Nuoro, capoluogo di provincia della Sardegna, è adagiata in una splendida posizione, su un pianoro con a Sud l’Ortobene. Come molte altre località della Sardegna, anche Nuoro ebbe origini molto remote in un centro muragico. Fu un centro di civiltà primitiva che durò molto a lungo, e che resistette fieramente, protetto dai monti Barbagia, agli attacchi sia dei Cartaginesi che dei Romani. In seguito, però, Roma si affermò anche qui incidendo nella loro lingua.
Il nome di Nuoro, anzi di Nugoro, apparve per la prima volta nel Medioevo. È il nome di un povero villaggio di pastori, dipendente dalla diocesi di Ottana. Mentre questa città, un tempo prospera, cominciava a decadere, ecco che Nuoro, in ottima posizione, andava aumentando la sua importanza e la sua popolazione. Nel 1779 Nuoro divenne sede di diocesi, mentre nel 1836 venne dichiarata città. Dal 1849 al 1859 assunse il ruolo di capoluogo, ruolo che le venne riaffidato nel 1926.
Ma visitiamo adesso questa stupenda città. Solo di recente, Nuoro ha acquistato l’aspetto di una città vera e propria. I suoi monumenti, quindi, non sono molto numerosi. Ci accontentiamo perciò di percorrere le caratteristiche viuzze della sua parte vecchia. Per esempio andiamo per il Rione delle Grazie, il Corso Garibaldi, la Piazza San Giovanni, la Via Roma e la Via Lamarmora. Tutte questi guidano verso i quartieri nuovi della città di Nuoro.
Dalla parte opposta attraversiamo i bei Giardini Pubblici e saliamo verso la Piazza Santa Maria della Neve, luogo in cui sorge la Cattedrale della città. Raggiungiamo così in breve la cime del Colle di Sant’Onofrio, da cui si ammira un magnifico e suggestivo panorama su Nuoro e sul dolomitico Gruppo di Oliena. Un’altra suggestiva meta, nei dintorni della città, è la Chiesetta di Nostra Signora della Solitudine, a cui si giunge attraverso la Via Aspromonte.
Questa famosa Chiesa, spesso cantata da Sebastiano Satta, custodisce dal 1959 le spoglie di Grazia Deledda che, da giovane, amava spesso visitarla e che, in seguito, la descrisse nei suoi romanzi. Non lontano da qui eccoci alla Chiesetta della Madonna di Valverde, ai piedi dell’Ortobene. Saliamo sulla vetta di questa splendido monte, oggi diventata una meta turistica e un fiorente centro di villeggiatura.
Abbiamo a nostra disposizione una splendida strada panoramica, tra rocce e granito, da cui zampillano numerose fonti, tra boschi di sugheri e di pini. Giungiamo sulla cima “Ciuccuru Nigheddu”, la più alta del monte, sovrastata da una grandiosa statua del Redentore. Esso guarda il panorama che si può ammirare da quassù, quasi come se lo volesse benedire. Il panorama, suggestivo, comprende mezza Sardegna.
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