Il Salento non ha molte figure di santi, pur essendo una terra con una forte radice cristiana, e per questo risulta essere fuori dal giro del turismo religioso, ma qualcosa sta cambiando.

Un nuovo percorso di beatificazione si è aperto per una figlia del Salento: Mirella Solidoro.
II percorso inizia il 3 maggio del 2008 quando giunge il nullaosta alla causa di canonizzazione di Mirella Solidoro da parte della Sacra Congregazione delle cause dei santi.

A marzo del 2009 II Vicario Generale della Diocesi di Ugento – S.-Maria di Leuca, mons. Napoleone Di Seclì, con il Consiglio Presbiterale Diocesano, si costituisce quale Attore nella causa di canonizzazione designando come Postulatore diocesano Padre Cristoforo Aldo De Donno del convento Santa Maria delle Grazie di Squinzano.

Successivamente il vescovo concede il nullaosta alla nomina del postulatore. Il 17 marzo dello stesso anno, il vescovo notifica la nomina del Postulatore disponendo che chiunque sia in possesso di documenti, manoscritti, lettere, registrazioni, ecc. provveda a farli avere al Postulatore direttamente o attraverso i parroci.

Ad agosto del 2010 il presidente della Regione Puglia autorizza la tumulazione privilegiata di Mirella nella chiesa parrocchiale.

Quindi la traslazione dell’8 aprile 2011. Mirella Solidoro sarà Venerabile quando avrà termine la causa e sarà accertata l’eroicità delle virtù.

Se ci saranno dei miracoli, seguirà un puntuale accertamento.

Come si sa la Chiesa è molto cauta in certi casi e soprattutto valuta con estrema attenzione e con accuratezza ogni segnalazione di fatto prodigioso, ecco perchè spesso i tempi per giungere ad una beatificazione e poi canonizzazione a volte sono particolarmente lunghi.

Ma chi era Mirella Solidoro?

Perchè attorno alla sua figura si è diffusa questa fama di santità?

Mirella era una giovane donna, deceduta nel 1999, a cui era stato diagnosticato un tumore all’età di 14 anni. La sua vita la trascorse nella sofferenza e nella preghiera. Spesso, dicono coloro che l’hanno conosciuta, rifiutava le cure per offrire a Dio la sua sofferenza per intero.

Inoltre ogni qualvolta qualcuno le chiedeva preghiere per guarigioni, le sue sofferenze aumentavano, quasi come se prendesse su di lei anche quelle altrui.

Mirella Solidoro era nata e viveva a Taurisano, in provincia di Lecce, dove la ricordano tutti con affetto e ormai con devozione.

Il piccolo centro salentino grazie a lei potrà diventare un giorno meta di pellegrinaggi e, questo sarebbe il vero miracolo, diventare il motore di una rinnovata e ravvivata spiritualità.

Da non dimenticare che è in corso ancora un’altra causa di canonizzazione che riguarda un altro grande “santo” salentino: don Tonino Bello.

Il vescovo di Molfetta che si prodigò per la pace nel mondo e in particolare nei balcani e che spese la sua vita tra e per i poveri e i bisognosi, coniando il termine della “Chiesa col grembiule”.

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