Il David di Donatello è una delle sculture più famose e affascinanti del panorama dell’arte italiana.

Donato di Niccolò di Betto Bardi, detto Donatello, realizzò il primo nudo a tutto tondo dell’epoca postclassica.

Una scultura protagonista del suo spazio che raffigura David, il giovane pastore chiamato da Dio a difendere il proprio popolo dai nemici. È raffigurato in atteggiamento di riposo, subito dopo aver vinto il duro scontro contro il gigante Golia. Il collo reciso del suo nemico è sotto il suo piede sinistro, mentre il destro calpesta un’ala dell’elmo del gigante. Due le armi che si possono ben notare nelle mani di David: una pietra in quella sinistra poggiata sul fianco e una pesante spada nella mano destra.

Colpisce l’incantevole bellezza dell’eroe in età adolescenziale, con tutti i dettagli di un corpo nudo che vengono messi in risalto dalla luce che colpisce il bronzo della statua. Una nudità accentuata dai calzari e dal cappello cinto di foglie, le sole cose indossate da David.

Donatello decise di creare una base molto particolare: la corona di alloro invita l’osservatore a girare attorno alla statua, sottolineandone il perfetto inserimento dinamico nello spazio.

David di Donatello, Firenze (foto CC BY 2.0)

David di Donatello in bronzo e David in marmo

La famosa statua in bronzo non è l’unica realizzata da Donatello per onorare l’eroe che sconfisse Golia. Nel 1409, quindi circa 30 anni prima, il grande artista italiano raffigurò David in un’opera marmorea dal grande valore artistico.

Le differenze tra le due statue si notano facilmente: in quella in marmo il personaggio indossa un ampio panneggio annodato al collo, mentre il David in bronzo, come prima detto, è nudo (solo calzari e cappello). Il volto del primo David, con il corpo leggermente curvato verso destra (unico elemento di dinamismo), è inespressivo e l’osservatore è invitato ad osservare l’opera frontalmente.

La statua in bronzo testimonia il passaggio dalla cultura gotica a quella rinascimentale e sottolinea l’importante concetto di nudità come allusione all’humilitas cristiana. È questo il primo nudo a tutto tondo dai tempi dell’età classica. Una nudità che, seppur ripresa dai modelli greco-ellenistici, va oltre il semplice compiacimento estetico, spingendosi verso il più forte e profondo sentimento etico e religioso dell’Umanesimo e anche del primo Rinascimento.

Un eroe senza armatura, ma aiutato da Dio. È la mano di Dio l’invisibile armatura indossata dal David in bronzo, nel cui viso è stampata la gioia di essere riuscito a portare a termine con successo una grande impresa, ma anche lo stupore di chi ancora non riesce a capire come tutto sia stato possibile.

David in marmo (foto CC BY-SA 2.0)

David o Mercurio?

David non indossa nulla, ma un velo di mistero si è da tempo adagiato sulla statua. Sono diversi gli elementi che non trovano una precisa corrispondenza con il racconto biblico. Il cappello simile al petaso greco, la sensuale bellezza della nudità e i calzari che fanno diretto riferimento alla mitologia greco-romana sono elementi che non ritroviamo nella statua in marmo. Non è tutto, perché nella statua in bronzo manca anche la famosa fionda, sostituita da un sasso e una spada. Insomma, Il David in marmo sembra essere più fedele ai dettagli del racconto biblico.

Tanti elementi che hanno fatto nascere un dubbio gigantesco: è David o Mercurio con ai piedi la testa di Argo?
Non è possibile rispondere con precisione al quesito, poiché il David di Donatello non ha una chiave di lettura univoca. L’artista era solito trattare le fonti antiche con grande libertà, per poi elaborare quanto preso con straordinaria originalità.

Dove si trova il David di Donatello?

La statua in marmo e la statua in bronzo sono custodite presso il Museo Nazionale del Bargello di Firenze, uno dei punti di maggior interesse della meravigliosa città toscana. Il museo è stato inaugurato nel 1865 e al suo interno si trovano le sale dedicate alle armi dell’armeria medicea e diverse sale dedicate alla grande arte scultorea del ‘400 e del ‘500. Tra le più importanti sale del Museo è d’obbligo menzionare quella dedicata a Michelangelo Buonarroti, dove sono state sistemate anche opere provenienti dalla Galleria degli Uffizi, e la sala dedicata a Donatello, dove le sculture sono state sistemate seguendo una precisa simmetria. Sono tanti i capolavori dell’artista fiorentino di umili origini, ma il David resta il fulcro di tutta la mostra.

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Firenze è una città da visitare in più giorni. Tante sono le bellezze da ammirare senza fretta e le cose da fare per sentirsi fiorentini DOC. In una città dove i capolavori dell’arte e dall’architettura rinascimentale di certo non mancano, il Museo Nazionale del Bargello merita senza esitazione una visita. Tanti sono i tour organizzati per non perdere neanche un dettaglio di tutte le più importanti opere dei geni del rinascimento fiorentino.

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