Il santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo è tra i più visitati al mondo, sembra che “competa” addirittura con quello di Lourdes.
Ma chi va a San Giovanni Rotondo, molto spesso si reca anche ad un altro santuario, che è più antico di quello dedicato a Padre Pio e che si trova a Monte Sant’Angelo, caratteristico centro garganico situato a 843 metri di altitudine ai margini della Foresta Umbra.
Monte Sant’Angelo è posizionato in una posizione panoramica su uno sperone meridionale del promontorio che si affaccia sul tavoliere e sul golfo di Manfredonia.
Tra boschi secolari e un mare cristallino, il paese è adagiato su una roccia calcarea ricca di cavità e caverne fra cui la famosa grotta dell’Arcangelo.
Secondo la tradizione, San Michele Arcangelo apparve al santo vescovo di Siponto Lorenzo Majorano l’8 maggio del 490; in questa apparizione (detta del Toro) l’Arcangelo ordinò al vescovo di dedicare la grotta al culto cristiano in suo nome.
Successivamente apparve ancora al vescovo Majorano nel 492 e nel 493.
Grazie a queste apparizioni, Monte Sant’Angelo è divenuto uno dei primi centri di pellegrinaggio cristiano. Proprio grazie al culto di San Michele sono nati i vari monasteri lungo la strada del pellegrinaggio, da cui poi è scaturito anche San Pio.
Infine si manifestò nel 1656 al vescovo di Manfredonia Giovanni Alfonso Puccinelli mentre imperversava la peste, dispensando grazie e guarigioni.
Monte Sant’Angelo è dunque una località piena di fascino sia per la spiritualità che emana sia per la storia che è scritta tra le sue mura, centro frequentatissimo nel medioevo da pellegrini e da crociati pronti a recarsi in terra Santa, tradizione rimasta nei secoli fino ai nostri giorni.
Tappa obbligata per quei pellegrini che oltre a recarsi a rendere omaggio ad un Santo dei nostri tempi, come Padre Pio, desiderano anche fare un tuffo nel passato, conoscere tradizioni e storia di un angolo della Puglia ancora poco conosciuto.
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