Madonna della Lettera a Messina

Come la maggior parte delle città e dei borghi italiani, se non tutti, la città portuale di Messina è benedetta da un santo patrono. A proteggerla spetta alla Madonna della Lettera, che attende i visitatori via mare splendente come un faro presso il porto della città.

Secondo la leggenda popolare, la Vergine Maria presentò una lettera ai messinesi che la visitarono in Palestina nel 42 d.C., felicitandosi con la città per la loro conversione cristiana. La frase Vos et ipsam Civitatem benedicimus (“Benediciamo voi e la vostra Città”) è oggi scritta a caratteri cubitali alla base della stele della Madonnina.

La festa in suo onore, che si tiene il 3 giugno di ogni anno, rappresenta un pezzo importante della storia messinese, se pensiamo anche ai tanti devoti e turisti che richiama da ogni parte d’Italia.

Madonna della Lettera Messina
“Madonna della Lettera, porto di Messina” by Galli Luca is licensed under CC BY 2.0

Come si festeggia la Madonna della Lettera a Messina?

Patrona della città sin dal Settecento, la Madonna della Lettera viene celebrata il 3 giugno, con una solenne processione che ha per oggetto una delle reliquie più curiose legate al culto mariano: i capelli della Vergine Maria, con i quali, ella stessa, avrebbe legato una lettera inviata alla città di Messina per mezzo di una delegazione di devoti recatasi in Terra Santa per conoscerla.

Le raffigurazioni della Madonna della Lettera, oggetto di devozione dei Messinesi, raffigurano la Vergine Maria con in braccio il Bambino Gesù e in una mano tiene la lettera della leggenda. Questa sacra icona viene esposta e adornata in occasione della festa. Mentre una Madonna con la mano alzata benedicente e nell’altra mano mostra la lettera, accoglie le navi e che giungono dallo Stretto di Messina.

Processione madonna della lettera
“File:Processione del Fercolo argenteo della Madonna della Lettera e della reliquia del Sacro Capello – Cattedrale di Messina – Sicily – Italy – 3 June 2013 – (12).jpg” by Jacopo Werther is licensed under CC BY-SA 4.0

La solenne festività del 3 giugno è preceduta, durante la settimana, da una serie di iniziative che rievocano l’episodio da cui ha origine la tradizione. Ad esempio, tutti i giorni alle ore 13:00, si possono sentire le campane della città suonare a festa per ricordare ai cittadini l’ora in cui l’ambasceria di devoti messinesi rientrò in patria dopo aver incontrato la Madonna. Invece, il dipinto posto sull’altare maggiore del Duomo, raffigurante la Madonna con in braccio Gesù Bambino e in mano la lettera, viene esposto ai fedeli ricoperto dalla cosiddetta Manta d’oro.

Dunque, nel pomeriggio del 3 giugno, una processione si snoda per centro storico della città a partire dal Duomo, dove la preziosa reliquia dei capelli della Madonna è custodita. Una piccola vara processionale in argento cesellato (la cui realizzazione risale al 1626), riccamente addobbata con fiori, è portata a spalla; su di essa è posta anche una piccola statua in argento raffigurante la Madonna con una mano alzata in segno di benedizione e nell’altra la sacra lettera.

Processione Madonna della Lettera
“Madonna della Lettera” by Vito Manzari is licensed under CC BY 2.0

Il prezioso reliquiario, interamente ricoperto da fiori per l’occasione, è in realtà una rara fattura, costituisce, infatti, un unico esempio in Sicilia di lampada in rocca di cristallo, di forma piramidale con una base in argento. La processione si sviluppa ordinatamente preceduta da tutte le confraternite della diocesi di Messina, ciascuna nei propri abiti tradizionali. I fedeli, seguono la vara con il reliquiario.

L’evento è anche l’occasione ideale per respirare le tradizioni messinesi, dal folklore fino ai piatti tipici della cucina messinese. Molti gli stand di street food dove poter assaporare la focaccia messinese, gli arancini, la cassata ma soprattutto gli ‘nzuddi, i famosi biscotti siciliani, larghi e piatti con una mandorla croccante al centro tradizionalmente realizzati per la festa della Madonna della Lettera.

L’origine della festività

Il culto della Festa della Madonna della Lettera è davvero molto antico, e risale al 44 d.C.

Secondo la tradizione, san Paolo, giunto a Messina per predicare il Vangelo, trovò la popolazione ben disposta a lasciarsi convertire: ben presto molti cittadini aderirono all’invito convertendosi al Cristianesimo, e nel 42, quando Paolo si accingeva a tornare in Palestina, alcuni messinesi chiesero di accompagnarlo per poter conoscere la Madonna di persona. Così una delegazione di messinesi si recò in Palestina con una missiva, nella quale i molti concittadini convertiti alla fede di Cristo professavano la loro fede e chiedevano la protezione di Maria.

Maria li accolse e, in risposta alla missiva, inviò indietro una sua lettera, scritta in ebraico, arrotolata e legata con una ciocca dei suoi capelli. La delegazione tornò a Messina l’8 settembre del 42 recando l’importante missiva: in essa Maria lodava la loro fede, diceva di gradire la loro devozione ed assicurava loro la sua perpetua protezione.

Questo il testo che, secondo la tradizione, recita la lettera: «Umilissima serva di Dio, Madre di Gesù crocifisso, della tribù di Giuda, della stirpe di Davide, salute a tutti i messinesi e Benedizione di Dio Padre Onnipotente. Ci consta per pubblico strumento che voi tutti con fede grande avete a noi spedito Legati e Ambasciatori, confessando che il Nostro Figlio, generato da Dio sia Dio e uomo e che dopo la sua resurrezione salì al cielo: avendo voi conosciuta la via della verità per mezzo della predicazione di Paolo apostolo eletto per la qual cosa benediciamo voi e la vostra città della quale noi vogliamo essere perpetua protettrice. Da Gerusalemme 3 giugno anno 42 di Nostro Figlio. Indizione 1 luna XXVII». Da notare, però, che il testo della lettera reca un’incongruenza nella data, poiché a quel tempo non esisteva ancora la datazione cristiana.

Messina Duomo
“Duomo di Messina” by ewg4xuva is licensed under CC BY-SA 2.0

La ciocca di capelli è custodita presso il Duomo di Messina ed esposta nel giorno del Corpus Domini incastonata nell’albero di un piccolo galeone costruito in argento, che rappresenta uno degli esempi della protezione della Madonna per Messina.

La lettera, invece, pare sia andata perduta, custodita dalla chiesa Messinese, poi scomparsa, ritrovata e poi ancora andata perduta nei secoli. Esistono anche dubbi sulla veridicità della lettera, ma è pur certo che essa ha segnato la tradizione della città e se ne hanno diverse tracce nella storia e negli scritti antichi.

 

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