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Palermo, la Sicilia e l’Europa
Al centro del Mediterraneo, da sempre crocevia tra Oriente, luogo strategico di transito, scalo privilegiato di traffici mercantili e commerciali, approdo di popoli di razze, lingue e religioni diverse. Tutto questo è Palermo.
La città che ha affascinato visitatori e stranieri per la sua felicissima posizione, la mitezza del clima e la bellezza dei luoghi. Anche per questo, innumerevoli sono state, nei secoli, le dominazioni subite.
Non sono molte, al mondo, le città che, come Palermo, hanno conservato tante testimonianze della cultura dei conquistatori: dai Romani ai Bizantini, dagli Arabi ai Normanni, dagli Svevi ai Francesi, dagli Spagnoli agli Austriaci, hanno lasciato l’inconfondibile traccia della loro permanenza.
Quasi sempre si tratta di testimonianze di straordinario valore, in quanto la confluenza di forme e stili, dal Nord Europa all’Africa, dal Medioevo al Barocco, ha spesso dato vita ad crismalissime creazioni artistiche, architettoniche e decorative.
Ed è questa l’altra particolarità di Palermo: che, nonostante la commistione di culture, la città ha conservato l’identità di città capitale, che in ogni tempo ha saputo coniugare il meglio delle altre genti con la propria vocazione di libertà.
Le spinte autonomiste che hanno interessato la Sicilia nei decenni scorsi oggi sembrano solo il nostalgico pensiero di pochi “rivoluzionari”, rimasti isolati, proprio come la loro regione, ovviamente solo da un punto di vista strettamente geografico. Infatti la Sicilia è e sarà una regione d’Italia, a pieno titolo, al di là della costruzione di fantomatici ponti, che ritornano nei vari programmi di governo.
Oggi Palermo e la sua regione sono in grado di offrire a turisti e residenti servizi e strutture impensabili anche solo qualche lustro fa. E’ dunque una vera e moderna regione europea, al passo coi tempi.
Un itinerario di un giorno a Palermo: Cosa Visitare
Palermo, capoluogo della Sicilia, è posto in fondo all’incantevole golfo che porta il suo nome.
Per cominciare ci portiamo subito al punto d’incrocio delle due più importanti arterie di Palermo: la Via Maqueda e la Via Vittorio Emanuele. Questo punto, centro della città, è chiamato i Quattro Canti per via dei quattro angoli smussati dei palazzi che vi prospettano, ornati di fontane e statue.
A due passi da Via Maqueda si apre la Piazza Pretoria, con il solenne Palazzo del Municipio, la Chiesa di Santa Caterina e la monumentale Fontana Pretorio. Passati nella vicina Piazza Bellini ci appare la Chiesa della Martorana.
Adiacente a questa Chiesa c’è la Chiesa di San Cataldo del XII secolo. È sovrastata da tre cupole rosse che ricordano l’architettura araba. L’interno è molto suggestivo. Entrambe queste chiese costituiscono una delle più belle visioni di Palermo.
Tornati ai Quattro Canti, seguiamo ora a sinistra la movimentata Via Vittorio Emanuele che ci presenta subito la Chiesa di San Giuseppe de’ Teatini. Superata la Piazza Bologni con la statua di Carlo V, la Via Vittorio Emanuele procede con vari edifici barocchi ed esce nella Cattedrale. In questo complesso architettonico si sono fusi vari periodi a cominciare dal 1185 in cui la Cattedrale fu fondata.
Sul fianco che si affaccia la Piazza ecco il grande portico a tre arcate.
Ha un ricco portale sormontato da un mosaico, ecco le due alte torri che sovrastano la facciata, adorna di un grandioso portale gotico e congiunta con due aerei arconi al campanile che le sta di fronte. Ecco a sinistra della facciata la Loggia dell’Incoronata, ed ecco nella parte posteriore le absidi fiancheggiate da due torricelle e finemente ornate da intarsi dai vivaci colori. All’interno troviamo le Tombe Imperiali e Reali, un trono episcopale, gli oggetti del Tesoro ecc…
Sull’altro lato della Piazza della Cattedrale sorge il Palazzo Arcivescovile con un bel portale e con una finestra trifora di stile catalano. Esso ospita il Museo Diocesano che espone opere di pittura, di scultura ed altri oggetti d’arte provenienti dalla Cattedrale e da Chiese distrutte nell’ultima guerra.
Attraversando il Giardino superiamo il monumento a Filippo V di Borbone e giungiamo in vista del Palazzo dei Normanni, ex Palazzo Reale. Alla sua destra si erge la Torre Pisana.
Oggi il Palazzo è sede del Parlamento della Regione Siciliana. Usciamo dal Palazzo e andiamo alla fine di Via Vittorio Emanuele per ammirare la Porta Nuova. Poi ci sono la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti del 1132. All’interno c’è un giardino e in alto, tra ciuffi di palme, le rosse cupolette della Chiesa si stagliano nitide contro lo smalto azzurro del cielo.
Percorriamo Via Maqueda e vediamo la Chiesa del Gesù, chiamata anche Casa Professa. Andiamo oltre i Quattro Canti e giungiamo il Piazza Verdi davanti al Teatro Massimo. Segue Via Ruggero Settimo che ci porta in Piazza Castelnuovo. Sorge qui la Galleria d’Arte Moderna che raccoglie opere di artisti dell’Ottocento. Poi c’è il Viale della Libertà contornato da ville e giardini, tra cui il Giardino Inglese.
In Piazza Vittorio Veneto sorge il Monumento ai Caduti, poco dopo c’è la Via Roma che attraversa la città vecchia e sbuca nel Piazzale della Stazione. La Via Cavour, che incrociamo poco dopo, scende verso il porto.
Questo è il maggior porto della Sicilia, semidistrutto dai bombardamenti della guerra, è stato poi ricostruito. Da Via Roma una viuzza ci porta in Piazza Olivella, dominata dalla Chiesa di Sant’Ignazio e dall’Oratorio di San Filippo Neri che è la sede del Museo Archeologico.
Incontriamo inoltre l’Oratorio del Rosario di San Domenico, la Chiesa di Santa Zita e la Chiesa di San Giorgio dei Genovesi. Superata la Chiesa di San Matteo incontriamo la Chiesa di Sant’Antonio e Piazza Caracciolo. Tornati in Via Vittorio Emanuele troviamo la Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo e la Chiesa di Santa Maria della Catena. In Piazza Marina c’è il Palazzo Chiaramonte al cui interno si trova la Galleria Nazionale della Sicilia.
Andiamo a passeggiare un po’ lungomare per Foro Umberto I, che ha inizio dalla Porta Fenice e si protende fino all’inizio della Villa Giulia. Contigua c’è l’Orto Botanico, famoso per i suoi splendidi esemplari di piante di tutto il mondo. Percorrendo la Via dello Spasimo arriviamo alla Chiesa della Magione, mentre poco più avanti in Via Garibaldi c’è il Palazzo Aiutamicristo.
Segue la Via Paternostro con la Chiesa di San Francesco d’Assisi e l’Oratorio di San Lorenzo.
Eccoci arrivati al Parco della Favorita che si estende ai piedi del Monte Pellegrino. Proseguendo ai piedi del Monte arriviamo a Mondello, il più grande centro balneare della Sicilia.
Sul Monte Caputo troviamo la ridente cittadina di Monreale, situata sul terrazzo del Monte. In questo paesino troviamo il famoso Duomo, considerato il capolavoro dell’arte siciliana, risale al Medioevo e si è conservato intatto attraverso nove secoli.
Vicino al Duomo troviamo il Chiostro del XII secolo. Una nuova strada parte da Monreale, supera il Monte Caputo, e raggiunge il centro di villeggiatura San Martino delle Scale che racchiude una grandiosa Abbazia Benedettina fondata nel VI secolo da San Gregorio Magno. Nelle pinete circostanti sorride il Villaggio Montano e la strada discende poi fino alla Valle del Paradiso.
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