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Per posizione geografica e per la sua storia, la Sardegna rappresenta una delle mete più ambite a livello internazionale.
Secondo una delle tante leggende della Sardegna, Dio formò l’isola con il suo piede attribuendole, quindi, l’ormai famosa forma di sandalo, da cui il nome.
Rispetto alla maggior parte delle aree europee, l’isola mantiene un clima mite per 365 giorni all’anno . Un ambiente naturale ancora intatto, poiché strenuamente difeso dalla popolazione che vive prevalentemente di turismo , pastorizia e agricoltura, consente l’utilizzo delle risorse del territorio.
Inoltre quest’isola magica è nota, a livello internazionale, per il mare cristallino e la bellezza delle spiagge e delle innumerevoli insenature.
Quest’ultime sono spesso raggiungibili solo via mare e custodiscono le numerose aree protette. Qui ancora oggi, numerose specie di uccelli, pesci, e tartarughe, approdano per riprodursi o come meta delle migrazioni.
Meno conosciute, ma non per questo meno affascinanti, sono le zone interne dell’isola. Queste celano, una bellezza selvaggia e primitiva, fatta di storia antica mescolata alla leggenda e alla religione.
Una fusione mistica che congiunge la sacralità cristiana alle tradizioni pagane di credenze ancestrali, nella spiritualità come nella vita quotidiana e nella cucina.
Grazie ai numerosi porti dell’isola è possibile raggiungere praticamente ogni zona della Sardegna con le numerose compagnie di traghetti per la Sardegna.
Il territorio della Sardegna
È indubbiamente un impresa ardua stilare una classifica delle località più belle della Sardegna dove soggiornare. Potremmo dunque iniziare a descrivere le peculiarità del suo territorio lasciando poi a voi lettori l’arduo compito di scegliere.
L’estensione del litorale sardo arriva a circa 1.850 chilometri, una quantità di costa pari al 25 percento delle coste italiane. L’ isola si trova al centro del mediterraneo e il Mar Tirreno la separa dall’Italia. Invece è divisa dalla Corsica da un braccio di mare largo circa 20 km chiamato Bocche di Bonifacio.
Le coste sarde
Le coste hanno uno sviluppo irregolare che ci conferma che in passato l’isola era molto più grande di oggi. Questo è provato, in particolare, da certe caratteristiche frastagliature delle coste, originate da sprofondamenti e da fratture improvvise, o da lente sommersioni e da invasioni marine.
A prima vista, le maggiori irregolarità sembra che le presenti la costa settentrionale e la costa meridionale: con il vasto Golfo dell’Asinara, la prima, e con l’arcuato Golfo di Cagliari, la seconda. Invece le coste orientali ed occidentali sembrerebbero più rettilinee.
Però percorrendola si nota il Golfo di Alghero, con la larga insenatura di Porto Conte. Scendendo ancora ecco il profondo Golfo di Oristano, con a fianco lo Scoglio vulcanico del Catalano.
Poco più a Nord dell’Isola Mal di Ventre ecco solitari avanzi di un territorio ormai scomparso. In parte rocciosa ed in parte a dune di sabbia, la costa occidentale si conclude con il Golfo di Palmas, fronteggiato dall’Isola di San Pietro e, poco dopo, dall’Isola di Sant’Antioco.
Paesaggi inediti da scoprire
Inoltre all’interno dell’isola, troviamo un infinito susseguirsi di paradisi, dove prevalgono la roccia, come ad esempio i graniti della Gallura, arrotondati e porosi con le loro forme particolari .
Uno dei luoghi dove l’accesso al mare da terra risulta praticamente impossibile, sono le coste dell’Ogliastra, nei dintorni di Baunei, dove si trovano le più alte falesie d’Europa con guglie accessibili solo con l’ausilio di una barca.Ma non mancano spiagge di sabbia fine, raggiungibili a piedi, che al di là dei mesi caldi del turismo possono regalare scorci di solitudine, come ad esempio il Poetto.
Fiumi e stagni costieri
Inoltre la Sardegna ha fiumi come il Tirso, il Coghinas, il Flumendosa ed il Cedrino. Altri corsi d’acqua sono il Flumini Mannu, il Cixerri, il Temo, il Mannu di Porto Torres ed il Lixia. Ma ci sono anche stagni, soprattutto costieri, che però si stanno per lo più prosciugando.
Sono formati soprattutto dalle acque dei torrenti o dalle acque salate del mare per infiltrazione.
Questi stagni sono quelli di Casaraccio, di Pilo, di Sassu, di Cabras, di Santa Giusta, di Tortoli, di Santa Gilla, di Molentargius, di Porto Pino e di Porto Botte.
Le “berte” e altre specie protette sulle coste della Sardegna
La Sardegna è un’angolo di paradiso dove può ancora capitare di incontrare specie minacciate come fenicotteri, il falco pescatore, la tartaruga marina o il marangone dal ciuffo. Fauna e flora sottomarina vivono in habitat incontaminati. Ogni spiaggia e insenatura ha la sua particolare specie.
Nelle notti più buie, lungo le coste delle nostre isole, si sentono lamenti strazianti: sembrano di neonati, e mettono i brividi.
Sono i versi delle berte, gli uccelli più misteriosi del Mare nostrum, che cantano e si muovono quando non c’è la Luna: sembra infatti che questa, rischiarando il cielo, favorisca i predatori.
Gli antichi credevano che i versi striduli delle berte fossero il pianto degli spiriti dei guerrieri di Diomede, che invocavano il loro re morto in battaglia; non a caso, alle Tremiti, questi uccelli marini vengono chiamati «diomedee».
Le berte sono simili a piccoli albatros, scure sopra e chiare sotto, volano costantemente a pelo d’acqua, sospinte dall’aria mossa dalle onde, alla ricerca dei piccoli pesci dei quali si nutrono, Le si può osservare anche dai traghetti: basta avere pazienza e scrutare il mare, magari con l’aiuto di un binocolo, ricercando il loro volo veloce, planato, continuo, basso sull’acqua, diverso dal volo battuto dei gabbiani.
Questi uccelli pelagici che vivono sempre sul mare aperto, eccetto quando nidificano, sono minacciati dalle reti da pesca, dal disturbo umano nei siti riproduttivi, dall’inquinamento, ma, soprattutto, da un particolare predatore: il ratto nero (Rattus rattus). Questo, portato dall’uomo sulle isole, compie stragi di uova e pulcini.
In Italia si riproducono solo due specie: la berta maggiore e quella minore. La maggior parte di loro vive in Sardegna nell’area marina protetta Tavolara-Punta
Cagliari meta d’eccellenza
La Sardegna in questo periodo è meta di turisti e villeggianti che giungono da ogni dove. Soprattutto il cagliaritano sta confermandosi zona turistica d’eccellenza con ottimi servizi e offerte. Non solo.
II tratto di pianura costiera a ridosso del golfo di Cagliari abbraccia una delle più importanti aree umide del Mediterraneo, prezioso habitat di molte specie di uccelli migratori. Parco quasi cittadino, compreso fra l’asse viario di scorrimento veloce che aggira la città e il lungomare del Poetto, il Parco naturale regionale Molentàrgius-Saline fu istituito nel 1999 su una superficie di circa 1600 ettari.
Oltre allo stagno del Molentàrgius, con bacini di acqua dolce (Bellarosa Minore) e salata (Bellarosa Maggiore), comprende lo stagno salmastro di Quartu e la piana tra i due e tutela un patrimonio di archeologia industriale legato alla trascorsa estrazione del sale.
Da non perdere il volo dei fenicotteri rosa, che da ottobre a marzo-aprile si danno appuntamento qui per svernare e nidificare. Inoltre il litorale fra Cagliari e Teulada è uno dei più selvaggi e fascinosi della Sardegna. Dal porto del capoluogo ci si immette nella SS195. A un certo punto la statale si stacca dalla costa per addentrarsi nella foresta del Riu Gùtturu Marniti, aspro territorio esteso su 450 km2 che ospita una preziosa fauna. Cinghiali, gatti selvatici, volpi, rapaci e qualche esemplare di cervo sardo, specie sottoposta a rigorosa tutela.
Superata Sarròch e la sua enorme raffineria, Pula è al centro di un’area di particolare pregio ambientale: meritano una visita la neoclassica villa Santa Maria e il Museo archeologico Giovanni Patroni.
Dall’abitato, un viale alberato conduce in breve alla spiaggia di Nora e al Parco archeologico posizionato sulla piccola penisola di Capo Pula, dominata dalla torre spagnola di Coltellazzo.
Si visitano i resti romani fra cui la piazza del Foro, un tempio, le terme e il teatro, usato oggi per rappresentazioni ed eventi. Sulla spiaggia di Nora i primi cristiani sardi edificarono un oratorio sui cui resti, alla fine dell’XI secolo, sorse la chiesa romanica di S. Efisio. Qui arriva, da Cagliari, la celebre processione dei primi di maggio.
Proseguendo lungo la SS195 per una decina di chilometri, ecco Santa Margherita di Pula, rinomato centro di soggiorno estivo immerso in una rigogliosa pineta. Dopo 9 km una deviazione conduce ai resti di Bithia, antica città fenicio-punica con i resti addossati attorno alla torre che domina l’omonimo promontorio e una bella spiaggia a semicerchio. Celebri per la sabbia bianchissima, le dune e i ginepri secolari sono le due spiagge di Chia, sorvegliate dalla seicentesca torre.
La mole rocciosa di Capo Sparavento preannuncia un brusco cambiamento del paesaggio litoranee, che da qui fino a Teulada presenta un intenso alternarsi di tratti scoscesi e calette. È la celebrata Costa del Sud, la cui veduta più spettacolare si ha dalla sommità del Capo Malfatano (raggiungibile a piedi), su un promontorio a protezione di deliziose calette ciottolose e uno dei lidi più belli di tutta la Sardegna: la spiaggia di Tueredda.
Nella costa Nord-Orientale troviamo misteriose isolette come la Punta Falcone, l’Isola della Maddalena, l’Isola di Caprera, il Golfo di Arzachena, la Costa di San Pantaleo con le Isole di Soffi e Mortorio.
Più a Sud troviamo il Capo Figari, il Golfo di Olbia con le Isole di Tavolara e Molara.
Più a Sud ancora, a parte il Golfo di Orosei, la Costa Orientale è alta e rettilinea fino a Capo Carbonara.
L’intera costa sarda è degna di nota e di una visita, non certo affrettata.Luoghi incantati e spiagge da favola vi attendono, in un’ esperienza oltre la natura, tutta da vivere. Scopritela!