Nel suo intento di aprire le menti alle forme d’arte di altri paesi proponendo ai visitatori simboli e stili dell’Oriente, il MAO Museo d’Arte Orientale non poteva ignorare il fondamentale settore della musica.
Nella primavera 2011 verrà presentata la rassegna musicale DARBAR, termine che indica il luogo deputato agli eventi artistici negli antichi palazzi dei Maharaja.
Il programma si articola in una serie di concerti dedicati nell’occasione a paesi dell’Asia Centrale e Orientale e di incontri con musicisti ed esperti del settore. Completano il programma una serie di proiezioni cinematografiche e di documentari video attinenti al tema della rassegna: la musica asiatica. Per le caratteristiche del Museo e della sala in cui si terranno i vari incontri ci si è concentrati sulle tradizioni musicali di estrazione classica o popolare tralasciando i fenomeni musicali più contemporanei e contaminati così come le musiche con forte prevalenza rituale che rischiano di essere fraintese al di fuori del loro contesto naturale.

I concerti toccano la Mongolia con il gruppo Transmongolia, costituito da allievi del Conservatorio di Ulan Bator, che aprirà la rassegna. Si prosegue con la presentazione delle varie tradizioni del paese crocevia dell’intera Asia: l’Afghanistan, ad opera di due affermati musicisti/musicologi inglesi, John Baily e Veronica Doubleday, che frequentano quel paese da oltre quarant’anni e sono fra i più importanti studiosi di musiche afghane al mondo. Ci si spinge ulteriormente ad Oriente con tre aree geografiche a noi molto lontane: la Cina, con un eccezionale concerto pipa e erhu, la Corea, protagonista il komungo, raramente ascoltato al di fuori della penisola Coreana, e Giava (Indonesia) con un programma di musica da camera per un gamelan.

Attorno a questo nucleo centrale del programma ruotano una serie di incontri con musicisti e/o musicologi che approfondiranno alcuni aspetti dei concerti stessi o delle culture di riferimento. L’idea è quella di fornire un impianto teorico che meglio permetta di avvicinare musiche che a prima vista sembrano lontane ed incomprensibili. Musicisti (Alain Panteleimonoff, Aloisyus Suwardi) e musicologi/musicisti (John Baily, Jean During) fra i più importanti conoscitori al mondo dei loro ambiti di competenza illustreranno a parole ma soprattutto con esempi musicali e immagini le peculiarità dei vari universi sonori toccati.
Ad ampliare ancora il raggio d’azione del programma abbiamo inserito una serie di proiezioni di documentari, spesso inediti, che, a partire dalla musica, aumentino la conoscenza dei vari paesi presentati.

Crediamo questa sia un’importante occasione per entrare in contatto in un modo leggero ma non superficiale con una serie di culture ed un continente, l’Asia, con cui da sempre abbiamo intrattenuto rapporti profondi e che oggi più che mai è un protagonista della politica e dell’ economia del mondo con cui dobbiamo confrontarci. Conoscerlo meglio non potrà che aiutarci per intrattenere con esso rapporti chiari e di lungo respiro.

In occasione della rassegna, le gallerie del MAO osserveranno l’orario prolungato tutti i giovedì fino alle ore 23 con visite e percorsi tematici all’interno delle collezioni alle ore 18.

Programma degli appuntamenti:

Giovedì 10 febbraio

ore 21.00 – Concerto Transmongolia
Musica dalla Mongolia

Mongolia: il paese delle steppe nell’Asia Centrale simbolo di natura incontaminata, vita da nomadi, le yurta (tende di feltro), il panorama piatto e sconfinato che sembra non aver mai fine, il Deserto del Gobi, le montagne dell’Altai. Transmongolia dona voce alla natura e porta nelle sale da concerto l’infinita grandezza della steppa.

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Sguardi ad Oriente: I Mongoli e il Tibet
Approfondimento sulla Regione Himalayana e sull’arte buddhista mongola, a partire dalle collezioni del MAO.

Giovedì 17 febbraio

ore 21 – Incontro con Alain Panteleimonoff
Musica indiana
Alain Panteleimonoff, sitarista francese ha suonato in tutta Europa ed in India. Allievo di Ustad Vilayat Khan con cui ha studiato per molti anni, Panteleimonoff può oggi esser considerato uno dei migliori sitaristi europei, in grado di confrontarsi con i grandi maestri della tradizione indiana. In questa occasione sarà una preziosa guida per addentrarsi nei meandri della musica dell’India del nord.

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Sguardi ad Oriente: Matrika, le sette divine madri dell’Induismo Approfondimento sull’India a partire dalle collezioni del MAO, a cura di Claudia Ramasso, conservatore per l’Asia Meridionale

Sabato 19 febbraio

ore 16.00 – Alla scoperta della musica indiana
Incontro rivolto ai bambini e ai loro genitori alla scoperta della musica indiana con l’artista Alain Panteleimonoff

Giovedì 24 febbraio

ore 21 – Incontro con Luca Pisano
Musica cinese
Luca Pisano, ricercatore in Lingua e Letteratura Cinese presso l’Università Kore di Enna, ha iniziato i propri studi di musica cinese nel 2003 presso il Conservatorio di Shanghai approfondendo in particolare lo studio di guqin (cetra a sette corde). Ha pubblicato vari articoli e attualmente si dedica allo studio del guqin sotto la guida del maestro Sou Si-Tai di Hong Kong.
Incontro organizzato dall’Associazione Interculturale ASIAE

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Musica e musicanti nella collezione cinese
Percorso tematico nella galleria della Cina.

Giovedì 3 marzo – MUSIC FREEDOM DAY

ore 21 – Concerto: Le musiche dell’Afghanistan
Concerto di musica afghana con John Baily e Veronica Doubleday (UK)
John Baily è musicista (liuto rubab) ed etnomusicologo. Il suo rapporto con l’Afghanistan inizia già nel 1973, con una ricerca sul campo di due anni. Tra il 1984 e il 1986 approfondisce le tecniche sulla realizzazione di film a carattere antropologico presso la National Film and Television School. Dirige, quindi, il film Amir: An Afghan refugee musician’s life in Peshawar, Pakistan che riceve diversi premi e che avvia la sua intensa attività di regista. Dal 1988 al 1990 è stato professore associato al Centre for Ethnomusicology, Columbia University, New York. Dal 1990 insegna Etnomusicologia al Goldsmiths College di Londra, dove attualmente è a capo della Afghanistan Music Unit. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni di carattere etnomusicologico. Veronica Doubleday (voce, dayereh) moglie di John Baily, ha seguito il marito in Afghanistan dove ha vissuto a lungo compiendo ricerche etnomusicologiche. Sul territorio ha potuto entrare contatto con diverse donne musiciste completando così le ricerche del marito, in particolare nella zona di Herat. Negli anni ha potuto approfondire lo studio di canti tipici dell’Afghanistan occidentale, particolare nello stile Herati. Insieme al canto, Veronica ha anche imparato il dayereh (tamburo a cornice) che le donne usano per accompagnare il loro canto. John e Veronica hanno dato concerti in numerosi teatri e festival in Europa e negli Stati Uniti ed hanno collaborato con numerosi musicisti afghani.

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Sguardi ad Oriente: musici e vita di corte nella collezione islamica. Approfondimento sui Paesi Islamici dell’Asia, a partire dalle collezioni del MAO

Venerdì 4 marzo

ore 18 – Incontro: Le musiche dell’Afghanistan
Incontro con John Baily, Veronica Doubleday e Giovanni de Zorzi nella sala polifunzionale del museo.
Giovanni De Zorzi, è allo stesso tempo suonatore di flauto ney e dottore di ricerca in Etnomusicologia. Veneziano, da circa vent’anni si occupa di musica classica e sufi di area ottomano-turca, iranica e centroasiatica. La sua attività alterna l’impegno concertistico, in solo o alla guida dell’Ensemble Marâghî, la ricerca sul campo, la scrittura, la direzione artistica di programmi musicali diversi e la didattica, strumentale e accademica. Insegna flauto ney al Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza e Società e Cultura Ottomana all’Università Ca’ Foscari di Venezia. In una prospettiva editoriale va notato il suo recente Musiche di Turchia. Tradizioni e transiti tra Oriente ed Occidente – Ricordi/Universal Music, 2010.

Sabato 5 marzo

ore 14-18 – Proiezione documentari
Proiezione continua dei documentari Amir: An Afghan refugee musician’s life in Peshawar, Pakistan e A Kabul Music Diary entrambi diretti da John Baily

Giovedì 10 marzo

ore 21 – Incontro: Musica nel cinema afghano
Incontro con Enrico Verra, Reza Mohebi e Soheila Giavaheri
Nato a Ghazni (Afghanistan) il 1 gennaio 1970, Razi Mohebi appartiene all’etnia hazara. Fuggito in Pakistan ha poi proseguito per l’Iran, dove è stato ammesso all’Università di arti cinematografiche di Teheran. In Iran ha conosciuto la moglie Soheila Giavaheri, collaborando ad iniziative orientate a dare sostegno e istruzione ai bambini afghani clandestini. A seguito della caduta del regime talebano, nel 2001, si sono trasferiti in Afghanistan per partecipare alla rinascita culturale del paese. Fondatori della Razi Film House, hanno collaborato alla realizzazione di film e reportage per la televisione francese. Nell’estate del 2007, durante la realizzazione di un film documentario sull’uccisione di tre giornaliste, la Razi Film House è stata chiusa e tornare in Afghanistan è diventato troppo pericoloso. Oggi Razi Mohebi e la moglie Soheila vivono a Trento nella condizione di rifugiati politici. Enrico Verra, regista torinese, oltre a film e documentari ha negli anni sviluppato un’attenta conoscenza del cinema afghano e iraniano.

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Asia Meridionale: approfondimento sulle collezioni MAO
Visita guidata alla galleria dell’Asia Meridionale.

Sabato 12 marzo

ore 14-18 – Proiezione cortometraggi
Proiezione continua di cortometraggi realizzati da Enrico Verra, Reza Mohebi e Soheila Giavaheri
Ingresso gratuito alle proiezioni

Giovedì 17 marzo

ore 21.00 – Incontro con Liu Fang
Musica cinese
Liu Fang, nata Kunming nel 1974, ha iniziato lo studio del pipa (liuto a quattro corde) all’età di sei anni con importanti esibizioni in pubblico: ha suonato per la Regina Elisabetta durante la visita di Sua Maestà in Cina. Liu Fang ha poi concluso i suoi studi musicali presso il Conservatorio di Shanghai, dove ha studiato anche il guzheng, un’antica cetra a ventuno corde. Nel 1996 si è trasferita a Montreal dove ha intrapreso una grande carriera internazionale.
Incontro organizzato dall’Associazione Interculturale ASIAE

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Abiti, trucco e acconciature
Percorso tematico nelle gallerie della Cina e del Giappone

Giovedì 24 marzo

ore 21.00 – Concerto: Musica a Corte in Cina
Concerto di musica cinese di Lingling Yu / Guo Gan
Lingling Yu è una virtuosa, suonatrice di pipa (liuto cinese). Nata nella Cina sud-orientale, a otto anni ha iniziato a suonare il violino cinese a due corde, erhu, per poi concentrasi sulla pipa, studiando con il Maestro Dehai Liu, importante suonatore di questo strumento. Ha dato concerti sia in solo che con diversi ensemble di musica classica cinese o contemporanea che avvicinano la tradizione classica cinese a quella europea. Guo Gan, erhu (violino a due corde) è nato nel nord della Cina in una famiglia di musicisti. Allo studio dell’erhu ha alternato quello del violino, del violoncello e del pianoforte approfondendo le conoscenze di musica classica europea. Trasferitosi a Parigi nel 2001 Guo Gan ha collaborato con numerosi compositori francesi (Yared, Duplessy, Amar) oltre a proseguire la sua attività di diffusione della conoscenza del erhu.

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Giappone: approfondimento sulla collezione del MAO
Visita guidata alla galleria del Giappone

Venerdì 25 marzo

ore 18 – Incontro: L’oceano musicale cinese. Strumenti, pratiche, concezioni
Incontro con Daniele Sestili sulla musica cinese nella sala polifunzionale del museo.
Daniele Sestili è docente di Etnomusicologia dell’Asia presso l’Istituto italiano di Studi orientali dell’Università di Roma “La Sapienza”. Dottore di ricerca in Etnomusicologia, è specialista di Asia orientale. Ha tenuto conferenze e lezioni presso numerose Università e Istituzioni italiane; ha partecipato con relazioni a convegni internazionali in Giappone e Cina. Diverse riviste scientifiche, italiane e straniere, hanno pubblicato suoi articoli e ricerche.

Giovedì 31 marzo

ore 21 – Concerto: I suoni della tradizione coreana. Dal repertorio di corte alla musica contadina
Concerto con Kim Eunjung, giovane suonatrice coreana di komungo (cetra a tavola con ponticelli mobili). Nel 2008 ha conseguito un master in Musica tradizionale coreana presso l’Università Nazionale di Chonnam (ROK); nel 2006 è stata premiata nel Concorso di Musica tradizionale di Chun-hyang (ROK). Attualmente svolge le sue ricerche nell’ambito del Master in etnomusicologia dell’Università di Sheffield (UK)

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Introduzione all’arte coreana
Lezione in Salone Mazzonis a cura di Marco Guglielminotti Trivel, conservatore per l’Asia Orientale

Venerdì 1 aprile

ore 18 – Incontro: I suoni della tradizione coreana. Dal repertorio di corte alla musica contadina
Incontro in sala polifunzionale, con Daniele Sestili sulla musica coreana

Giovedì 7 aprile

ore 21 – Incontro con Theresia Sri Kurniati
Danze giavanesi
Theresia Sri Kurniati, nata a Surakarta (Giava centrale, Indonesia) è insegnate presso l’ISI (College of Arts) di Surakarta dal 1980.Kurniati è insegnate e ballerina riconosciuta internazionalmente. Oltre ad insegnare è prima ballerina del gruppo del Mangkunegaran Palace. Come maestra è stata invita varie volte in Olanda proprio per insegnare danze giavanesi, mentre con il gruppo la ISI Dance Troupe e la Mangkunegaran Dance Troupe ha compiuto diverse tournee in Europa e Giappone.
Fra le sue coreografie più importanti ricordiamo Bedhayan Dewa Ruci, Sesaji, Tandhingan Putri, Osiking Ati, Topeng Sekartaji e Bedhaya Gé-Hing.

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Iconografia induista
Percorso tematico nella galleria dell’Asia Meridionale

Sabato 9 aprile

ore 14-18 – Proiezione documentari
Proiezione continua di documentari a cura di Giovanni Sciarrino sulle danze bedhoyo

ore 16 – Alla scoperta delle danze giavesi
Incontro rivolto ai bambini e ai loro genitori con Theresia Sri Kurniati alla scoperta delle danze giavanesi

Giovedì 14 aprile

ore 21 – Concerto di Aloysius Suwardi e South Bank Gamelan Players
Musica giavanese
Aloysius Suwardi è nato a Giava nel 1951. Dopo gli studi al Conservatorio di Surakarta (Giava) si è laureato in etnomusicologia alla Wesleyan University (Stati Uniti). Negli anni ha insegnato in varie Università americane, canadesi ed australiane. Oggi insegna all’Institut Seni Indonesia (ISI) di Surakarta. Suwardi ha sviluppato una parallela carriera come compositore ed interprete sia in ambito tradizionale che contemporaneo. Come compositore è in particolare conosciuto per i suoi lavoro per strumenti autocostruiti. Sue composizioni sono state eseguite in prestigiosi programmi, fra gli altri Indonesian-American Cultural Exhibition negli Stati Uniti e Canada; First International Music Festival in Samarcanda, Uzbekistan; Asian-Composers League in Bangkok, Tailandia; Island to Island Festival in Londra, U.K; National Arts Festival in Grahamstown, Sud Africa; International Gamelan Festival in Amsterdam, Olanda; Art Summit Indonesia III, … . In occasione del concerto di Torino suonerà il Gamelan Raras Sari (Essenza della musica) accordato nel modo slendro. Accompagnano Aloysius Suwardi nell’occasione membri del South Bank Gamelan Players.

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Sguardi ad Oriente: il Genji Monogatari nell’arte
Approfondimento sul Giappone, a partire dalle collezioni MAO, in occasione della nuova rotazione di stampe

Venerdì 15 aprile

ore 18 – Incontro: Un’orchestra differente: il Gamelan
Incontro con Aloysius Suwardi sulla musica giavanese nella sala polifunzionale del museo

Giovedì 21 aprile

ore 21 – Incontro: Le musiche del Sufismo
Incontro con Jean Durino, musicista, etnomusicologo ed orientalista. Direttore di ricerca al CNRS francese, ha pubblicato libri e articoli di carattere etnomusicologico sulle musiche d’area iranica e centroasiatica, analizzandone in particolare i rapporti con la società, la cultura e la mistica islamica. Ha curato la pubblicazione e la registrazione di circa trenta Cd sulle musiche della stessa area. Ha passato buona parte della sua vita in Iran ed in Asia centrale, dove ha acquisito una formazione di musicista professionale.

Gallerie espositive aperte fino alle 23
ore 18 – Ceramica islamica: tecniche e decorazioni
Percorso tematico nella galleria dei Paesi Islamici dell’Asia

MODALITA’ DI INGRESSO AL MUSEO E ALLE ATTIVITA’

I giovedì del MAO:
Gallerie espositive aperte fino alle ore 23.00
Ingresso alle collezioni secondo tariffa ordinaria; visita guidata delle ore 18.00 gratuita, prenotazione consigliata al n. 011-4436927.
Concerti e incontri con gli artisti: ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili. Tagliandi in distribuzione a partire dalle ore 20.30.

Incontri del venerdì alle ore 18.00 : ingresso gratuito fino esaurimento posti disponibili. Tagliandi in distribuzione a partire dalle ore 17.30. Le gallerie espositive chiudono regolarmente alle ore 18.00

Incontri del sabato pomeriggio per bambini e genitori:
Ingresso e attività gratuite per il minore; ingresso a pagamento per l’adulto (con tariffa ordinaria). Il biglietto dà diritto a partecipare all’incontro con l’artista, fino a esaurimento posti disponibili, e all’accesso alle collezioni.

Le proiezioni del sabato pomeriggio: ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili.

MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico 11
Orario: martedì-domenica ore 10-18, giovedì ore 10-23, chiuso il lunedì
Ingresso al museo: intero € 7.50, ridotto € 6, gratuito ragazzi fino ai 18 anni
INFO e prenotazioni: 011 4436927 (lunedì-venerdì, ore 9.30-16.30)

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One Reply to “DARBAR Musica a Oriente”

  1. Vorrei studiare uno strumento cinese come l’erhu ma non so orientarmi, lei potrebbe darmi qualche indicazione? Grazie

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