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Antonio Gramsci
Tra i personaggi famosi della Sardegna non potevamo di certo non menzionare Antonio Gramsci, nato ad Ales nel 1981. Un uomo che sin dalla tenera età aveva mostrato la sua passione per gli studi, la quale spesso fu ostacolata da insegnanti che di certo non amavano il loro lavoro. Gramsci ha sempre descritto la sua istruzione, specialmente quella degli anni del liceo, come carente sotto molteplici aspetti. La colpa di certo non era sua.
Si trasferì a Torino per intraprendere la sua carriera universitaria, la quale partì nel migliore dei modi (vinse una borsa di studio per mantenersi nella città piemontese), ma non si concluse secondo le sue aspettative, i suoi sogni. Antonio Gramsci per problemi di salute non riuscì a restare al passo con gli esami, perdendo la borsa di studio. Inoltre, i problemi economici della sua famiglia non permisero allo stesso di proseguire gli studi lontano da casa.
La sua voglia si apprendere, di aprire le porte della sua mente alla cultura e di mettersi sempre in gioco lo spinsero verso l’attività giornalistica, da sempre suo grande sogno. Nel 1919 fondò il settimanale (con Tasca e Terracini) “Ordine Nuovo”.
Dal punto di vista politico Gramsci indirizzò il suo pensiero verso le ideologie di sinistra e proprio durante il periodo della guerra bolscevica e durante l’occupazione delle fabbriche del 1920, l’Ordine Nuovo cominciò ad interessarsi ad una sorta di formazione da donare alla classe operaia. Quest’ultima, secondo le idee di Gramsci, aveva bisogno di un partito che doveva dirigerne i movimenti sociali.
Nel 1921 Antonio Gramsci partì alla volta della Russia, dove approfondì le sue conoscenze in merito alla lotta ideologica. Ritornato in Italia, non fu certo accolto a braccia aperte: nel 1926 sarà arrestato in quanto considerato oppositore politico. Proprio nel carcere di Turi scrisse “I quaderni dal carcere”, che è possibile descrivere come una profonda riflessione sul tema della politica, sulla società e sulla cultura del tempo. L’idea di una guida politica per la classe operaia era sempre viva nei suoi pensieri. Una guida che doveva educare e che doveva essere il grande megafono per sentire la voce di quella parte del popolo che non godeva di beneficio alcuno, tantomeno aveva alcun valore nel quadro politico-sociale del Paese.
Questa l’idea che in lui resterà viva fino alla sua morte. Consigliata, per conoscere molti dettagli della sua vita, è la lettura di “Lettere dal carcere”. Gramsci morì nel 1937 a causa della tubercolosi, il giorno prima della sua scarcerazione.
I luoghi della gioventù di Antonio Gramsci
Visitare i luoghi della gioventù di questo illustre personaggio sardo aiuta ad entrare nel mondo di un grande uomo che amava le rosse sfumature. Da dove partire? Ovviamente, da Ales, dove è possibile visitare la sua casa natale e passare qualche ora nella piazza a lui dedicata.
A Santu Lussurgiu Antonio Gramsci trascorse due anni della sua vita ed era il luogo nel quale desiderava tornare dopo la sua scarcerazione. Purtroppo non riuscì a coronare questo suo piccolo sogno. In questo paese sono tanti i luoghi di interesse storico e religioso, ma sono le botteghe di artigiani specializzati nella fabbricazione di coltelli e finimenti per cavalli a donare quel tocco di magia a questa piccola realtà urbana del Montiferru.
Salvatore Satta
Salvatore Satta, grande giurista e scrittore sardo, nacque a Nuoro nel 1902. Insegnò diritto processuale civile all’Università di Camerino, di Macerata, Padova, Trieste e nella prestigiosa Università di Roma.
Importanti furono i suoi contributi nel campo del diritto processuale civile e a tal proposito è d’obbligo menzionare la sua opera “Commentario al Codice di procedura civile”, che si compone di ben 4 volumi.
Inseriamo Salvatore Satta tra i personaggi famosi della Sardegna poiché le sue opere scientifiche possono tranquillamente essere considerate delle vere e proprie gemme del grande forziere del diritto. Tra le sue opere più importanti ricordiamo: Contributo alla dottrina dell’arbitrato; L’esecuzione forzata; Teoria e pratica del processo; Diritto processuale civile; Diritto fallimentare.
Tanti saggi e altre letture critiche di ogni singolo ramo del diritto sono stati riuniti ne Il mistero del processo.
Commentari, opere giuridiche specifiche e di immenso valore, saggi e anche due romanzi: non ci resta che ringraziare questo grande uomo.
Salvatore Satta morì a Roma nel 1975.
La casa natale di Salvatore Satta è un ottimo punto di partenza per visitare la bella Nuoro.
Il giorno del Giudizio, il romanzo più conosciuto di Salvatore Satta, ben descrive la casa dove lo stesso autore è vissuto, che si trova in una delle città più belle della Sardegna: Nuoro. Una città che ha deciso di omaggiarlo dedicando al grande giurista e uomo di cultura una piazza.
La casa natale di Satta oggi appartiene alla Diocesi nuorese, che ha deciso di aprirla al pubblico, è costruita secondo la particolare architettura del posto.
Perché visitare Nuoro? Questa città, che nella bella e grande isola italiana si sviluppa sempre più, è considerata l’Atene sarda, poiché da sempre animata da un fermento culturale straordinario, impossibile da fermare o soffocare in alcun modo. Tanti letterati e personaggi famosi della Sardegna son nati in questa splendida città, che riesce sempre a far vivere forti emozioni.
Il poeta-giurista Sebastiano Satta
Nel paragrafo precedente abbiamo descritto un grande giurista e uomo di cultura nato nell’affascinante Nuoro. Ora dedicheremo qualche parola ad un altro grande personaggio nato nell’Atene sarda.
Tra i massimi poeti della Sardegna il nome di Sebastiano Satta occupa i primi posti. Nacque nel 1867 e durante il servizio militare conobbe e si innamorò dell’opera poetica del Carducci.
Un poeta-giurista: Sebastiano Satta si laureò in giurisprudenza all’Università di Sassari, per poi cominciare ad esercitare con successo la professione di avvocato. Immensa la sua competenza e straordinaria la sua eloquenza.
Il diritto, da sempre sua passione, trasformatasi poi in lavoro di successo, era accompagnata anche da un forte impulso poetico che abbracciava i suoi pensieri e la sua anima.
Sebastiano Satta è da sempre presente nella lista dei personaggi famosi della Sardegna proprio perché considerato un grande poeta in lingua sarda e italiana. Da leggere sono “I versi ribelli”, l’ode “Primo Maggio”, “I canti Barbaricini” e i “Canti del Salto e della Tanca”.
Poesie nelle quali è possibile ricercare una profonda umanità e quella coscienza sociale che ha sempre identificato questo poeta.
Satta morì nel 1914 a Nuoro.
La Barbagia, terra amata da Sebastiano Satta
Di questa terra, la Barbagia, Satta amava ogni cosa. Una terra selvaggia, che proprio nel suo rude aspetto conserva la sua massima espressione di bellezza.
Una terra che era abitata da banditi, per i quali il poeta nutriva molta simpatia, che proprio negli angoli più selvaggi di questa terra riuscivano a trovare rifugio sicuro. Per Sebastiano Satta i banditi erano uomini randagi, che si ribellavano ad un ingiusto ordine sociale.
Grazie a questo grande poeta è possibile scoprire un lato poco conosciuto di questa grande isola del mediterraneo, da sempre etichettata come meta di un turismo sempre crescente fatto di lusso e divertimento. La Sardegna non è solo questo, poiché al mare cristallino e alle spiagge arricchite da locali prestigiosi, si contrappone il suo più rude e affascinante aspetto. La Barbagia è la massima espressione proprio di quanto detto.
Perché Barbagia? Fu chiamata così dai Romani, “Barbaria”, poiché difficilissima da conquistare, imprendibile.
Splendidi paesaggi dove si perdono le tipiche abitazioni rurali in pietra, le cortes, alle quali si aggiungono le famose botteghe artigiane nelle quali prendono vita vere e proprie opere d’arte (legno e pelle sono le materie prime maggiormente utilizzate per lavorazioni straordinarie).
Enrico Berlinguer
Ci spostiamo a Sassari, città natale di Enrico Berlinguer, nato nel 1922.
Fu il segretario del PCI al quale si iscrisse nel 1943. Un uomo dalle idee politiche molto chiare e che prese parte alla resistenza partigiana proprio nella sua città.
Riuscì a raggiungere i “piani alti” grazie a Palmiro Togliatti, che favorì il suo ingresso nel comitato centrale del PCI. Nel 1949 Berlinguer fu nominato presidente della Federazione dei Giovani Comunisti.
La sua carriera politica è stata davvero incredibile e divenuto deputato riuscì a modernizzare e donare nuova luce a tutto l’ambiente comunista, nel quale l’ombra ormai avvolgeva tutto.
1972: è questo l’anno in cui Enrico Berlinguer fu nominato segretario del Partito Comunista Italiano (PCI). Una carica di prestigio che gli permise di collaborare anche con altri partiti, il tutto per dar vita a riforme di valore per svecchiare il Paese.
Accusato di collaborare con le Brigate Rosse, fece di tutto per far capire al popolo tutto che nulla aveva a che fare con quei terroristi che gettarono l’Italia in un agitatissimo mare, il quale si ingrossava giorno dopo giorno e travolgeva tutti con alte onde di paura.
La politica italiana fu profondamente cambiata da Berlinguer.
Morì nel 1984 a Padova.
Stintino, la meta per le vacanze più amata da Berlinguer
Stintino è una delle località che forse riescono a descrivere al meglio la Sardegna, le sue tradizioni, la sua storia, la sua cultura.
Enrico Berlinguer ha descritto Stintino come un “delizioso paese che con le sue bellezze naturali riesce a trasmettere un forte senso di libertà”.
Berlinguer, in una vecchia intervista, ha descritto i momenti passati a Stintino come “momenti felici, passati immersi nella più incantevole natura”. Una località che è rimasta nel cuore del segretario del PCI.
Stintino ha una delle coste più belle di tutta la Sardegna, con spiagge di finissima e bianca sabbia, dolcemente bagnate dalle cristalline acque del mare. Una località meravigliosa.