Uomini e donne sono simili, ma non uguali, anche nei gusti sul bere.
A metterlo in evidenza sono due ricerche: L’evoluzione del beverage. Una prospettiva al femminile, indagine eseguita dalla società milanese Lorien Consulting e Italiani a raggi EAT, commissionata da Birra Moretti all’istituto di ricerca Gpf.

Le donne in Italia

Oggi in Italia le donne superano gli uomini di circa 1 milione e mezzo, con un’età media di circa 44 anni ed una speranza di vita di 84. Le donne italiane sono ancora donne di casa: tra le (pre)occupazioni quotidiane ci sono le pulizie di casa (61,8%) e la spesa per la famiglia (26,9%). Tra le attività e gli interessi preferiti c’è lo stare con la famiglia per oltre l’80% delle 800 intervistate, ma anche il viaggiare (54,5%) ma se è possibile viaggiare sempre con la famiglia.

L’acqua: femminile singolare

Il 60% delle donne italiane cena fuori casa meno di una volta alla settimana, una media al quanto bassa.
Andando oltre al dato della frequenza dei banchetti extradomestici, guardiamo cosa bevono a tavola le esponenti del genti sesso: prima in assoluto c’è l’acqua, quella naturale in particolare, che preferita dal 72% delle intervistate.
L’acqua è sinonimo di “bere”, di naturalezza, di freschezza, di salute.
Nell’ordine delle preferenze femminili, sempre infatto di bevande, c’è, al secondo posto e molto lontano, il caffè (28,6%), l’acqua gassata, sempre acqua, ma avvertita evidentemente come non “salutare” come quella piatta, (20,3%), i succhi di frutta (20%), il the e le tisane (11,4%). Agli ultimi posti in fatto di gradimento troviamo invece gli alcolici: liquori, cocktail, vino e birra che, vedremo, troveremo specularmene ai primi posti tra le preferenze del sesso forte.
Dunque le italiane sono grandi bevitrici di acqua liscia, e non a caso dato che, raggruppate in “stili di vita”, oltre il 50% di loro rientra nella categoria delle “salutiste moderate”, coloro che fanno attenzione a ciò che mangiano e bevono, senza però stravolgere le proprie abitudini.
Gli stili di vita rappresentano dei “caratteri e delle abitudini” con cui è possibile descrivere la popolazione. La ricerca a cui stiamo facendo riferimento, suddivide la popolazione femminile in 4 cluster: le attive socialmente (circa il 21% del totale), le edoniste (sfiorano il 20%), le attente (20,6% ) ed infine le salutiste (quasi il 40%).
Le “attive socialmente” tra le bevande optano per le bibite gassate e i cocktail alcolici, che consumano nei locali come pub e discoteche. Le “edoniste” amano i piaceri della vita, cenano fuori, prediligono vino, liquori e birra di qualità e partecipano a manifestazioni enogastronomiche e corsi. Per loro i luoghi del bere sono soprattutto enoteche e ristoranti;
Le “attente” sono particolarmente informate su ciò che devono (bevande naturali e salutari.) Per loro il bere si concentra tra le mura domestiche e più saltuariamente al ristornate.
Le salutiste rappresentano la maggior parte delle donne: tra i 33 e i 50, sposate con figli, attente alla casa, non bevono affatto alcolici e scelgono per sé e per le proprie famiglie solo bevande naturali. Sono le donne che consumano meno, però, fuori casa.

Birrofilo: maschile singolare

A bere birra e alcolici in genere sono di più gli uomini.
La ricerca commissionata da Moretti ha permesso di tratteggiare un nuovo profilo di italiano, definito Beer Lover, uomo tra i 35 e i 44 anni (38%) con un elevato livello di istruzione (il 58,8% diploma superiore, il 36,8% laurea o oltre) e dalla vita professionale attiva (colletti bianchi” per il 50,7%, imprenditori/liberi professionisti per 11,8%, dirigenti per il 6,6%). Sono amanti dei piaceri della vita tant’è che per loro è importante la passione e il lato leggero della vita: “ridere di gusto” è fondamentale per il 70,6% dei Beer Lovers.

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