Patrone di Torre Santa Susanna, piccolo borgo nella provincia di Brindisi, nell’Alto Salento,  sono santa Susanna, festeggiata solo religiosamente il 2 maggio e anche civilmente l’ 11 agosto, e la Madonna di Galaso, ricordata il 25 settembre.

Remoto, sino a divenire indeterminabile, è il culto per santa Susanna; databile è l’altro per la Vergine del Galaso, e segni chiari della benevolenza delle protettrici non sono mancati.
Santa Susanna, in onore della quale è stata eretta una colonna nel 1837, ha sempre risparmiato Torre da ogni epidemia e, nel corso di questo secolo, ha preservato il paese dai bombardamenti durante l’ultimo conflitto mondiale.

Si racconta che, malgrado l’obbligo del coprifuoco, una notte era giunto in paese un autobus a luci accese.

La ricognizione alleata lo aveva scorto e scambiandolo per un convoglio militare cominciò a bombardarlo.

Un uragano di fuoco sconvolse la quiete notturna con bombe che cadevano ovunque.

Una di queste, addirittura, entrò dal camino di una casa e percorrendo la canna fumaria terminò la sua corsa in un «cofunu» (grosso recipiente di creta) in cui era a mollo il bucato.

Malgrado l’intenso bombardamento ci furono pochi danni perché – così sostennero in molti – santa Susanna, dall’alto della sua colonna, aveva impedito alle bombe di toccare il suolo.

Tuttavia i torresi lamentano che il culto si è andato affievolendo perché, così sostengono, la tradizionale fiera abbinata alla festa del 2 maggio da tempo è stata trasferita nella vicinissima Erchie.

È costante, invece, la devozione per la Madonna del Galaso che trae origini da quanto accadde nel 1481: una famiglia di Leuca si recava in pellegrinaggio alla Madonna della Fontana di Francavilla allo scopo di ottenerne la grazia per una congiunta colpita da paralisi.

L’itinerario prescelto prevedeva una sosta a Torre, presso un pozzo, per riposarsi.

Qui all’ammalata apparve la Vergine che promise la guarigione se si fosse bagnata in quel pozzo nel quale, aggiunse, c’era una sua immagine che desiderava fosse recuperata e venerata con la costruzione di una chiesa.

La paralitica fece quanto le era stato ordinato e guarì; l’immagine fu davvero ritrovata e la chiesa costruita. Il pozzo fu inglobato in essa e ancora oggi è visibile dietro l’altare maggiore.

La festa è fissata al 25 settembre in memoria di un altro evento prodigioso: la guarigione, in quel giorno del 1830, di una donna di Torre, Maria Di Bello, le cui condizioni di salute erano pessime. Le apparve la Madonna e le disse di alzarsi dal letto perché era guarita.

Papa Gregorio XVI, avuta conoscenza del fatto, ordinò che se ne celebrasse la memoria con una festa in ©nore della Madonna che, a distanza di 160 anni, è divenuta patrimonio culturale cittadino.

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