Decretata in Canada l’iscrizione di 27 nuovi siti “Patrimonio Mondiale UNESCO”. Tra le novità spiccano le lombarde Mantova e Sabbioneta, un tratto di ferrovia retica condiviso tra Svizzera e Trentino e il centro storico della Repubblica di San Marino. La commissione mondiale dell’UNESCO si è riunita per la 32° sessione nei giorni scorsi a Quebec City e, nell’occasione ha deliberato l’iscrizione di 27 nuovi siti (19 “culturali” e 8 “naturali”) nella lista del “Patrimonio Mondiale dell’Unesco“.
Rimandando più semplicemente al link http://whc.unesco.org/en/news/453 per la consultazione integrale degli stessi, segnaliamo con particolare interesse e curiosità il centro storico di Camaguey (Cuba) e i Monasteri armeni in Iran tra i siti culturali, il meraviglio arcipelago di Socotra e la riserva messicana della farfalla Mariposa Monarca (nello stato messicano del Michoacàni) tra quelli naturali.
Spiccano però, tra le nuove “nomine”, le italianissime Mantova (nella foto) e Sabbioneta: le due città, nella valle del
Po, sono conosciute in tutto il mondo come vere e proprie “perle” dell’architettura rinascimentale: Mantova, con la sua pianta irregolare, mostra lo sviluppo della città dal periodo romano al Barocco, Sabbioneta invece, costruita per volontà di Vespasiano Gonzaga Colonna, ha avuto uno sviluppo temporale più limitato e regolare; entrambe sono da annoverarsi come preziosissime testimonianze della straordinaria architettura urbanistica del periodo.
Dall’assemblea dell’Unesco è giunta anche un’altra buona notizia per il nostro Paese: il comitato ha infatti deciso di ammettere anche il Trenino Rosso del Passo del Bernina, condiviso territorialmente da Valtellina e Svizzera, costituisce il tratto, paesaggisticamente meraviglioso, da Tirano a Saint Moritz.
Doveroso sottolineare, per ovvi motivi geografici e di “indotto” anche l’ingresso del centro storico di San Marino (foto sotto); l’intero territorio della repubblica comprende in effetti anche notevoli bellezze naturalistiche e l’importanza architettonica del centro urbano testimonia la continuità di una repubblica indipendente fin dal Medioevo.
Sulla base di un trattato internazionale conosciuto come Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale,
culturale e naturale, adottato nel 1972, l’UNESCO ha finora riconosciuto un totale di 830 siti (644 beni culturali, 162 naturali e 24 misti) presenti in 138 Nazioni del mondo.
Secondo la Convenzione, per patrimonio culturale si intende un monumento, un gruppo di edifici o un sito di valore storico, estetico, archeologico, scientifico, etnologico o antropologico. Il patrimonio naturale, invece, indica rilevanti caratteristiche fisiche, biologiche e geologiche, nonché l’habitat di specie animali e vegetali in pericolo e aree di particolare valore scientifico ed estetico.
Se abbiamo più volte rimarcato le mancanze e le enormi difficoltà italiane, in relazione ad esempio ai ritardi e ai disagi delle infrastrutture logistiche o, peggio ancora, alle croniche situazioni di crisi di alcune realtà economico turistiche del nostro paese, dobbiamo da un altro punto di vista orgogliosamente registrare una constatazione di segno del tutto opposto e annotare il fatto che la nostra è la nazione che attualmente detiene il maggior numero di siti inclusi nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità.
Un patrimonio davvero inestimabile a testimonianza di una immensa ricchezza culturale che affossa le sue radici nel passato ma che troppo spesso rischia di essere dimenticata quando si tratta di rilanciare definitivamente l’immagine e la considerazione, a tutti i livelli, del nostro paese nel mondo.
Federico Baldarelli La lista dei siti italiani In collaborazione con ProfessioneTurismo