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Castel Gandolfo, un incantevole borgo sulle rive del Lago di Albano nei Castelli Romani (clicca qui per scoprire i laghi laziali), è un tesoro nascosto che merita assolutamente una visita. Questa affascinante località, situata alle porte Roma, offre una ricca storia, paesaggi mozzafiato e un patrimonio culturale unico. Se hai la fortuna di trascorrere una giornata a Castel Gandolfo, c’è molto da scoprire e da fare. In questo articolo, approfondiamo le principali attrazioni e le cose da fare in un giorno a Castel Gandolfo, per aiutarti a pianificare una visita memorabile in questo pittoresco angolo del Lazio.
Piazza della libertà
Una volta giunto nel pieno del centro storico di Castel Gandolfo, ti troverai nella suggestiva Piazza della Libertà, che rappresenta il fulcro di tutta la città. Lungo i lati della piazza si ergono edifici di grande importanza storica ed architettonica, tra cui la maestosa Chiesa di San Tommaso da Villanova e il prestigioso Palazzo Pontificio, ma anche un’interessante curiosità: la prima buchetta postale del mondo.
Le origini della chiesa risalgono al Seicento, quando fu progettata da Gian Lorenzo Bernini su commissione di Papa Alessandro VII. Inizialmente concepita come la cappella palatina del Palazzo Pontificio, con il nome di Chiesa di San Nicola di Bari, la sua costruzione fu avviata nel 1658 e completata in soli tre anni, testimonianza dell’eccezionale maestria dell’epoca. Al centro della piazza, invece, troverai la fontana del Barberini.
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Il Belvedere sul lago di Albano
Il cuore storico di Castel Gandolfo si erge in posizione quasi panoramica sul Lago di Albano. Grazie a questa posizione elevata, specialmente appena al di fuori del nucleo centrale della città, è possibile affacciarsi e ammirare il lago ai piedi delle colline.
Un suggestivo sentiero, in parte riservato esclusivamente ai pedoni, si snoda dal centro storico di Castel Gandolfo fino al lago e può essere percorso in una manciata di minuti. Osservando il Lago di Albano dall’alto, è difficile non notare la sua origine vulcanica. Le caratteristiche sponde verdi che circondano il lago, creando un anfiteatro naturale, sono un chiaro indizio della sua storia geologica.
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Palazzo e giardini pontifici
Se ti trovi a Castel Gandolfo, è probabile che una delle principali attrazioni che desideri visitare sia il Palazzo Pontificio, noto come la residenza estiva dei Papi. Questo straordinario complesso storico, che comprende il Palazzo Pontificio stesso e un’area circostante di 55 ettari, fa parte delle Ville Pontificie, un insieme di edifici connessi che si estendono nella città di Castel Gandolfo. Tra le altre costruzioni di rilievo, figurano Villa Cybo e Villa Barberini.
Il Palazzo Pontificio ha radici nel XVII secolo ed è stato costruito sulle rovine di una villa romana dell’imperatore Domiziano. Nel corso dei secoli, è stato frequentato da numerosi Papi che hanno apportato miglioramenti e modifiche, rendendolo sempre più grandioso. Nel corso del tempo, altre proprietà sono state incorporate nel complesso e i celebri Giardini Pontifici sono cresciuti in estensione e prestigio.
Il 21 ottobre 2016, su iniziativa di Papa Francesco, il Palazzo Pontificio e le proprietà collegate hanno cessato di funzionare come residenza estiva papale e sono stati ufficialmente aperti al pubblico come museo. Attualmente, è possibile visitare gli interni del Palazzo Pontificio, comprese le sale di servizio e l’appartamento privato del Papa.
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Le ville pontificie
Al di là del palazzo pontificio, i suggestivi giardini di Castel Gandolfo ospitano due altre ville pontificie di notevole interesse: villa Cybo e villa Barberini. Sebbene non siano aperte direttamente al pubblico, è possibile ammirarle durante il percorso di visita dei giardini pontifici.
Villa Cybo, originariamente costruita come residenza privata dell’architetto Francesco Fontana nel Settecento, acquisì notorietà quando fu acquistata dal cardinale Camillo Cybo-Malaspina nel 1717. Nel corso degli anni, passò attraverso diverse mani prima di essere annessa alla villa pontificia nel 1773, creando così un collegamento significativo tra le due proprietà.
La storia di Villa Barberini è altrettanto affascinante. Questa villa, l’ultima delle principali costruzioni all’interno delle ville pontificie di Castel Gandolfo, porta il nome di Taddeo Barberini, nipote del Papa Urbano VIII, che ne promosse la costruzione unendo due proprietà che originariamente costituivano il casino di caccia di monsignor Scipione Visconti. Progettata da Gian Lorenzo Bernini e completata nel 1635, Villa Barberini è situata in una zona del parco che conserva notevoli resti dell’antica villa di Domiziano. In questa area, è possibile ammirare i resti del criptoportico e del teatro romano.