Siamo ormai da qualche giorno nel periodo d’Avvento, cioè il periodo che precede, per la Chiesa Cattolica, la festa del Natale. In Italia questa festa è indubbiamente molto sentita, per ragioni storiche, culturali e religiose. Tutti i Comuni si preparano a celebrare la Notte Santa, anche se di “santo” c’è rimasto davvero poco, a giudicare dalla corsa sfrenata agli acquisti e al consumismo. Cerchiamo almeno una volta di “concentrarci” sulla data e sul suo significato del Natale. Pensiamo ad esempio: a quando risale la scelta del 25 dicembre come giorno da dedicare alla nascita di Cristo? Proviamo a dare una risposta.
Sfogliando i primi elenchi di festività cristiane di Tertulliano ci si accorge che il giorno di Natale non è presente. Origene, il più grande erudito dell’antichità cristiana, probabilmente alludendo ai natalizia imperiali dichiara che nelle scritture solo i peccatori, e non i santi, celebrano la loro nascita. Auronzo ridicolizza la celebrazione dei “compleanni” degli dei. Se invece si prende in considerazione il calendario liturgico della chiesa occidentale, ci si rende conto che la data fu fissata con certezza dal IV secolo. C’è un dato da non sottovalutare: la Chiesa cristiana non celebrava la nascita di Cristo il 25 dicembre, bensì il 6-7 gennaio nel giorno dell’Epifania (dal greco epi-phàneja: manifestazione, comparsa, apparizione, nascita).
Il tentativo di fissare una data in cui celebrare la sua nascita avvenne circa due secoli dopo la sua morte. Considerando la mancanza di una tradizione autorevole circa la nascita di Gesù (in senso epifa-nico e umano), il 25 dicembre venne stabilito come giorno prescelto perché così i cristiani furono in grado di opporre e sovrapporre alla festa pagana la festa della nascita del vero Sole, Cristo. Il processo attraverso il quale il 25 dicembre divenne la ricorrenza della nascita di Gesù per tutta la cristianità, incominciò nel III e durò fino al secolo successivo e differì temporalmente secondo le diocesi.
Le prime evidenze di una celebrazione provengono da Alessandria d’Egitto, circa 200 d.C., quando Clemente di Alessandria disse che certi teologi egiziani, “molto curiosi”, definirono non solo l’anno, ma anche il giorno della nascita di Gesù il 25 Pachon, corrispondente al 20 maggio del 28esimo anno di Augusto, ma fecero questo non perché ritenessero che il Cristo fosse nato in quel giorno ma solo perché quel mese era il nono del loro calendario. Altri scelsero le date del 24 o 25 Pharmuthi (19 o 20 aprile).
Riguardo la chiesa di Roma, la più antica fonte sulla celebrazione del Natale è il calendario filocaliano compilato nel 354, che contiene importanti tre date: nel calendario civile il 25 dicembre è indicato come Natalis Invicti. Nella Depositio Martyrum, una lista di martiri romani o di altra origine universalmente venerati, il 25 dicembre è indicato come Vili kal. ian. natus Christus in Betleem ludeae. In corrispondenza del 22 febbraio, Vili kal. mart. è menzionata la cattedra di San Pietro.
Non mancano ovviamente in tutta Italia, come tradizione vuole, numerose iniziative, sia civili che religiose, riguardanti il Natale. E anche noi non mancheremo di dare nei prossimi giorni notizie e commenti sugli eventi natalizi in programma nell prossime settimane. Per intanto: Buon Avvento!