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Visitare Abbateggio: paesaggio, origini, religione e mistero.
Che ne dite di una bella passeggiata in un borgo incantevole proprio ai piedi della Majella? Abbateggio è un piccolo borgo che si presenta come una incantevole realtà tutta da scoprire. Le origini di questo “paese presepe” sembrano risalire agli anni immediatamente successivi alla fondazione di un famoso monastero, quello di San Clemente a Casuria, nell’871 d.C.
Immerso nella natura e arroccato su di uno sperone roccioso si presenta non solo come la meta perfetta per chi ama il turismo rilassante e per chi adora passeggiare in silenzio contemplando la bellezza della struttura urbana (sono tantissime le chiese da vedere ad Abbateggio), ma anche come un centro religioso di grande importanza. Sono tantissime le apparizioni miracolose che secondo molteplici fonti sono avvenute proprio in questo piccolo borgo. Dall’apparizione della Madonna ai monaci celestiniani alle costruzioni a forma di Tholos. Altre fonti sacre sottolineano la presenza, in un lontano passato, del Dio Ercole, solito aggirarsi tra i boschi che si trovano nei dintorni di Abbateggio.
Religione, tradizioni e mito che si fondono tra loro e regalano a questo piccolo paese ai piedi della Majella un seducente fascino misterioso. Un fascino che da un punto di vista prettamente materiale è accentuato dal nucleo antico di case in candida pietra, da dove è possibile godere di panorami davvero incredibili, quasi surreali. Abbateggio può essere descritto come un borgo dalla selvaggia bellezza che, a volte, lascia spazio a forme di semplice eleganza rappresentata proprio dalla struttura urbana semplificata.
Il territorio comunale si estende per circa 16 chilometri quadrati ed è molto vario: dalla montagna si passa velocemente alla collina, dove il clima mite permette di coltivare perfettamente oliveti, vigneti e frutteti, che contribuiscono ad arricchire di colori un paesaggio già incantevole di suo. Abbateggio è molto conosciuto anche come “il paese del farro”: nella zona della Valle Giumentina, dove il rilievo lascia spazio alla fertile terra, la coltivazione del farro occupa la quasi totalità del territorio.
La parte più antica del paese si presenta come un piccolissimo agglomerato di case in pietra, tra le quali si inseriscono ripide salite, stretti vicoli e numerose scalinate. Proprio in questa che è la parte più antica del borgo un tempo sorgeva il castello di Abbateggio. La parte più alta è costituita da case rurali alle quali si affiancano stalle, fienili e depositi che ancora oggi vengono utilizzati dagli agricoltori locali. Quindi, basta poco per capire che non si tratta di una grande realtà urbana caotica e chiassosa, ma di un piccolo centro dove la modernità ancora non è riuscita ad intaccare un’antica bellezza destinata all’immortalità.
Cosa vedere ad Abbateggio: tra chiese e interessanti siti archeologici
Nonostante le sue ridotte dimensioni, Abbateggio si presenta come uno scrigno che contiene un numero incredibile di pietre preziose. Tra le tante cose da vedere le numerose chiese occupano una posizione centrale. Giunti nel centro storico ci si trova al cospetto della Chiesa di San Lorenzo Martire in stile quattrocentesco, che si presenta come un piccolo capolavoro in pietra. Un edificio religioso che di certo non attira l’attenzione per la sua particolare struttura o per elementi decorativi tipici del barocco o altro, ma proprio per la sua grande semplicità.
Più distante dal centro storico, dolcemente adagiata su di una collina rocciosa, si trova la Chiesa della Madonna dell’Elcina, la quale riveste un notevole valore storico, artistico e religioso. Al suo interno si trova la statua della Madonna dell’Elcina del XV secolo e un bellissimo dipinto ad olio su tela (XVII secolo) rappresentante la Madonna che sostiene fra le braccia il Bambino. La tradizione vuole che un giorno due pastorelli muti di Abbateggio videro su di un leccio una Signora e ai piedi dello stesso albero proprio questo quadro. La Signora disse di desiderare una Chiesa proprio su quel colle. I due pastorelli corsero a casa e descrissero chiaramente l’accaduto in famiglia. La voce dell’apparizione subito cominciò a circolare tra gente del paese e tutti decisero di recarsi proprio in quel luogo. Nessuno però vedeva la Signora, ma solo il quadro. Il bellissimo dipinto fu preso e portato nella Chiesa di San Lorenzo Martire, ma il mattino seguente scomparve. Il quadro era nuovamente sotto l’albero. Per tre volte il quadro fu portato in paese e per altrettante volte miracolosamente fu ritrovato sotto l’albero. Tutti capirono che la Signora vista dai tre pastorelli era la Madonna e decisero di costruire la chiesa proprio come richiesto. Questa è una delle tante leggende dell’Abruzzo che rendono unica e affascinante la tradizione popolare di questa regione.
Da visitare anche la Chiesa in Pietra della Madonna del Carmine, più piccola e a pianta rettangolare.
Passando dalla religione all’archeologia è impossibile non menzionare il Sito paleolitico di Valle Giumentina. È una delle maggiori e più belle testimonianze del Paleolitico in Abruzzo. I gruppi umani hanno lasciato traccia della loro presenza lungo le sponde del lago prima, durante e dopo la glaciazione. L’abbondanza di reperti hanno fatto di questo sito uno dei più importanti in Italia per lo studio della paleontologia. Nel 2012, a circa 60 anni scavi condotti dal Professor Radmilli, una squadra di archeologi, geologi e paleontologi ha ripreso le ricerche per ricostruire in modo ancor più dettagliato la presenza dell’uomo in questo specifico luogo. Una ricerca che portato a nuovi frutti e tanti nuovi reperti sono stati rinvenuti. Da vedere è sicuramente l’Ecomuseo del Paleolitico che è stato inaugurato nel 2013. Si trova proprio di fronte al sito in questione e si propone come sistema integrato per la massima valorizzazione delle valenze del territorio della Majella.
Poco prima di Abbateggio e precisamente in prossimità del bivio che conduce al borgo si trova il Santuario di Ercole (località di Grotte). Nel 2008 è stata fatta una grande scoperta: sono stati portati alla luce i resti di un ampio complesso santuariale risalente al I secolo a.C. Il primo scavo ha portato alla scoperta di frammenti di grande importanza di una statua molto grande in pietra calcarea. Lo studio condotto sui frammenti ha precisato che la statua era riferita al Dio Ercole.
Eventi ad Abbateggio: le principali feste e le attività culturali.
Piccolo sì, ma non di certo noioso! Il borgo di Abbateggio è sempre pronto a far festa e a promuovere venti culturali di vario genere. Tra le manifestazioni più importanti si ricorda il Premio Nazionale di Letteratura Naturalistica Parco della Majella: una vera e propria competizione letteraria alla quale prendono parte sia scrittori professionisti che amanti della scrittura definibili come dilettanti. Una manifestazione che dal 1998 ad oggi ha assunto sempre più importanza, ampliandosi e diventando il fulcro di tutti gli eventi culturali del territorio. I testi vengono valutati da una giuria di esperti composta da professori di lingua e letteratura italiana, giornalisti ed esperti del mondo dell’editoria. Le date cadono a metà luglio.
Cultura e tradizioni, un binomio perfetto per descrivere Abbateggio. Come detto, questo borgo della Majella è conosciuto anche come il “paese del farro” e la Festa del farro è un appuntamento da non perdere. Una grande sagra che ripercorre le più antiche tradizioni della coltura del farro che dal 1992 si propone come un evento importantissimo per la valorizzazione di questo cereale. La festa si tiene solitamente nel mese di agosto: periodo perfetto per gustare i piatti tipici a base di farro, godendosi lo spettacolo delle stelle cadenti. Piatti unici e semplici che riescono sempre a far sorridere le papille gustative. Molto vicina a questa grande sagra è la Bacchanalia, una manifestazione gastronomica che questa volta si apre su di un panorama culinario più ampio. Piatti della cultura tipica contadina e vini di ottima qualità sono i protagonisti di questa bella manifestazione che permette di scoprire il territorio non attraverso gli occhi, ma con la bocca.
Infine, da segnalare è il Concorso di Pittura Estemporanea che nasce nel 2003. Un concorso gestito dall’Associazione “Artisti Abruzzesi Lejo” e che si propone come un evento decisamente intrigante. Oltre che essere la perfetta vetrina per gli artisti locali per farsi conoscere ed apprezzare, è anche una particolare manifestazione che permette di raccontare il borgo attraverso l’arte. Attraverso l’arte si esternano i propri pensieri, ci si esprime in modo diverso e si racconta la propria vita nel contesto in cui si vive. È come se Abbateggio e l’intero territorio circostante venisse dipinto una seconda volta, questa volta con colori e forme diverse da quelle utilizzate dalla Natura, ma altrettanto affascinanti e di valore. È la pittura ad occupare il centro della manifestazione, grazie alla possibilità di poter godere di paesaggi e scorci mozzafiato a cui ispirarsi. Un evento culturale di rilievo che assicura al paese e a tutto il territorio della Majella un valore aggiunto che si inserisce in un patrimonio artistico e culturale già molto grande.