I pugliesi non sono gli inventori della pasta, ma per la pasta hanno fatto una rivoluzioné.
Era il 1647, i padroni della regione erano gli spagnoli, che non sapendo più come spremere soldi ai pugliesi pensarono bene di mettere una tassa sulla farina.
I baresi non gradirono questo sopruso e si ribellarono ingaggiando furiose risse con i soldati. Per otto giorni le strade furono teatro di disordini. Alla fine gli spagnoli rinunciarono al balzello.
La terra pugliese produce in abbondanza grano, uva e olive e di conseguenza i pilastri dell’alimentazione popolare sono la pasta, l’olio e il vino (la Puglia è chiamata la “cantina d’talia”, perché prima di sviluppare i propri vini, forniva le regioni del Nord di uve, mosti, vini grezzi da taglio).
Proprio la produzione di grano ha dato come conseguenza un elevata presenza in regione di ditte che lavorano il grano e producono pane e pasta.
Il pane di Altamura, famoso nel mondo, è forse il prodotto tra quelli che hanno nel grano il primo ingrediente fondamentale, che ha rilanciato l’immagine di un Puglia produttiva e generosa in Italia e all’estero.
Così pure come le orecchiette sono ormai il piatto più conosciuto della cucina pugliese.
Ma sulle tavole pugliesi domina anche la carne ovina. La regione, come allevamento di pecore, viene nella graduatoria nazionale al terzo posto dopo la Sardegna e il Lazio. Greggi di pecore vuol dire anche tanto latte e quindi tanto formaggio. Ottimi la ricotta, il caciocavallo, il provolone e le scamorze.
Un ragù chiamato “ciambotto” ( che significa miscuglio), tipicamente barese, ed è un’intingolo di pesce che ne comprende vari tipi cucinati con olio d’oliva, cipolla, qualche pomodoro fresco, peperoncino; si usa per condire spaghetti o linguine.
In una Puglia che ha uno sviluppo costiero di 784 chilometri, il pesce è un alimento frequente sulle mense.
E lungo le coste si pescano polipetti, splendide orate e sogliole, dentici e scampi. Non mancano le triglie, le anguille,le murene, le aragoste e i calamari. Taranto è famosa per la coltivazione delle ostriche e delle cozze.
Piatti e cibi di antica tradizione sono davvero tanti in Puglia, ne ricordiamo alcuni nati e diffusi soprattutto nell’area salentina e del barese:
Ciceri e tria, tagliatelle cucinate in brodo di ceci.
Cruschill, nome foggiano della bruschettà, fette di pane tostate,strofinate d’aglio e irrorate di olio.
Lampasciuni, cipolline selvatiche, che si mangiano lesse in insalata e le Pèttule ( o pittule), fritelle di pasta imbottite di ricotta o acciughe e di tante altre leccornìe (gamberetti, cozze, cavolfiori, alla pizzaiola e chi più ne ha…). Insomma la cucina pugliese è davvero ricca di piatti tipici e dai sapori forti e inimitabili.
“Provare” per credere!