Veroli: il fascino medievale di un luogo senza tempo

Il basso Lazio offre la possibilità di addentrarsi in una magica realtà, attraverso meravigliosi itinerari culturali, artistici e religiosi.

Ci troviamo nella terra dei monasteri e delle abbazie, strutture che si immergono letteralmente in quella che è una selvaggia natura, incantevole e pronta a svelare, al rispettoso visitatore che mostra notevole interesse, tutti i segreti di una terra antica, ricca di storia.

Veroli è uno dei tantissimi borghi (sono più di 90) che sorgono in un paesaggio naturalistico ricco e variegato, i quali hanno conservato intatto il loro storico fascino. Una cittadina arroccata a quasi 600 mt s.l.m., dove la storia ha creato una armonica combinazione di stili architettonici, dal medievale, al romanico, senza tralasciare il gotico.

Particolarmente nota per i Fasti Verulani, un raro esempio di calendario romano marmoreo, situato all’interno del cortile di Casa Reali.

Il prezioso patrimonio culturale e artistico, nonché le tradizioni legate all’artigiano locale, è un tesoro di immenso valore che gli abitanti del luogo custodiscono gelosamente.

Quello che maggiormente colpisce è il numero delle chiese, dei monasteri e delle abbazie, magistralmente conservate, all’interno delle quali vi sono ancora oggi comunità religiose molto attive. Edifici religiosi che riprendono le linee della più affascinante architettura del passato, che ha fuso elementi unici alla semplicità delle forme.

Le stradine del centro storico

Veroli, con il suo incantevole panorama che va dalla catena dei Preappennini agli Aurunci ed ai Lepini, si presenta come un luogo di pura magia, dove il tempo sembra essersi quasi fermato.

I suoi ruderi, testimoni dell’esistenza di un’Acropoli e della “Civitas erecta” (l’attuale rione Civerta), danno un esempio dell’antica origine della città, certamente preromana.

Si chiamò Verulum, o meglio, Verulae. L’origine del nome, però, è molto incerta. C’è chi lo fa derivare da “veru”, arma speciale di cui si servivano i primitivi abitanti; c’è chi la mette in relazione con la parola “verruca”, per il luogo aspro in cui sorge la città; c’è ancora chi accenna ad un certo Clitarco Verolo, presunto suo fondatore. Ad ogni modo, la più remota notizia risale all’anno 496 a.C.. All’epoca, infatti, la città aveva parteggiato per Tarquinio il Superbo e di conseguenza fu presa e distrutta dall’esercito repubblicano.

Risorse dalle sue ceneri come una splendida fenice e divenne un fiorente Municipio romano: la sua fedeltà a Roma fu grandiosa e per sempre.

Nel Medioevo (anno 883) fu assediata e distrutta dai Saraceni. In seguito fece parte dello Stato della Chiesa. Oggi Véroli è un bel luogo di villeggiatura estiva, ove si recano coloro i quali cercano quiete e aria buona.

La zona di Prato di Campoli (dove ogni anno, a fino luglio, si celebra la Sagra delle Fragole, vivace manifestazione folkloristica), a 1100 metri di altitudine, è ricca di faggi ed offre varie opportunità di escursioni fino ad oltre 2000 metri di altezza. Escursioni nel bel mezzo di una selvaggia natura, che offre scenari incantevoli, ideali per ritrovare la più alta forma di serenità, allontanando lo stress.

Veroli, come detto in precedenza, è famosa anche per le sue meravigliose chiese, le quali si fondono con il paesaggio circostante.

Tra i diversi edifici religiosi ricordiamo la chiesa di Santa Maria Salome, adorna di pregevoli decorazioni, la Chiesa di Sant’Erasmo, che fu costruita da San Benedetto sulle rovine di un antico tempio dedicato ad Apollo e, ancora, la Cattedrale dedicata a Sant’Andrea Apostolo, nella cui Cappella del Tesoro si conservano cimeli importantissimi.

Ma, la più caratteristica, nonché la più antica è la Chiesa di San Leucio. Una chiesa povera, che affonda le sue radici in tempi lontani, tuttora in piedi e mantenuta com’era un tempo. Invece, in una solitaria e boscosa conca, sorge la celebre Abbazia di Casamari, una delle più antiche costruzioni gotiche d’Italia. Essa venne edificata dai monaci Cistercensi nel XII secolo. Sorge sul territorio dell’antica Cereate, patria di Caio Mario. Da qui il nome di Casamari. È ornata da marmi, sculture e dipinti, che la rendono davvero unica

Inoltre, in questo meraviglioso luogo si possono ammirare il Chiostro, l’Aula Capitolare, il Refettorio, le loggette, la Pinacoteca ed il Museo con i resti dell’antica Cereate. Visitiamo poi Boville Ernica, dalle possenti mura medioevali rinforzate da 18 torri e con l’interessante Chiesa di San Pietro Ispano. D’obbligo è un salto a Monte San Giovanni Campano, nel cui Palazzo Baronale fu rinchiuso San Tommaso d’Aquino perché non potesse farsi monaco. Ma il Santo fuggì.

La meravigliosa Abbazia di Casamari

Questo bellissimo edificio religioso che ha reso il borgo di Véroli famoso in tutta Italia e non solo, sorge lungo la Via Maria che collega Frosinone a Sora, nelle immediate vicinanze del fiume Amaseno.

Rappresenta una delle tappe da segnare assolutamente nella lista delle cose da vedere a Véroli, durante una piacevole e rilassante vacanza.

L’abbazia fu originariamente fondata dai monaci benedettini nell’XI secolo, per poi passare nel XIII secolo sotto l’Ordine Monastico Cistercense. La sua struttura fu rimodernata secondo i canoni dell’epoca e fu ampliata, fino ad arrivare ad essere oggi considerata come il più importante monumento d’architettura gotico-cistercense rimasto intatto con il passare dei secoli.

Andare a Véroli senza visitare questo meraviglioso edificio dall’antica storia è un affronto alle meraviglie e alla cultura del luogo.

Diversi sono stati i lavori di ristrutturazione che hanno interessato l’Abbazia di Casamari, i quali vennero in passato affidati alla Corporazione Muratoria. Gli abili scalpellini appartenenti a questa Corporazione non solo hanno portato avanti un lavoro particolarmente curato, ma hanno lasciato dei dettagli decisamente unici.

Infatti, in diversi angoli della struttura sono stati ritrovati particolari simboli che rappresentavano proprio la Corporazione Muratoria, i quali sono stati poi ripresi dalle diverse associazioni massoniche che nel ‘700 sono sorte in Ciociaria. Alcuni emblemi sono ben visibili anche all’interno della stessa abbazia, precisamente scolpiti sul capitello della prima colonna della navata centrale. Proprio sul capitello appare un tau templare e un grembiule da scalpellino. Nella parte posteriore del capitello, invece, appare ben visibile un braccio che tiene in pugno uno scalpello e una squadra.

Ma, questo non è l’unico simbolo che è possibile ritrovare all’interno dell’Abbazia di Casamari. Infatti, su di un altro capitello vi è la raffigurazione dell’Ouroboros (“il principio dell’inizio e della fine”), attraverso quelli che sono due serpenti che si mordono la coda. Entrare in questo particolare ed unico edificio significa, quindi, fare un salto in un affascinante passato, ove il mistero è sempre vivo. La simbologia massonica è ripresa in più particolari, come ad esempio nelle sculture del coro ligneo e nel Portale dei Conversi.

I più attenti osservatori noteranno sicuramente che, oltre alla presenza di questi particolari simboli, non vi sono altri elementi decorativi molto vistosi. È questa una delle peculiarità dell’architettura Cistercense: l’assenza di elementi decorativi era finalizzata a non distogliere dalla preghiera il fedele.

Un’abbazia avvolta in sottile velo di mistero, che mai sarà sollevato, neanche dalla più forte curiosità. Visitarla è un’esperienza unica.

Cosa vedere nei dintorni di Veroli

A pochi chilometri da Veroli è possibile visitare la bellissima Certosa di Trisulti, che si fa ben notare grazie al suo stile gotico e barocco. Costruita nel 1204, la struttura originale ha subito molte modifiche e vari ampliamenti, che l’hanno resa unica nel suo genere.

Una delle meraviglie della Ciociaria. Oggi è un vero e proprio museo: al suo interno sono custoditi oggetti ed utensili antichi per la produzione di medicinali, oltre che volumi di gran valore, tra le cui pagine si leggono righe molto misteriose. Non solo: bellissimi gli affreschi del pittore napoletano Filippo Balbi.

Da qui, si consiglia di spostarsi nella vicina Fiuggi, una città che si presenta come un fitto dedalo di stretti vicoli. Addentrandosi nel meraviglioso centro storico gli occhi si incanteranno ad ammirare la bellezza di scorci surreali.

Una cittadina ricca di storia e famosa per le terme e le fonti, che hanno portato questo piccolo centro urbano a scalare la classifica delle località più gettonate per il turismo italiano.

Si respira un’aria tranquilla ed è possibile rilassarsi ammirando i tantissimi monumenti storici e le antiche e caratteristiche abitazioni della parte più alta della città, quella antica. Di particolare interesse è il ghetto ebraico.

Ma, come detto più volte, Véroli sorge in un territorio dove la natura regna sovrana, mostrandosi in tutta la sua raffinata eleganza. Quindi, perché non fare un salto anche a Isola del Liri?

Una città che offre uno scenario indescrivibile: la cascata in pieno centro è un qualcosa di incredibile.

Un consiglio: visitate questo suggestivo borgo di sera, poiché la cascata, illuminata in modo a dir poco perfetto, apre lo sguardo su quello che il bellissimo Castello Ducale che sorge sullo sfondo.

Un quadro dal valore inestimabile, all’interno del quale ogni colore si mostra luminoso e perfettamente fuso con gli altri, grazie alle sapienti pennellate di un’artista inimitabile, la natura.

Uno degli esempi più belli che descrivono l’opera di un uomo rispettoso dell’ambiente che lo ospita, premiato, appunto, con la possibilità di ammirare costantemente un paesaggio magico, unico, surreale e difficilmente descrivibile con mirati aggettivi.

Poi, visto che ci troviamo nella terra dei monasteri e delle abbazie, una visita ad Anagni, la celebre città dei Papi, non può certo mancare.

Qui la Cattedrale sicuramente attirerà la vostra attenzione, la quale si sposterà poi sugli altri complessi architettonici di gran rilievo, come il duecentesco Palazzo di Bonifacio VIII.

Non basterebbe un mese per visitare ogni singola meraviglia della Ciociaria: cittadine solitarie, paesaggi incontaminati e un immenso patrimonio artistico, culturale e architettonico. Ma, anche se si hanno a disposizione pochi giorni, si consiglia vivamente di visitare questa terra, di cui Véroli è una perla, che si presenta come uno scrigno all’interno del quale è ben custodita la storia del nostro Paese.

Il Cammino delle Abbazie – Via Benedicti

Nove tappe per ripercorrere il viaggio di San Benedetto tra il 525 e il 529. Un percorso ripreso e studiato nel dettaglio e promosso attraverso un’iniziativa della Provincia di Frosinone, in collaborazione con il Gruppo Regionale del Club Alpino Italiano.

Da Subiaco a Montecassino: 150 Km per andare dalla “culla” del monachesimo a quella che è definita come la sua “capitale”. Un percorso che collega tra loro 7 importanti siti religiosi: il Monastero di Santa Scolastica ed il Sacro Speco a Subiaco, la Certosa di Trisulti, la Badia di San Sebastiano ad Alatri, l’Abbazia di Casamari, l’Abbazia di San Domenico a Sora, l’Abbazia di Montecassino.

Un’iniziativa non solo dedicata alla religione, ma anche alla possibilità di un turismo che mira a far scoprire le bellezze locali attraverso affascinanti escursioni, immersi nella natura. Un viaggio per mettere a nudo l’anima di un territorio meraviglioso, che ha voglia di farsi conoscere e raccontare la sua storia a chiunque decida di trascorre in queste straordinarie terre qualche giorno. Tra le tappe principali, ovviamente, vi è Veroli.

Ecco l’elenco dei luoghi toccati dall’itinerario: Subiaco, Villa di Nerone-Altipiani di Arcinazzo; Altipiani di Arcinazzo-Guarcino; Guarcino-Collepardo; Collepardo-Veroli; Veroli-Monte San Giovanni Campano; Monte San Giovanni Campano-Arpino; Arpino-Casalvieri; Casalvieri-Colle San Magno; Colle San Magno-Abbazia di Montecassino), più diverse varianti, (Altipiani di Arcinazzo-Campocatino; Campocatino-Collepardo; Casalvieri-Roccasecca e Roccasecca-Abbazia di Montecassino).

 

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