Dopo la non certo edificante ed encomiabile impresa degli azzurri nel campionato della Confederations Cup, è ora di prepararci seriamente a conoscere il Paese che ospiterà i prossimi campionati mondiali di calcio, ovvero lo stesso Sudafrica.
Chi si reca per turismo in questo lontano quanto affascinante Paese, non può non osservare la differenza notevole che c’è tra i diversi ceti della popolazione che ci vive. Ricchezza e povertà si intrecciano in molte cose e la gente stenta ad avere un ruolo ben definitivo, incertezza ancora più accentuata in questo periodo di crisi economica mondiale. Ma a noi interessa l’aspetto più “pittoresco”, quello per il quale, chi può, fa armi e bagagli e… parte.
Ci piace partire, tralasciando le ben più note città come Johannesburg o Pretoria, dalla baia di Port Elizabeth che fa da meravigliosa cornice a questa città industriale ma anche balneare, e che un tempo si chiamava “Baia di Algoà” ora è stata ribattezzata ‘Baia di Nelson Mandela’. Per l’affabilità dei suoi abitanti, la città è stata sopranominata ‘thè friendly city’ ovvero ‘la città cortese’.
Degna di nota è anche la città di Bloamfontein, che è la ‘capitale giudiziaria’, sede della Corte Suprema del Sudafrica, poi scendendo lungo la fascia costiera tra Port Elizabeth e Durban, troviamo l’interessante East London, oggi Buffalo-City. Sì, perché con l’avvento della democrazia nel Paese, sono stati cambiati molti nomi di città e di province di questo lontana terra, posta ad oltre dieci ore di volo dall’Italia. Non molto lontano da Johannesburg, ecco uno dei parchi naturalistici e di caccia grossa e safari, più grandi e più noti di tutta l’Africa, il ‘Kruger Park ‘, un territorio al confine con il Mozambico, di poco più grande della Lombardia.
Un altro importante centro urbano è la città di Kimberley, famosa per ‘thè Big Hole’, ‘la Grande Buca’, una profonda e larga voragine che è ciò che è rimasto di una grande miniera diamantifera. Il sottosuolo di questo paese è largamente ricco di ogni “ben di Dio’, e di questo ne sanno qualcosa i colonizzatori, ma questa è un’altra “storia”. Diversamente da quanto si dice il punto più estremo dell’Africa non è affatto il Capo di Buona Speranza (già Capo delle Tempeste), bensì è Capo Agulhas (in lingua portoghese Capo degli Aghi). Non lontano da Port Elizabeth, e più precisamente a Jeffrey’s Bay, qui in questa baia è stato individuato il luogo prediletto dei surfisti.
Per chi vuol conoscere ancora meglio la storia, l’arte, la natura del Sudafrica e, suo malgrado, non può recarsi di persona ad ammirare tutto ciò, può comodamente da casa consultare il sito www.lagazzettadelsudafrica.net che fornisce indicazioni e notizie in tempo reale su tutto ciò che accade in questo lontano, misterioso e intrigante Paese.