico Palazzo dell’Industria e del Commercio. Raggiungiamo da qui i tre Tempietti Romani del I secolo d.C., eretti a spese di M. Vettio Marcello e tornati alla luce nel 1935, dopo essere stati per secoli adibiti a Chiese e ad abitazioni.

A due passi di distanza troviamo la Torre della Biblioteca De Meis, dove ha sede l’Università Popolare.

Proseguendo per il corso, incontriamo il Palazzo del Liceo San Camillo De Lellis, uno dei tanti istituti culturali che hanno fatto e fanno ancor oggi di Chieti uno dei più attivi centri di studio dell’Abruzzo.

Superato il moderno Palazzo delle Poste, usciamo nel Largo Trento e Trieste, su cui si apre l’ingresso del parco del grandioso Palazzo dell’Università Teologica. Un’altra vasta e deliziosa oasi di verde è costituita dai Giardini Pubblici della Villa Comunale, poco più avanti.

Questi ci accolgono con viali di tigli, di cedri, di pioppi, di platani, aiuole fiorite, laghetti, fontane, terrazze panoramiche e bei monumenti con quello in bronzo Ai Caduti dello scultore Pietro Canonica.

In cima al poggio sorgono vari edifici culturali, fra cui ricordiamo una palazzina che ospita il Museo Archeologico. Esso è un’interessante raccolta di sculture greco-romane, di lapidi, di monete e di oggetti preistorici provenienti da scavi nel territorio teatino.

Non lontano dal Largo Trento e Trieste ci sono i ruderi del Teatro Romano, che troviamo sul poggio della Civitella, di fronte a un meraviglioso panorama. Ben conservata, invece, è la Cisterna Romana alla quale giungiamo seguendo il bel Viale Michetti.

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Resti del teatro romano dell’antica Teatefoto di Ra Boe (CC BY-SA 3.0)

La Cisterna è un colossale edificio con nove vani sotterranei e tre pilastri. Poco lontano troviamo la Chiesetta di Santa Maria Mater Domini, che conserva una statua in legno della Madonna col Bambino.

Porta Pescara
Porta Pescarafoto di Cats’ photos (CC BY-SA 4.0)

Ora seguiamo la Via De Lollis che ci guida alla parte settentrionale della città. Qui, andando da Piazza Matteotti lungo la Via Arniense, visitiamo le Chiese di Santa Chiara, di Sant’Antonio e di Sant’Agostino.

Poi incontriamo la duecentesca Porta Pescara. Poi concludiamo il giro turistico con una passeggiata che ha per meta la Chiesetta di Santa Maria di Tricalle, edificata nel Trecento sopra i resti di un tempio dedicato a Diana.
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