Il Piemonte si contraddistingue per le sue tradizioni enogastronomiche e soprattutto per le manifestazioni e le sagre legate alle specialità territoriali. Eccone alcune tra le più conosciute…

Sagra del cinghiale

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Migiandone giace all’imbocco della Valle Ossola circondato,a pochi chilometri di distanza, da tre laghi: dal Lago Maggiore, dal Lago d’Orta e dal Lago di Mergozzo. Molti lo ricordano per l’aria un po’ nordica, per quella luce bassa e fievole del sole e l’aria cristallina.

In quest’angolo di Italia, a scaldare dal freddo, e a colorare il paesaggio c’è la gastronomia tipica. Si tiene infatti ogni anno, la quarta edizione della Sagra del Cinghiale di Migiandone, appuntamento conosciuto e apprezzato in Piemonte.
La Sagra unisce sapore e luoghi: c’è la possibilità di pranzare con piatti a base di cinghiale, di degustare formaggi, salumi, miele, marmellate casalinghe, buon vino, ma “passeggiando” nel paese, a contatto diretto con gli abitanti che aprono le loro porte ai visitatori.
Il percorso si snoda tra cortili, chiese, santuari, abitazioni private, locali pubblici.Non manca la musica, le strofe della tradizionali, i canti dialettali e il suono dei “Corni delle Alpi”.

Sagra del Salame di Cinghiale

Un’altro evento riguardante la carne di cinghiale, in provincia di Torino, è la Sagra del salame di cinghiale, un evento organizzato dalla Pro Loco.

Locandina sagra
Locandina sagra – foto dal sitowww.eventiesagre.it

La “Sagra del Salame di Cinghiale” di Val della Torre  conferma l’obiettivo di voler portare a conoscenza di una vasta platea, la tradizione, i prodotti, ma soprattutto la cultura ed i valori di un territorio posto al di fuori dei più conosciuti circuiti turistici. Il Salame di Cinghiale, PAT riconosciuto dalla regione Piemonte, rappresenta per la Comunità Montana Val Ceronda e Casternone, dove il Comune di Val della Torre è inserito, rappresenta un esempio di problema che si trasforma in risorsa, un modo di pensare che nei secoli ha permesso la sopravvivenza in condizioni spesso avverse. Ed è proprio questa tradizione, questa cultura ad animare i giorni della Sagra, un evento che riesce a mantenersi unico nel panorama di questo genere di manifestazioni.

Famosi  e molto apprezzati sono anche i salamini d’asino di Castelferro, una piccola frazione di Predosa in provincia di Alessandria, dove in fiera i produttori locali espongono e fanno degustare questa loro prelibatezza.

Madama la Piemonteisa

Madama la Piemonteisa

A Savigliano, in provincia di Cuneo, torna il kermesse biennale dedicata alla carne di qualità che prende il nome dall’omonima bistecca di carrè: Madama la Piemonteisa.

L’edizione passata del 2008 ha voluto essere l’anno della consapevolezza del consumo con un’attenzione particolare alla procedura che privilegia la filiera corta e con la valorizzazione dei tagli poveri troppo spesso bistrattato e che, invece, possono rappresentare un’inattesa riscoperta in cucina e un aiuto all’economia del bilancio familiare.

I due aspetti apparentemente slegati, filiera corta e tagli poveri, invece vanno visti in una chiave ecologica d’insieme: da una parte il produrre ad esempio, i foraggi per l’alimentazione sul territorio costituisce un elemento di controllo della qualità e un minor impatto dovuto al trasporto, dall’altra parte, evitare gli sprechi del prodotto serve ad abbattere il solo numero necessario di animali.

Savigliano e il Cuneese in genere, hanno un’antica tradizione in fatto di allevamento e l’economia agroalimentare e in particolare la Razza Piemontese è in continua ascesa. Ma Madama la Piemonteisa è anche festa gastronomica e momento di scambio di esperienze e culture diverse: si rinnova così il legame e la presenza delle razze Charolais francese, Chianina umbro-toscana e anche la scozzese Angus, tutte accompagnate dalle loro delegazioni e dagli esperti. A far gli onori di casa la pregiata Piemontese. Un confronto amichevole che mette in gioco dagli allevatori ai macellai e agli chef, e che, quindi, spazia dalla conoscenza dei capi delle diverse razze con le proprie caratteristiche, alla preparazione delle carni da parte dei macellai sino all’interpretazione dei piatti da parte dei cuochi.

Ci sono delle vere e proprie sfide in piazza articolate in batterie con banconi, fornelli e griglie a far da supporto ai maestri mentre a decretare il successo sarà il pubblico con osservazioni e critiche in diretta e soprattutto attraverso la scelta degli assaggi. Perché non si può intervenire all’evento senza passare per l’area degustazioni o fermandosi a godere delle cene tematiche.

Nel 2008 inoltre, venne allestita un’area dedicata ai prodotti caseari frutto del latte della Piemontese: pur essendo infatti pregiata per la carne, alcuni piccoli produttori, proprio nell’ottica di una contadinità moderna di utilizzare tutto dell’animale, lavorano anche il latte producendo formaggi freschi, stagionati e yogurt.

Salam d’ Patata

Salam d' PatataA Settimo Rottaro (To) nell’ultima settimana di gennaio si celebra il “Salampatata”, insaccato tradizionale del territorio canavesano prodotto nella stagione autunnale ed invernale inserito nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino. Si tratta di una tradizione contadina, sobria e conviviale, che punta a valorizzare al massimo le poche risorse disponibili. Un prodotto legato alla “cultura del maiale” che rischia di scomparire, capace di far diventare un periodo di festa i giorni che andavano dalla macellazione dell’animale alla cena di chiusura, a cui prendevano parte un gran numero di persone anche al di fuori dell’abito famigliare.

La Sagra è organizzata dal Comune di Settimo Rottaro nell’ambito del Progetto Sviluppo e Valorizzazione Produzioni Tipiche della Provincia di Torino, in collaborazione con l’associazione Città del Bio e con il Consorzio Produttori Salampatata del Canavese, con il contributo della Regione Piemonte, della Provincia di Torino e con il patrocinio della Comunità Collinare “Intorno al lago”, di Turismo Torino e dell’Ecomuseo Anfiteatro Morenico di Ivrea.

La collaborazione con Città del Bio ha portato negli anni scorsi ad organizzare una vera e propria “disfida culinaria” per mettere a confronto il “Salampatata” con altri prodotti tipici del territorio nazionale.

Il Bollito Misto ha una sua sagra

A Mantovana di Predosa (AL)  l’Associazione di Mantovana Pro Loco organizza la tradizionale Sagra del Bollito Misto. Protagonista assoluto di questa sagra e oggetto di numerose imitazioni, il “vero” bollito misto viene proposto in un’attenta selezione di carni (magro, lingua, testina, cotechino) e accompagnato dallo squisito bagnet, preparato secondo l’antica ricetta con acciughe, prezzemolo e l’aggiunta di un ingrediente segreto che lo rende davvero speciale.

Bollito Misto

Oltre al famoso bollito misto, il menù si compone di varie specialità in grado di soddisfare i palati più esigenti. A un vasto assortimento di antipasti della casa seguono gli agnolotti, le tagliatelle e la polenta, conditi con sughi di ragù, funghi, lepre o cinghiale.

Notevole la selezione dei secondi: accanto alle classiche carni alla piastra (salamini, spiedini, braciole), i cuochi propongono l’arrosto in umido oppure con la “boscaiola”, una vellutata crema di funghi porcini, e il brasato al Baric, cotto nel vino barbera. Ad accompagnarli: peperonata, fagioli, cipolline in agrodolce e patatine fritte. Si può concludere la cena con un’ampia scelta di formaggi e di dolci o con una macedonia di frutta fresca. Il tutto annaffiato dai rinomati vini della Cantina Sociale di Mantovana.

E’ un appuntamento che i buongustai non devono lasciarsi sfuggire, approfittando anche dell’eccezionale capienza dello stand gastronomico (oltre 700 posti completamente al coperto).

Numerose, infine, le iniziative che ruotano attorno all’evento gastronomico; negli anni passati vennero organizzate :la pesca di beneficenza della Parrocchia di San Lorenzo, la mostra delle creazioni dell’artigianato locale, le bancarelle, le giostre, i giochi per i bambini, il servizio bar e la musica.

La “Strada Reale dei vini torinesi”

Il Piemonte, terra ricca di tradizioni e di storia, propone ai suoi visitatori un’iniziativa volta alla riscoperta e al recupero delle specialità vitivinicole del suo territorio.
Per questo è nata la “Strada Reale dei Vini torinesi“, frutto del lavoro congiunto e solerte di numerosi enti pubblici, associazioni e privati, a cominciare dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Torino, e con il supporto tecnico e finanziario dei Distretti Sud e Nord dei vini del Piemonte.

L’iniziativa vede l’adesione di più di 120 tra aziende e produttori privati del settore. La Strada sviluppa i suoi itinerari lungo un percorso che collega le eccellenze architettoniche, paesaggistiche e produttive
del territorio torinese,interessando ben 180 comuni a vocazione vitivinicola, dei 315 dell’intera provincia, suddivisi nelle quattro principali aree viticole provinciali: pinerolese, collina torinese, Valle di Susa e canavese.
Particolare attenzione sarà rivolta alla gastronomia delle aree rurali, ma anche a programmi e iniziative divulgative per accrescere la conoscenza del territorio e del suo patrimonio culturale.
Tutti dunque in “Strada” per assaporare e vivere i gusti e le atmosfere del nobile Piemonte.

Su questa pagina tutte le iniziative e gli appuntamenti dell’associazione.

 Sagra del peperone a Carmagnola

Carmagnola, famosa per il regno sabaudo, qualcuno la conosce anche per il suo peperone.
Il programma della sagra è ricco.
Pensate solo che si tratta di una manifestazione così affermata da aver raggiunto in passato la cinquantanovesima edizione.

Volete qualche dettaglio sulla storia del peperone in questa cittadina vicino Torino?
La pianta del peperone ha un ingresso e una valutazione alimentare simile a quella del pomodoro. Il suo arrivo in Europa avvenne nel 1500, a seguito della scoperta del continente americano. Utilizzato a scopo ornamentale, divenne un alimento comune solo in seguito; gli spagnoli lo chiamavano “pepe del Brasile”, paese in cui forse furono trovate le prime piante.
La pianta del peperone giunse a Carmagnola agli inizi del’900, introdotta da un orticoltore di Borgo Salsasio.

Oggi a Carmagnola il peperone è una coltura importante per l’agricoltura e l’economia di questa zona. Il peperone di Carmagnola è apprezzato in Piemonte e in Italia per il suo colorito giallo intenso o rosso vivace, il suo profumo e le sue caratteristiche di qualità e genuinità.

Sono quattro i tipi di peperone riconosciuti dal Consorzio dei produttori che hanno denominazione di “Peperone di Carmagnola”: il Quadrato (il bragheis), il Corno di bue (il lung), la Trottola e il Tumaticot.

Al peperone, e al mondo che vi gira intorno, sono dedicati convegni, mostre fotografiche, appuntamenti musicali e altro ancora.
Naturalmente l’aspetto gastronomico trionfa.

 Fiera del porro di Cervere

In attesa di avere il suo disciplinare e il suo riconoscimento europeo con il marchio DOP, il porro di Cervere, tutelato dal Consorzio “porro cervere” è, per così dire, festeggiato nella fiera ad esso dedicata.
Il porro di Cervere appartiene alla qualità “porro lungo d’inverno”, che si coltiva in diverse aree sia del nord che del sud.

A Cervere, però, la produzione è legata a metodi di coltivazione molto antichi, tramandati da generazioni, che si basano tutt’oggi sulla manualità, che ne ostacola da un lato la produzione su vasta scala, ma ne garantisce un prodotto qualitativamente ottimo e in linea con la tradizione e il rispetto del territorio.

Le sue caratteristiche sono il piede lungo, la raccolta invernale, nel periodo in cui gli ortaggi sono pochi. Come leggiamo sul sito ufficiale del consorzio “ e’ di sapore gradevole ed attraente come aspetto”

Tuttomele

Sembra ieri quando cinque temerari uomini della Pro Loco di Cavour “inventarono” una manifestazione del tutto nuova: non la solita festa campestre o patronale, non la sagra paesana, ma una rassegna dedicata alla mela ed alla frutticoltura locale con proficue contaminazione nella gastronomia, nell’artigianato, nel commercio, negli spettacoli, nello sport, nella cultura, nell’arte, nella natura e nella storia. Un rassegna a 360° che mettendo al centro uno dei prodotti più pregiati della nostra terra, non dimenticava il “contesto” ed il “territorio” e quando slogan come KM ZERO o FILIERA CORTA erano ancora da inventare perseguiva già l’obiettivo di orientare i consumi dei cittadini metropolitani verso i prodotti che potevano trovare sull’uscio di casa.TuttoMele

La felice intuizione dei nostri 5 inventori ha avuto anche la fortuna di incontrare l’appoggio totale delle istituzioni, dei tecnici agricoli, delle associazioni di categoria, dei ristoratori, dei commercianti, degli artigiani di Enti, Scuole ed Aziende del territorio.

L’ormai famosa manifestazione sulla frutticoltura, gastronomia, turismo, commercio e artigianato locale organizzata dalla Procavour con il Comune di Cavour, i Comuni del CIFOP, sotto l’egida di Regione Piemonte e Provincia di Torino con il supporto di PINFRUIT il marchio della Frutta del Pinerolese, i Prodotti del PANIERE della Provincia di TORINO, di INTESA SANPAOLO e la collaborazione della condotta del Pinerolese di Slow Food, nonché delle Scuole Sperimentale MALVA di Bibiana, Istituto Professionale Agrario di Osasco e l’ Istituto Alberghiero di Pinerolo.

La Sagra della Pesca Ripiena

A Vauda, frazione di Rocca Canavese, viene organizzata la Sagra della Pesca Ripiena. Vauda attira ogni anno migliaia di simpatizzanti durante la prima metà di agosto, in occasione dei festeggiamenti di San Luigi, patrono della borgata.

L’associazione ricreativa “ La Baraca” organizza invece la sagra per far conoscere le tradizioni e accrescere lo sviluppo culturale e turistico della frazione contribuendo a salvaguardare il patrimonio storico, artistico, culturale e gastronomico.

La pesca ripiena è un dolce tipico del luogo che un tempo veniva preparato nella borgata in occasione della festa patronale. In questo angolo di Canavese sono ancora in funzione diversi forni a legna, il loro uso è principalmente quello della cottura del pane. Durante la sagra questi forni vengono usati per la cottura di alcuni piatti tipici locali, che sarà possibile gustare presso lo stand gastronomico.Sagra della Pesca Ripiena

Le principali specialità culinarie sono le pesche ripiene, dolce che un tempo veniva preparato nella borgata in occasione della festa patronale. Le cipolle ripiene preparate come ai tempi della nonna nelle due varianti dolci e salate.
Non manca poi un piatto povero della cucina contadina, riscoperto negli ultimi anni come i fagioli con cotiche cucinati nelle “Tufeje” di Castellamonte, infornati per oltre di 12 ore. Questi piatti tipici vengono tutt’ora cucinati rigorosamente nei forni a legna della borgata.
E poi ancora acciughe al verde, peperoni al timo, lingua in salsa, polenta e spezzatino, meravigliose grigliate di carne, tomini elettrici.

Durante tutte le serate, funziona un fornitissimo servizio bar e ristorazione dove si possono gustare grigliate di carne e specialità canavesane cucinate negli antichi forni a legna.

Grande Fiera del Miele a Torino

Grande Fiera del MieleLe scintillanti luci natalizie di via Roma, le vetrine decorate di piazza Carlo Felice e la splendida piazza Lagrange faranno da cornice alla Grande Fiera del Miele di Torino presentata ed organizzata da Agripiemonte miele. L’edizione del 2008 è stata un vero successo in quanto ha contato oltre 30.000 visitatori.

Protagonista incontrastato della Fiera sarà il miele piemontese, senza dimenticare, comunque, il miele italiano. In fiera oltre agli apicoltori soci dell’Agripiemonte miele in possesso del marchio di garanzia MielAlpi ci saranno apicoltori in rappresentanza di altre regioni italiane: Sicilia, Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta. Due giornate interamente dedicate al mondo del miele con apicoltori Piemontesi ed alcuni produttori di altre regioni italiane con i mieli caratteristici delle loro zone.

Splendide occasioni per trovare originali doni natalizi nel MERCATINO DEI PRODOTTI TIPICI con i Prodotti del Paniere della Provincia di Torino. Infatti a far da contorno agli apicoltori saranno presenti produttori agroalimentari, enogastronomici ed artigiani della città di Torino, e non solo, troveremo anche artigiani provenienti dalla Provincia di Torino e da tutta la Regione. La cornice della Fiera dunque è sempre il centro di Torino da piazza Lagrange a piazza Carlo Felice con l’esposizione dei prodotti tipici ed artigianali snodata lungo il percorso della piazza Carlo Felice sotto i portici sino alla via Gramsci passando da Via Roma.

La qualità del miele proposto in fiera viene garantita dal marchio MielAlpi marchio di garanzia creato e registrato dall’Associazione Produttori Agripiemonte miele per garantire genuinità e qualità. Il marchio MielAlpi garantisce un miele ottenuto nel massimo rispetto delle qualità naturali che vengono mantenute attraverso un semplice processo di estrazione. Lo scopo della manifestazione è quello di presentare al pubblico il prodotto miele, in particolare quello piemontese, senza però dimenticare il miele italiano. Solo attraverso una corretta informazione, corredata di dimostrazioni “dal vivo” e di percorsi che “educano all’assaggio” e al riconoscimento dei mieli di qualità, sarà possibile potenziare il prodotto e permettere al miele di entrare a pieno titolo nel paniere del consumatore medio del nostro Paese.

Fiera del miele a Montezemolo

mieleUn’altra importante occasione per conoscere il miele e le sue proprietà è : “La Fiera del Miele a Montezemolo” in provincia di Cuneo .

Un evento, un punto di riferimento per tutte le organizzazioni del settore apistico italiano, che offre agli addetti ai lavori e non solo l’opportunità di stage dedicati all’ape ed al suo mondo. Ed ancora per il grande pubblico giochi caratteristici, balli e concerti il tutto da vivere nella cornice stupenda che offre il bellissimo paesaggio di Montezemolo.

Un paese dalla ricca storia che in origine fu unito a Priero e a Castelnuovo di Ceva con i quali divise le sorti e subì alcune dominazioni, facendo parte del marchesato di Ceva dal 1190. Nel 1295 il marchese Giorgio lo cedette ad Asti insieme ad altre terre, Cento anni dopo il governatore di Asti lo assegnò a Giorgino di Ceva. Nel 1504 fu acquistato da Francesco della Rovere, duca di Sora, e nel 1544 il duca Emanuele Filiberto lo concesse in feudo a Nicolao Balbis, il cui figlio Carlo nel 1550 lo vendette a Marco Antonio Doria Del Carretto. Dopo alterne vicende e vari padroni Montezemolo passò definitivamente nel 1718 in mano ad Adriano Cordero la cui famiglia è l’attuale proprietario del castello. Storia, castelli, natura e tanto tanto miele vi aspettano a Montezemolo per il primo dolcissimo fine settimana di luglio.

Peccati di Gola a Mondovì

Peccati di GolaPeccati di Gola – Fiera Regionale del Tartufo vi aspetta a Mondovì a novembre!

Peccati di Gola si svolge come rassegna enogastronomica caratterizzata da esposizione di prodotti del territorio, cucina sul posto, laboratori e degustazioni.

Inoltre ci saranno presentazioni librarie, degustazioni, cene tematiche, convegni articolati nella Settimana del Gusto costituiscono una golosa anteprima della manifestazione e un’occasione per approfondire la cultura del territorio.

Il Piemonte ricoperto da Riso & Rose

Torna “Riso & Rose in Monferrato“. La grande kermesse primaverile coordinata da Mondo è un’occasione per offrire al visitatore la possibilità di assaporare fino in fondo questa terra straordinaria tra pianura e collina.

Si celebra la coltura del riso e dei fiori: quattro fine settimana fitti di appuntamenti per una manifestazione che toccherà, tra il verde paesaggio delle colline in fiore e la coinvolgente immagine delle risaie allagate, tutti i luoghi più affascinanti di questo territorio. Trenta Comuni accoglieranno mostre, esposizioni, incontri culturali e gastronomici, dibattiti, feste, appuntamenti e intrattenimento di vario tipo.Riso & Rose

 

Il progetto Riso & Rose nasce da un’idea di Mon.D.O. (il Consorzio pubblico-privato per la qualificazione turistica del Monferrato casalese che ne segue il coordinamento e ne cura la comunicazione e la promozione presieduto da Luigi Angelino, amministratore delegato Marcella Bono) e dal concreto coinvolgimento ed impegno di 30 dei suoi Comuni soci e operatori privati che insieme hanno realizzato tutte le manifestazioni del programma. Si saprà di più alla conferenza stampa ufficiale della kermesse “Riso & Rose in Monferrato”

Baccanale d’estate

Ritorna il Baccanale l’ultimo fine settimana di luglio, in una stagione importante per la cucina e le tavole del sodalizio che darà vita in quei giorni una girandola di appuntamenti gastronomici con la finalità di stare “a tavola senza farsi male”.BaccanaleGli appuntamenti con la gastronomia e le serate danzanti si accavalleranno nelle giornate baccanalesche. Si tratta  di una manifestazione che rappresenta nel miglior modo possibile il vero spirito del sodalizio, fatto di entusiasmo, dedizione totale agli usi e costumi della sua gente e un grande senso della libertà
Quest’anno come nelle altre passate edizioni, si potranno gustare delle vere delizie gastronomiche.

La fagiolata della tregua

Castiglione d’Asti,  apre le sue porte con la tradizionale Fagiolata di San Defendente. Il 2 gennaio, subito dopo la messa celebrata in onore di San Defendente, la piazza, con tanto di corteo storico e onori del caso, viene allestita come una enorme cucina a cielo aperto, con grandi calderoni in cui si cuociono i fagioli che, pronti e fumanti, vengono serviti a tutti gli astanti.

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Leggenda vuole che nel Duecento clero e nobiltà, sempre in contesa, sancissero la fine dell’astio con un’offerta agli indigenti.
Una sorta di mensa del popolo, costituita del piatto povero ma più nutriente in tutti i tempi, i fagioli appunto.
Da allora continua questa usanza, preparare la fagiolata. La fagiolata è possibile grazie alla questua, fatta di casa in casa dai confratelli della Compagnia del Suffragio, che girano per il paese raccogliendo i fagioli donati.
E visto che siamo in giorni di festa e Asti è zona di spumanti, dopo la fagiolata va bene un dolcetto con un po’ di vino spumante Asti, effervescente e biondo.

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