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II nome di Antonietta De Pace pur essendo scrìtto su vie, piazze e scuole di Napoli, Striano, Gallipoli e Lecce non è noto come dovrebbe.

Di Antonietta De Pace non è solo il suo nome, ma soprattutto la stona della sua eroica ed esemplare vita che bisogna ricordare, specialmente oggi che termini come ‘patriottismo‘ o ‘difesa della patria‘ sembrano essere scomparsi dal vocabolario degli italiani.

Fino ad oggi pochi, eccezion fatta per alcuni celebri storiografi come Beniamino Marciano e Oronzo Colangeli, forse per negligenza o per immotivata riservatezza, hanno ritenuto opportuno rendere note le gesta e la personalità ‘virile’ di questa patriota, una delle poche donne-soldato della nostra storia. Col suo comportamento esemplare e meritorio Antonietta De Pace ha saputo infondere nell’animo del popolo salentino l’amore per la propria patria e il coraggio di difenderla ad ogni costo.
Antonietta De Pace nacque a Gallipoli (Le) il 2 febbraio 1818 da Gregorio, di professione banchiere e da Luisa Rocci Girasoli di origine spagnola.

Ultima di quattro sorelle, alla tenera età di otto anni rimase orfana di padre, morto in circostanze ancora rimaste misteriose. Questo lutto oltre a lasciare un perenne dolore tra i familiari per una morte improvvisa, trascinò tutta la famiglia De Pace in una grave crisi economica. Infatti, a causa della sua generosità, Gregorio De Pace arrivò al punto di alienare ogni suo bene per darne il ricavato ai bisognosi; alla moglie e alle figlie non rimase, quindi, alcuna eredità.

Per questo la moglie Luisa andò a vivere in una villa fuori città di sua proprietà, mentre le quattro figlie vennero affidate alle cure della Madre Superiora del monastero delle Clarisse esistente a quell’epoca in Gallipoli.

Carlotta, la secondogenita, morì poco dopo il padre, mentre le altre due sorelle di Antonietta, Chiara e Rosa si sposarono. Rosa andò in sposa a Epaminonda Valentini, patriota napoletano, e prese con sé la sorella Antonietta che visse per lungo tempo nella casa di Gallipoli.

Epaminonda Valentini era un esponente di spicco della cospirazione mazziniana e in breve tempo riuscì a fare della sua casa un punto di forza e di riferimento di tale cospirazione. Grazie a lui la penisola salentina contò moltissimi affiliati alla “Giovine Italia” ed anche la giovane Antonietta non riuscì a resistere alla sempre crescente voglia di libertà ed indipendenza. Furono gli anni più belli dove Antonietta visse intensamente il suo ruolo di patriota.

Nel 1884 un’epidemia di colera sconvolse la città di Napoli e i De Pace-Marciano si trasferirono per un breve periodo a Gallipoli. In questa città Antonietta ebbe modo di riabbracciare i suoi amici più cari e di rivedere i luoghi della sua infanzia e adolescenza.

Ritornata a Napoli visse gli ultimi anni della sua energica vita in compagnia del marito e di alcune sue amiche e compagne di lotta. Nel novembre 1892 fece la sua ricomparsa una vecchia bronchite che, nonostante le cure e le premure dei medici e del marito, la condusse alla morte il 4 aprile 1893.

In occasione delle celebrazioni per il 150 anniversario dell’Unità d’Italia il comune di Gallipoli ha apposto una targa sul palazzo dove Antonietta De Pace nacque, a dire il vero è il secondo palazzo, poiché per anni si e ritenuto che fosse nata in un altro, dove pure fu apposta una targa. Stranezze gallipoline, diciamo così.

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