UrbinoLa città di Urbino, situata sulla cima di un colle, tra il bacino del fiume Foglia a nord-ovest e quello del fiume Metauro a sud-est, è il capoluogo, insieme a Pesaro, della Provincia di Pesaro e Urbino, nelle Marche.

L’antica “Urvinum Metaurense” ha origini antichissime, ed una storia ricca di eventi e di personaggi, che dal XV secolo in poi, contribuirono a farla considerare come una delle città rinascimentali più belle ed importanti d’Italia.

Grazie soprattutto alla corte illuminata di Federico da Montefeltro, e a tutti gli artisti che qui vi operarono, tra cui ricordiamo Raffaello, Piero della Francesca, Marsilio Ficino e Leon Battista Alberti, che influenzarono anche lo sviluppo culturale del resto d’Europa.

Urbino, seconda città capoluogo della provincia Pesaro – Urbino nella regione delle Marche, viene chiamata anche città dei Montefeltro. Il Palazzo Ducale ne esprime la vita e la storia o almeno il periodo più glorioso della sua storia poiché la città, fondata in epoca antichissima, ebbe florida vita durante l’Impero Romano. Fu dopo il Mille che, con Buonconte, ebbe inizio ad Urbino la Signoria dei Montefeltro sotto la quale la città raggiunse la massima potenza e splendore.

Urbino fu uno dei più fulgidi centri di bellezza e di cultura del Rinascimento.

Urbino è stata inserita, nel 1998, nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, per aver saputo mantenere intatto, fino ai nostri giorni, il suo carattere e il suo cuore di città rinascimentale, armoniosamente adattato al suo ambiente e al suo passato.

Cosa visitare a Urbino

duomo di Urbino
Duomo di Urbino

Molto bello è poi il Duomo, in stile neoclassico, con la sua imponente scalinata, finito di realizzare tra 1789 e il 1801 dall’architetto Giuseppe Valadier. Al suo interno sono conservate importanti opere d’arte, tra cui “L’ultima cena” e “Il Martirio di San Sebastiano” di Federico Barocci, e la settecentesca “Assunta con San Crescentino e il Beato Mainardo” di Cristoforo Unterpeger.

C’è poi la Chiesa di San Domenico, costruita dal 1362 al 1365, e situata quasi di fronte al Palazzo Ducale, con il suo monumentale portale e con il protiro abbellito dal gruppo in terracotta realizzato da Luca della Robbia nel XV secolo.

La Chiesa di San Francesco, in stile romanico-gotico, risalente alla seconda metà del Trecento, con la facciata anteriore incompleta nella parte superiore, e con la bella torre campanaria, originariamente aveva due navate, ma venne poi ampliata. Nella Cappella del Sacramento si trova il “Sant’Antonio da Padova col Bambino Gesù”, dipinto da Claudio Ridolfi, e il grande “Perdono di San Francesco”, opera cinquecentesca di Federico Barocci.
Ed ancora, da vedere ad Urbino, sono il Palazzo dell’Università, che fu dimora dei conti di Montefeltro, l’Oratorio di San Giuseppe, dove si trova un particolare presepio cinquecentesco in stucco, l’Oratorio di San Giovanni Battista, splendido esempio di Urbino Oratorio di san Giovanni Battista.jpggotico internazionale, ricco di pregevoli affreschi, e la casa di Raffaello Sanzio, dove nacque il grande pittore, con all’interno opere di diversi pittori e un affresco “Madonna col bambino” dipinto da Raffaello.
Infine, la Fortezza Albornoz, che si trova sul punto più alto di Urbino, a 485 m di altezza, costruita nel XIV secolo, con le due torri semicircolari tronche all’altezza del parapetto della grande terrazza superiore, dalla quale si può ammirare una bellissima panoramica della città e di tutto il paesaggio circostante.

Il Palazzo Ducale di Urbino

Palazzo Ducale di Urbino
Palazzo Ducale di Urbino – Di Florian Prischl – Opera propria, CC BY-SA 3.0

Urbino è una città estremamente suggestiva, nella quale è possibile ammirare diversi monumenti, primo fra tutti il grandioso Palazzo Ducale, considerato una delle massime espressioni dell’architettura rinascimentale, voluto da Federico di Montefeltro, iniziato a costruire intorno alla metà del XV secolo, e completato verso il 1536, con i suoi caratteristici torrioncini, il cortile d’onore, il giardino pensile ed i sotterranei.

Dal 1912 è divenuto la sede della “Galleria Nazionale delle Marche” dove è conservato un eccezionale patrimonio artistico, con opere come il “Ritratto di gentildonna” e “Santa Caterina di Alessandria” di Raffaello, o “L’Ultima Cena” di Tiziano, o la “Flagellazione” e “la Madonna di Senigallia” entrambe di Piero della Francesca. Nel 1986 è stato allestito anche il “Museo Archeologico Lapidario”.

Tornando al Palazzo Ducale, costruito nel 1465 come un prodigio d’arte verso il cielo, è il capolavoro del grande architetto Luciano Laurana che realizzò le parti più belle, in seguito completate e decorate da altri artisti.

Entriamo adesso nel leggendario Cortile d’Onore, vero miracolo di grazia e d’armonia, con arcate elegantissime, ci guida ai piani superiori della Reggia un monumentale Scalone a tre rampe.

Ci sfilano ora davanti agli occhi le sfarzose sale degli appartamenti ducali, tutte con mirabili porte squisitamente intarsiate, con camini e con finissime decorazioni. Ecco la vastissima Sala del Trono, con il soffitto simile a una vela gonfiata dal vento. Ecco la Sala delle Veglie che ricorda le riunioni rese celebri dallo scrittore Castiglione nel suo libro “Il Cortegiano”. Ecco la Sala degli Angeli con il delizioso camino scolpito da Domenico Rosselli.

Ecco lo Studio del Duca, con il suo smagliante soffitto, con le sue pareti rivestite di “tarsìe” preziosissime che hanno la magica parvenza della realtà. Alessandro Benedetti scrisse: “nello studio la tarsìa traduce il gioco più prodigioso, in bruciate tonalità amarantine con tocchi di avorio, perlacei e neri”.

Nella suggestiva penombra, essa dà l’illusione di sedili sporgenti, di sportelli semiaperti, di scansìe che mostrano in disordine oggetti diversi: libri ammucchiati, una clessidra, un candeliere, delle sfere, degli strumenti a partiture musicali, una tastiera d’organo, uno schiniere ed una corazza, uno stocco, una gabbia con pappagalli, un complicato congegno ad orologeria, un cestello di frutta, uno scoiattolo, emblemi gentilizi, animali simbolici, proiettili…”.

Altre cose da vedere ad Urbino ci sono la Galleria Nazionale delle Marche, la Loggia, la Chiesa di San Domenico, il Duomo, il Palazzo dell’Università, la Chiesa di San Francesco, la Casa di Raffaello, il Palazzo Albani, l’Oratorio di San Giovanni, l’Oratorio della Grotta, la Crocifissione e l’Oratorio di San Giuseppe, l’Oratorio della Morte, il Palazzo Passionei, la Chiesa di Sant’Agostino, l’Oratorio di Santa Croce, il Teatro Sanzio, la Via Raffaello, il Piazzale Roma, la Chiesetta della Madonna dell’Olmo e la Chiesa rinascimentale di San Bernardino.

La festa del Duca a Urbino

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Tre giorni a cavallo di Ferragosto da trascorrere in una delle città rinascimentali più belle e rinomate d’Italia  per la tradizionale Festa del Duca

La manifestazione vuole promuovere attraverso l’esplorazione della tradizione una nuova ricerca spettacolare e culturale, un’“evocazione contemporanea” del ricco lascito culturale e artigianale del territorio urbinate. Un ricco week end di appuntamenti con la storia, l’arte, la musica, il teatro, la danza, il cinema, i mercati e i vecchi mestieri.

Per appassionati e neofiti l’arte del restauro del dipinto, del libro, le ceramiche istoriate e quelle sperimentali, la legatoria, la liuteria, l’illustrazione in ferro battuto, meravigliose copie d’artista da dipinti di Raffaello e Botticelli, la microincisione (l’arte di incidere le banconote e i francobolli), la stampa d’arte e la tipografia, cornici intagliate e dipinte a mano, le quattrocentesche Stelle Ducali (lampadari ispirati alle figure geometriche dell’umanista Luca Pacioli), le creazioni di Piero Guidi, che saranno le protagoniste dell’artigianato artistico urbinate.

E poi tornei, botteghe, osterie, rievocazioni in costume, artisti di strada, spettacoli musicali e di danza per tre giorni e tre notti tra i vicoli e le piazze di una capitale indiscussa del nostro Rinascimento. La Festa del Duca è organizzata dall’A.R.S. (Associazione Rievocazioni Storiche) in collaborazione con l’assessorato Cultura e Turismo del Comune di Urbino.

Dove si trova Urbino

ecco la Mappa

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