Il Parco Nazionale del Gran Paradiso si estende per circa 70.000 ettari, tra la regione del Piemonte e la Valle d’Aosta, in un territorio prevalentemente alpino, e rappresenta il primo parco nazionale italiano.

Questo è il posto ideale per vacanze all’insegna della natura, della cultura, delle tradizioni, dei sapori genuini e dei buoni vini. Qui, fra boschi, pascoli, rocce e ghiacciai, troverete infatti l’ambiente perfetto non solo per godere di infinite occasioni di incontro con una fauna e una flora intatte e incontaminate ma anche per concedervi le più varie opportunità di movimento e sport all’aria aperta: dalle escursioni al trekking e dal rafting alla mountain bike, alle arrampicate, alle passeggiate con le racchette da neve, allo sci alpinismo, di fondo e di discesa.

Panorama Parco Nazionale del Gran Paradiso
Panorama Parco Nazionale del Gran Paradiso– foto di LSC

Per chi è interessato alle vicende storiche di queste terre è inoltre possibile visitare vari castelli, torri e fortificazioni con, in primo piano, il duecentesco Castello d’Introd, alto su un promontorio protetto dalle aspre gole del torrente Savara e della Dora di Rhémes. Qui, in questo mondo molto legato alle sue antiche usanze, conoscerete anche la “Bataille des Reines”, ovvero il combattimento fra mucche che si contendono il titolo di regina, fiere di tornare vincitrici a valle con le corna decorate da nastri colorati.

E poi la grolla, la coppa di legno fatta per bere in compagnia, e i tanti prodotti tipici, carbonada, civet, selvaggina, formaggi e dolci da abbinare ai pregiati vini autoctoni: il priè, il Petit Rouge, il Fumin,il Cornalin, il Mayolet. Insomma quest’angolo d’Italia è davvero affascinante e ricco di opportunità da non perdere, anche a Natale.

La storia del territorio

Vittorio Emanuele II in una litografia del Perrini
Vittorio Emanuele II in una litografia del Perrini– foto di F. Perrin ( Pubblico dominio)

Le sue origini risalgono al 1856, quando il re Vittorio Emanuele II dichiarò questa zona “Riserva Reale di Caccia”, per poter così cacciare liberamente. Questa decisione in ogni caso, portò alla salvaguardia degli stambecchi, che in quel periodo erano in pericolo di estinzione, e che negli anni successivi aumentarono considerevolmente di numero.

Nel 1920 poi, il re Vittorio Emanuele III donò allo Stato italiano i 2100 ettari della riserva di caccia, affinché vi creasse un parco nazionale. E fu così, che due anni dopo, precisamente il 3 dicembre 1922, venne istituito il “Parco Nazionale del Gran Paradiso”.

Il territorio del parco, è costituito da alte montagne fra gli 800 metri e i 4061 metri della vetta del Gran Paradiso, la cima più alta delle Alpi Graie. La montagna del Gran Paradiso si trova nella regione della Valle d’Aosta, lungo il confine con la Francia, ed è completamente sul suolo italiano.

 

 

Il paesaggio che qui si può ammirare è assolutamente incantevole e suggestivo, luogo privilegiato per migliaia di visitatori, italiani e stranieri, appassionati di montagna, sportivi e alpinisti.

Fauna e flora del Parco

Lungo i numerosi sentieri e mulattiere, realizzate per volere del re Vittorio Emanuele II, ed ancora oggi percorribili, si possono incontrare diverse specie animali, tra cui, oltre al già noto stambecco, simbolo del parco, che si trova spesso al pascolo nei prati alpini, anche il camoscio, la marmotta, l’ermellino, la lepre, la volpe, il cinghiale. Ed ancora l’aquila reale, lo sparviero, il falco, il gufo e la pernice bianca.

Per quanto riguarda la vegetazione invece, gli alberi più frequenti sono i larici, i faggi, gli aceri, poi gli abeti rossi e i pini cembri. Salendo lungo i versanti delle montagne, si incontrano i pascoli alpini, che si colorano di tantissimi fiori in primavera, e il simbolo dell’alta montagna, la stella alpina, diffusa dai 1500 ai 3200 metri di altezza. Si ricorda anche un bellissimo giglio bianco (Paradisea liliastrum) che da il nome al “Giardino alpino di Paradisia”, che si trova in Valle d’Aosta a Valnontey, frazione di Cogne, a 1700 metri di altitudine.

Le vette del Gran Paradiso

Le vette del Gran Paradiso– foto di Dcoetzee (CC BY-SA 3.0)

Numerosi sono poi gli ambienti acquatici, come i laghi, gli stagni, i fiumi e i torrenti, dove si possono trovare le alghe, completamente immerse nell’acqua, o la lenticchia d’acqua, che galleggia sulla superficie, oppure piante dai lunghi steli come la ninfea, o il ranuncolo acquatico.

 

Bisogna poi ricordare i luoghi più caratteristici e interessanti da visitare, come l’altopiano del Nivolet, che si sviluppa per circa sei chilometri ad una quota di 2500 metri. Si tratta di una zona molto ricca d’acqua, con numerosi laghetti incastonati tra le rocce.

Tracce di storia e luoghi da visitare

Nel Parco Nazionale del Gran Paradiso inoltre, oltre ad un’affascinante natura, e a splendidi panorami, si possono spesso trovare anche le tracce lasciate dall’uomo nel corso della storia. Ci sono infatti antiche costruzioni in pietra, piccoli villaggi, vecchie baite, testimoni di quelle popolazioni che per centinaia di anni hanno vissuto su questi pendii e su queste vallate in modo del tutto autosufficiente.

Due esemplari di stambecco
Due esemplari di stambecco– foto di Rcaucino ( Pubblico dominio)

C’è poi la Valle di Campiglia, dove sorge il Santuario di San Besso, un antico luogo di culto. Da qui è possibile intraprendere numerosi percorsi escursionistici nella zona.

E da non perdere l’escursione che porta da Valnontey al rifugio Vittorio Sella, che è forse la più conosciuta e frequentata di tutto il parco. Non sarà difficile per il visitatore incontrare a pochi metri di distanza gli stambecchi.

Molto interessante è poi la traversata ai casolari dell’Herbetet, dove si possono ammirare magnifici panorami sui ghiacciai della valle, e tra gli angoli più suggestivi del parco, ricordiamo le Cascate di Lillaz, formate dal torrente Urtier.

Visitare il Parco Nazionale del Gran Paradiso, vi farà ritrovare l’armonioso contatto con la natura, donandovi pace, aria pulita e soprattutto tanta meraviglia!

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