I Principali Argomenti
- 1 Viggiano (Basilicata): grande storia di un piccolo paese nella Val d’Agri
- 2 Alla scoperta di Viggiano: ecco cosa vedere
- 3 Il culto della Madonna Nera di Viggiano
- 4 Viggiano, il Texas italiano
- 5 Cosa fare a Viggiano: tra feste, sagre e buon cibo.
- 6 La Montagna Grande di Viggiano: escursioni indimenticabili e grandi impianti sciistici
- 7 Cosa vedere nei dintorni di Viggiano
- 8 Tour consigliati
Viggiano (Basilicata): grande storia di un piccolo paese nella Val d’Agri
Il piccolo borgo di Viggiano guarda dall’alto la meravigliosa Val d’Agri, un territorio unico, incantevole, dove la natura ha sapientemente mescolato i colori, così da dar vita ad un dipinto di rara bellezza.
Viggiano si estende lungo il costone roccioso ai piedi del Sacro Monte e sembra quasi, per l’armonia del paesaggio, per la perfetta fusione dell’impianto urbanistico con la natura che tutt’attorno l’avvolge, una aristocratica signora dolcemente stesa su di un immenso cuscino.
Un paese davvero piccolo, ma che ha tanto da offrire al visitatore e che affonda le sue radici in tempi assai lontani. Viggiano sorge a pochi chilometri dalla città romana di Grumentum, di cui divenne una circoscrizione territoriale rurale. L’iniziale posizione a fondo valle venne abbandonata nel X secolo, subito dopo la distruzione della prima citata Grumentum.
Si decise di salire, a poco più di 1000m di altezza, per avere un controllo migliore su tutto il territorio (dalla piccola piazzetta antistante la Basilica è possibile godere di panorami mozzafiato, che si perdono nelle acque del grande Lago del Pertusillo), quindi per sfuggire alle razzie dei saraceni.
Da qui passarono anche Longobardi, Bizantini e monaci basiliani. Poche ma certe sono le tracce del loro passaggio: la fortificazione del centro urbano ad opera dei Longobardi, il monastero di Santa Maria “La Preta” e la scultura lignea della Madonna Nera (Bizantini e Basiliani) rappresentano le tracce più significative.
Solo nei secoli XVII e XVIII Viggiano raggiunse un alto livello di benessere, che poggiava sulle solide basi dell’artigianato locale.
Impossibile non menzionare gli abili costruttori di strumenti musicali, che hanno permesso ai suonatori di strada di spingersi anche fuori dai confini urbani, portando dolci note in ogni angolo del mondo, facendo loro conquistare la fama di “viggianese musicante girovago”.
“Ho l’arpa al collo, son viggianese, tutta la terra è il mio paese” scrisse il poeta P.P. Parzanese a proposito dei musicanti viggianesi.
Come da titolo Viggiano è arte, è musica: nel 1876 fu fondato il giornale “L’Arpa Viggianese“. Ma, i musicanti girovaghi viggianesi non solo portavano in ogni parte dello stivale italiano, in Europa e oltreoceano le loro melodie e il loro sapere legato alla musica, ma contribuirono a far sviluppare nuove ideologie in quello che era ed è ancora oggi un piccolo borgo.
Infatti, i viggianesi regalavano musica, le grandi città europee e americane diedero agli stessi importanti idee legate alla massoneria. Idee che furono importate a Viggiano e sulle quali si creò la seconda loggia massonica più grande del meridione d’Italia.
Tanti popoli son passati per il territorio viggianese, lasciando segni indelebili delle loro culture, i quali si materializzano nelle diverse opere d’arte e negli edifici religiosi e non che hanno fatto di questo piccolo paese lucano un vero e proprio gioiello di inestimabile valore.
Alla scoperta di Viggiano: ecco cosa vedere
Passeggiare per i vicoli del centro storico di Viggiano è un’emozione unica, che cresce passo dopo passo.
Si respira un’aria tranquilla e l’ospitalità delle persone che vi abitano è incredibile: il turista si sente a casa.
Stretti vicoli che si diramano tra vecchie case in pietra, abbracciando gli storici palazzi e le numerose chiese, fino ad arrivare alle architetture di moderna concezione, che nonostante le loro forme decisamente più semplici e spigolose ben si fondono con l’antica essenza del borgo.
Tra le cose da vedere a Viggiano rientra sicuramente il Castello, edificato in epoca medievale nel punto più alto del paese, in modo tale da poter controllare al meglio tutto il vasto territorio.
Da qui è possibile far godere i propri occhi con un colorato paesaggio, quello della bellissima Valle del fiume Agri, capace di suscitare forti emozioni e trasportare la propria anima, leggera, in una rigogliosa natura.
La grande struttura del Castello è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1857: restano, infatti, piccoli tratti delle antiche mura e parti delle torri angolari. Quanto basta per capire che si trattava di una costruzione a dir poco maestosa.
Al cospetto dell’antico castello sorge il caratteristico centro storico, dove le ripide discese e le lunghe scalinate portano ad edifici di epoca medievale, come la Chiesa di San Benedetto e bellissimi palazzi e ville antiche, circondate da immensi giardini.
Il più importante edificio è sicuramente la Basilica, che ha preso il posto della vecchia Chiesa di S. Maria alle Mura (o Chiesa del Deposito) distrutta dal terremoto del 1673.
Un edificio che non impressiona per la sua grandezza, ma per il suo fascino: un vero e proprio scrigno di ricchezze.
Una volta varcato il bellissimo portone d’ingresso in bronzo e oro zecchino con raffigurazioni della storia della Chiesa, appare lo sfondo trionfale: tre grandi archi che si succedono in linea orizzontale, tra i quali appare il settecentesco transetto.
Sulla parete dell’abside centrale è appoggiato un trittico di nicchie nel centro del quale si trova la statua della Madonna. Basta voltare lo sguardo per rimanere accecati dalla bellezza dei sontuosi altari barocchi posizionati sulle pareti laterali, tra le numerose nicchie che ospitano le bellissime statue dei Santi.
Sulla propria testa un artificiale cielo di indescrivibile bellezza: un soffitto a cassettoni romani intarsiato e ricco di oro zecchino e stucchi di pregevole fattura. A completare il tutto i meravigliosi affreschi e i dipinti gelosamente custoditi in questo straordinario edificio religioso.
Tantissime le altre chiese che occupano piccoli angoli del Comune di Viggiano, tra le quali è possibile ricordare la Chiesa di San Sebastiano, costruita nel XVIII secolo con il nome di S. Maria fuori le Mura, poi ricostruita dopo il terremoto del 1857, nella composizione architettonica simile all’attuale; La Chiesa e il Convento di S. Maria del Gesù, costruita nel 1478 dai Francescani Minori Osservanti, appena fuori dal piccolo centro storico; la semplice Chiesa di San Rocco; la Chiesa della Buona Morte del XVIII secolo, utilizzata nell’800 come luogo di sepoltura. Da vedere anche i resti della Chiesa di S. Pietro (1594).
Non può mancare una visita alla Villa San Felice e ai due principali musei di Viggiano: il museo del lupo e quello interamente dedicato alle tradizioni locali. E, dopo tanto camminare, una bellissima sosta in uno dei bellissimi parchi del centro cittadino è la migliore cosa da fare.
Il culto della Madonna Nera di Viggiano
È proprio il paese di Viggiano uno dei maggiori centri di culto religioso di tutta la Val d’Agri.
Il caratteristico Santuario della Madonna Nera si trova in cima al Sacro Monte di Viggiano, ad oltre 1700m di quota.
È raggiungibile attraverso una bella e lunga passeggiata immersa in una incontaminata natura, percorrendo una ripida salita, che come un grande serpente sale fin su in cima, contorcendosi a ritmi regolari.
È il più importante, nonché antico Santuario della Basilicata, meta di un continuo pellegrinaggio, che si intensifica nel periodo estivo (dalla prima domenica di maggio agli inizi di settembre).
Un numero incredibile di fedeli, che giungono da luoghi vicini e lontani per venerare l’effigie della Madonna Nera.
Il Santuario risale al ‘300 e sorge nel punto esatto dove, secondo un’antica leggenda, è stata trovata la bellissima Statua della Madonna Nera con Bambino.
La statua è stata nascosta, durante gli assedi dei Saraceni in una grotta. Furono dei pastori, nel XIV secolo, a vedere delle piccole luci sulla vetta del monte. Incuriositi salirono fin su in cima, dove ritrovarono, scavando nelle piccole grotte la dorata statua. I pastori erano originari di Calvello, Viggiano e Marsicovetere, per cui ci fu una diatriba su quale paese dovesse ospitare la statua. Si decise di lasciarla lì, nel luogo del ritrovamento.
Nel 1890, papa Leone XIII incoronò la Madonna del Monte di Viggiano Patrona e Regina della Lucania.
Due volte l’anno si festeggia la Madonna di Viggiano: la prima domenica di maggio, quando dalla Basilica del paese la statua viene portata a spalla sulla vetta del Monte Sacro, dove rimane fino a settembre nell’antico santuario.
Lassù giungono moltissimi pellegrini, i quali prima di entrare in chiesa fanno tre giri intorno alla cappella.
Invece, la prima domenica di settembre, la statua della Madonna Nera di Viggiano è accompagnata con musiche e balli popolari dal Monte al paese.
Caratteristici i cinti, grandi composizioni simili a castelli fatti con candele di cera, portati sul capo dai fedeli, che venerano la Madonna come miracolosa.
La statua originaria della Madonna Nera di Viggiano ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli e oggi si presenta agli occhi dei fedeli rivestita di oro zecchino, simboleggiante la Gran Made di Dio, per i Greci Teothocos.
Viggiano, il Texas italiano
Come detto in precedenza, un tempo Viggiano era sinonimo di musicisti ambulanti, ben descritti dagli ottocenteschi versi di Pier Paolo Parzanese.
Una poesia che richiamava l’importante tema dell’emigrazione. Ma, è proprio il caso di dire che la musica è cambiata. Da decenni non è più così.
Oggi Viggiano è uno dei più ricchi Comuni italiani, grazie alle royalties elargite dall’Eni, che dal non lontano 1996 ha cominciato ad estrarre petrolio, in quello che è il giacimento più grande d’Italia e tra i primi posti in Europa.
Che cosa significa tutto questo? Un fiume di denaro, che ammonta a diversi milioni di euro, i quali vengono dati al comune, in cambio della libertà di bucare il bellissimo territorio.
Sicuramente soldi ben utilizzati e che continuano ad essere spesi nel migliore dei modi, portando Viggiano ad essere uno dei borghi lucani più belli, curato, ricco di impianti sportivi, con strade perfette e tantissimi eventi culturali (di un certo spessore) e non, che animano la vita del paese.
La Terra dei Sogni, dove le tasse locali sono abolite (non del tutto ma con percentuali davvero elevate), dove altissimo è i bonus-bebè, dove si parla di incentivi per qualsiasi attività, privata e pubblica, dove ogni ragazzino ha la possibilità frequentare scuole ristrutturate e dotate di ogni confort, dove agli anziani vien regalato annualmente un viaggio alle terme e dove i giovani studenti universitari possono godere di una copertura dell’80% delle tasse degli atenei (compresi i master) attraverso generose borse di studio, esiste.
Si, esiste ed è conosciuta con il nome di Viggiano.
Strutture sportive all’avanguardia, importanti e sempre attivi impianti sciistici, progetti imprenditoriali finanziati senza troppi “se” e troppi “ma”, dove le ristrutturazioni delle abitazioni sono rimborsate di circa 4/5 e dove il freddo inverno è ben tenuto lontano dal benefit-gas (dai 600 ai mille euro).
Dove siamo? Sempre a Viggiano. Il Centro Oli (uno dei più grandi a livello europeo) presente nel territorio di Viggiano, appare come una grande città, sempre illuminata da milioni di luci abbaglianti, le quali, forse, hanno abbagliato anche i politici e la gente del posto.
Si vive bene in questo piccolo paese, ma la domanda sorge spontanea: “il gioco vale la candela?”. È possibile rispondere a tal quesito con un’altra domanda: “parco naturale della Val d’Agri e petrolio, è un binomio forzato o è tutto normale?”.
Insomma, Viggiano resta il piccolo, grande Texas d’Italia.
Cosa fare a Viggiano: tra feste, sagre e buon cibo.
Viggiano è un paese dove le feste popolari, che poggiano sui solidi pilastri di una ricca tradizione e di un coloratissimo folklore, e le sagre non mancano mai.
Tra i principali eventi, che ogni anno si ripresentano, indossando sempre abiti diversi, ma rispettando lo stile originario, è possibile ricordare:
- Grande festa della Madonna Nera: la prima domenica di maggio e la prima domenica di settembre il paese viene letteralmente invaso da un numero con tanti zeri di turisti;
- Festival del Folklore: il primo sabato e la prima domenica di agosto;
- Viggiano Jazz: dal 16 al 21 agosto;
- Festival Internazionale di musica classica: fine agosto;
- Festa delle Vigne e Sagra dell’uva: prima domenica di ottobre;
- Rassegna della zampogna e della ciaramella del Sud Italia: dicembre, in prossimità del periodo natalizio.
A questi eventi si aggiungono tantissime altre serate e manifestazioni che, seppur di minor portata, permettono di conoscere al meglio Viggiano, le sue tradizioni e i piatti tipici:
- Cazun: (ravioli di ricotta) al sugo;
- Ferricelli o trighidd’, conditi o con mollica di pane e noci o con sughi di carne insaporiti da ottimo formaggio pecorino, peperoncino o rafano (cren, radice che dà alle pietanze un caratteristico sapore, forte e deciso
- Patatelle(polpettine di patate e formaggio) in brodo di pollo
- Tagliulin'(taglierini) con legumi
- Salsiccia e soppressata
- Rafanata
- Cazz’marr'(involtini con interiora di capretto o agnello lattante)
- P’prussa crusch’ peperoni secchi
- Formaggi freschi(f’liciata, ricotta, toma, burrini) e stagionati (ricotta tosta)
- zepp’la (crespelle condite con miele)
- Panzerotti di castagne
- Biscotti con naspro(glassa di chiara d’uovo montata, zucchero e limone)
- Vini locali: Vino DOC “Terre Alta Val d’Agri”.
Le papille gustative sono pronte a far festa.
La Montagna Grande di Viggiano: escursioni indimenticabili e grandi impianti sciistici
Siamo nel territorio montano dove regna il grande Appennino Lucano, all’interno del Parco Nazionale della Valle dell’Agri e del Lagonegrese. Un vasto territorio che ospita due grandi regine: la Madonna Nera e Madre Natura.
Viggiano è un punto di riferimento per tutti gli amanti della montagna che, soprattutto d’estate, scelgono questo piccolo paese e le sue montagne per concedersi un po’ di relax all’aria aperta circondati dalle meraviglie che la natura regala. Da segnalare è il grande comprensorio sciistico Montagna Grande di Viggiano, a pochissimi chilometri dal centro del paese, sormontato dal Santuario della Madonna Nera.
Piste immerse in una estesa faggeta, solcata da due skilift ed un tapis roulant inaugurato di recente, che consente a bambini e principianti di muovere i primi passi sulla bianca neve.
Un impianto non solo grande, ma che offre anche la possibilità di sciare di notte: la perfetta illuminazione artificiale consente di divertirsi sui diversi tracciati anche dopo il tramonto.
Non solo sci: a valle c’è un anello da fondo lungo circa 3 km affiancato da tracciati ideali per nordic walking ed escursioni con le ciaspole. È indescrivibile l’emozione che si prova percorrendo i sentieri immersi in boschi di faggi, che si possono percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike. Insomma, un vero e proprio paradiso, pronto ad incantare gli occhi e far vivere sensazioni uniche.
Cosa vedere nei dintorni di Viggiano
La Val d’Agri è da visitare tutta, perché ogni paese, ogni vetta dell’Appennino Lucano, il lago, il fiume hanno una storia da raccontare.
Una valle dalle mille sfaccettature, dalla storia affascinante e dalle sempre vive tradizioni, capaci di travolgere tutto e tutti.
Ma, se il tempo a vostra disposizione è limitato, si consiglia di visitare almeno alcune tra queste località e siti di interesse:
- Grumentum, per ammirare i resti di una città Romana che nel 215 a.C. fu teatro di scontri tra le legioni di Roma e le truppe di Annibale;
- il castello di Moliterno;
- l’incantevole Certosa di San Lorenzo a Padula;
- le suggestive Grotte di Pertosa, da visitare percorrendo i corsi d’acqua che le attraversano su piccole imbarcazioni (le suggestive grotte hanno ospitato la rappresentazione dell’Inferno Dantesco);
- l’Oasi del WWF del Pantano di Pignola;
- il Parco Nazionale del Pollino,
- Castelmezzano e lo spettacolo naturale delle dolomiti lucane, da ammirare dall’alto, volando come le aquile attraverso il volo dell’angelo;
- l’invaso Pietra del Pertusillo e le bellissime spiagge della costa ionica e di quella tirrenica, dove Maratea si presenta in tutta la sua bellezza.
Viggiano e tutto ciò che sta intorno e che l’abbraccia dolcemente è un territorio tutto da scoprire, passo dopo passo, lentamente e con la consapevolezza che il proprio cuore qui può essere rapito dalle tante meraviglie di una terra unica: la Basilicata.
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