Stanno per arrivare, nel ponte dell’Immacolata, tre grandi giorni di Festa, dal Nord al Sud del nostro bel Paese. Si tratta del 6, 7 e 8 dicembre. Il 6 dicembre il calendario ricorda San Nicola di Bari (venerato soprattutto al Sud), il 7 si fa memoria di Sant’Ambrogio (protettore di Milano) e l’8 è appunto il giorno della Madonna Immacolata, che riunisce tutti nella prima grande festa del periodo natalizio. In questo articolo però parliamo del primo dei santi ricordati: San Nicola, che non si festeggia solo a Bari. Infatti il Santo è anche protettore di moltissime altre località italiane, tra queste la cittadina leccese di Specchia. Sono Ignoti i motivi che determinarono il patrocinio del vescovo di Mira, tantomeno si conoscono anno e secolo della scelta. Anche qui, come in moltissimi paesi della Terra d’Otranto, la venerazione di san Nicola è legata alla dominazione bizantina alla quale si può far risalire il culto, incrementato poi dall’opera dei monaci basiliani rifugiatisi nelle province pugliesi in seguito alle persecuzioni iconoclaste.
È famoso l’aneddoto di san Nicola che salvò tre ragazze che il padre degenere voleva avviare alla prostituzione per ricavarne lucro: conosciute le intenzioni del genitore, Nicola donò a quelle ragazze tre borse di denaro perché si maritassero e conducessero una vita onesta. Questo episodio ha una certa assonanza con una leggenda che si racconta a Specchia. Un ricco vedovo fu costretto improvvisamente a partire per la guerra e a lasciare sole le sue tre giovani figlie e indifesi i suoi molti averi. Per evitare che questi fossero depredati e quelle fossero lasciate in balia di se stesse, decise di nascondere le une e gli altri in una voragine alla periferia del paese. Così fece. Dopo essersi raccomandato a san Nicola, calò dunque in quel profondo anfratto ori, denaro e figlie provvedendole di tanto cibo e acqua per quanto tempo egli pensava che sarebbe rimasto lontano da casa.
Il destino, però, fu crudele e l’uomo perse la vita in battaglia. Stessa fine, anche se non in battaglia, fecero le tre ragazze, che morirono di fame e di sete nella grotta dalla quale nessuno poteva udire le loro grida e da dove esse non poterono uscire. Quanto al tesoro nascosto laggiù, nessuno mai è riuscito a trovarlo. C’è chi giura che nelle notti di tempesta si sente ancora levarsi dal fondo di quella voragine un lamento disperato. Ovviamente tra il miracolo di San Nicola e questa leggenda c’è un finale decisamente diverso. Sul miracolo, non unico, del santo vescovo sono state poi scritte opere tramandate da generazione in generazione e che hanno fatto sì che a Specchia questo “vecchio” santo sia ancor oggi venerato ed amato da tutta la cittadinanza.
La festa del 6 dicembre è solo però di tipo liturgico e quindi si svolge nella Chiesa Madre della cittadina. I festeggiamenti civili invece vengono rimandati al mese di maggio quando, complice il bel tempo, si possono allestire luminarie e bancarelle tra le vie della cittadina.