celleno borgo fantasma

Nel cuore del Lazio, tra paesaggi mozzafiato e una storia millenaria, si trova un borgo che sembra uscito direttamente da un racconto fantasy. Celleno, noto come “Il Borgo Fantasma“, è un luogo che cattura l’immaginazione con la sua atmosfera misteriosa e il suo passato ricco di avvenimenti.

Questo borgo, che fu testimone di antiche civilizzazioni, ha una storia che si snoda attraverso secoli di conquiste, dominazioni e cambiamenti. Oggi, Celleno è un luogo di fascino unico, dove le tracce del passato si mescolano con la modernità, e dove i visitatori possono immergersi in una dimensione sospesa tra realtà e leggenda.

La storia di Celleno

Le radici dell’antica Celleno affondano profondamente nella storia, sebbene le testimonianze dirette siano scarse e frammentarie. L’unico resoconto conosciuto proviene da Dionisio d’Alicarnasso, che sostiene che la città sia stata fondata molti anni prima dell’ascesa di Roma, attribuendone la fondazione a un personaggio di nome Italo.

Tuttavia, le prove concrete della presenza umana nella regione risalgono al VII secolo a.C., quando un piccolo insediamento iniziò a prendere forma. Durante l’era etrusca, Celleno divenne un vitale crocevia di comunicazione tra le città Volsini, come Orvieto, e Ferento. Nel 264 a.C., l’antica Celleno, dopo combattimenti accaniti, si piegò al dominio di Roma. Nonostante le incursioni e i saccheggi che subì, fu risparmiata dai Romani in quanto considerata una base strategica per le future conquiste.

I Romani apportarono notevoli modifiche alla rete stradale attorno a Celleno, trasformandola in un hub vitale per i commerci tra la Valle del Tevere e le città di Montefiascone e Roma. Tuttavia, le invasioni barbariche portarono ripetuti saccheggi da parte dei Goti e dei Longobardi.

Nel 774 d.C., Carlo Magno sconfisse i Longobardi e restituì Celleno sotto l’autorità della Chiesa. Nel corso dei secoli, il borgo passò sotto il controllo dei Monaldeschi della Cervara e fu coinvolto nelle lotte tra i Guelfi e i Ghibellini.

Celleno divenne successivamente parte integrante di Viterbo, pur mantenendo una certa autonomia. Nel XIV secolo, fu soggetta alle incursioni orvietane, ma tornò a far parte di Viterbo nel 1392, come segno di fedeltà a Roma. Nel 1396, divenne un feudo della famiglia Gatti, ma passò attraverso diverse mani prima di essere assorbito dalla Camera Apostolica nel 1580.

Oggi, Celleno è parte di un affascinante progetto di recupero noto come “Il Borgo Fantasma di Celleno“. Questo progetto, promosso dal Comune di Celleno, dalla startup Hubstract – Made For Art e dall’Università della Tuscia, con il supporto della Regione Lazio, mira a preservare e raccontare la storia unica di questo borgo. Grazie a un plastico interattivo, è possibile esplorare la storia di Celleno, le sue peculiarità e gli studi archeologici, geofisici e storici condotti nella zona.

Cosa vedere a Celleno

Celleno, gioiello nascosto del Lazio, offre attrazioni che affascinano ogni visitatore. Dal mistero del suo celebre castello fantasma, alle tranquille stradine del borgo antico, passando per panorami mozzafiato e luoghi d’arte, ecco alcune delle tappe imperdibili.

Castello Orsini

Quando si giunge al borgo antico, la prima meraviglia che cattura lo sguardo è il magnifico Castello Orsini, situato all’ingresso del centro storico, circondato da un fossato e adornato da una robusta fortezza e da una maestosa torre di guardia. Per accedere al castello, si può attraversare un ponte in muratura ad unica arcata da Via del Ponte o dalla Piazza Mercato. Un giro intorno al perimetro del castello rivela le antiche celle che conservano ancora gli strumenti di un’epoca passata, tra cui un antico forno, stalle e cantine che un tempo custodivano il vino.

castello orsini

Di Massimo fordini soni – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=57144840

Chiesa di San Carlo

Dall’altro lato del castello, affacciata sulla Piazza del Comune, sorge la Chiesa di San Carlo, costruita nel 1625 su richiesta della Congregazione di San Carlo e con le offerte dei devoti di Celleno. Questa chiesa a navata unica con dimensioni contenute presenta una facciata sobria coronata da un piccolo campanile a vela. Sorprendentemente, al suo interno ospita una mostra permanente di grammofoni, un dettaglio affascinante che testimonia la sua storia ricca e unica.

Il campanile, la Chiesa di San Donato, i vicoli del borgo

Dirigendosi a sinistra del castello, si erge il campanile dell’ex parrocchia, costruito con pietra tufacea. Accanto a esso, i ruderi della Chiesa di San Donato, patrono di Celleno, conservano solo alcune parti delle mura e un portale in stile gotico-romanico. Percorrendo i suggestivi vicoli del borgo, potrete ammirare le testimonianze degli antichi edifici, alcuni dei quali, purtroppo, sono ormai quasi irriconoscibili. Lungo l’antica Via Maggiore, oggi un sentiero delimitato da una staccionata in legno, potrai godere di una vista mozzafiato su Celleno e sulla Valle dei Calanchi.

Convento di San Giovanni Battista

All’uscita dal borgo antico, non perdere la visita al Convento di San Giovanni Battista, risalente al XVII secolo. Costruito intorno alla preesistente Pieve Romanica di San Giovanni, la struttura conserva l’abside del XII secolo. Il convento è un’incantevole struttura con un chiostro quadrangolare decorato con affreschi raffiguranti storie legate a San Francesco. Intorno al chiostro si trovano le vecchie celle dei frati, mentre il parco è abbellito da maestosi lecci secolari. La visita a Celleno è un viaggio attraverso il tempo e la storia, un’opportunità per immergersi nell’atmosfera di questo borgo incantato e scoprire i suoi tesori nascosti.

L'abside_romanica_della_Pieve_di_SAn_Giovanni_Battista-min

Di Massimo fordini soni – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=57144457

Foto di copertina: Di Vitmalinovsky – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11073209

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