Montemesola è una piccola ma graziosa città in provincia di Taranto.
E’ situata su una collinetta, a circa 180 metri di altezza e il suo nuome sembra proprio derivare dalla sua posizione topografica, infatti si colloca accanto alle altre colline circostanti come una “mensola”.
La sua posizione è veramente incantevole, perché da qui si ammira il bellissimo panorama del golfo di Taranto, la vallata da Grottaglie a San Giorgio e l’estesa pianura fino a Pulsano, Leporano, Talsano.
Negli ultimi anni la cittadina, che conta circa 4.500 abitanti, è balzata agli onori della cronaca per una singolare gara tra “baffuti”, una vera e propria competizione tra tutti gli uomini coi baffi più curiosi.
Della cittadina è particolarmente conosciuta una storia che si tramanda di generazione in generazione.
Si tratta della tentazione del Diavolo di Monte Salete.
Ecco di cosa si tratta.
Fuori dall’abitato di Montemesola, su una collinetta arida e brulla un tempo sede di una necropoli, vive il diavolo di monte Salete, custode di un tesoro maledetto.
Durante la seconda guerra punica (la storia è narrata da Tito Livio e da Polibio) su questo monte si accamparono le truppe cartaginesi comandate dal generale Salites.
Lì attesero che i congiurati tarantini, alleatisi con Annibale per cacciare i romani dalla città dessero il segnale di via libera.
II segnale, un grande fuoco acceso nella parte più alta dell’acropoli tarantina, fu dato in una notte di agosto.
Le truppe cartagiginesi allora partirono immediatamente alla volta della città senza dimenticare tuttavia di nascondere nel ventre della montagna un immenso tesoro frutto di precedenti razzie.
I cartaginesi non poterono mai più tornare a riprendere le ricchezze che diventarono oggetto della cupidigia dei paesani i quali più volte, ma invano, scavarono in lungo e in largo i fianchi della montagna alla ricerca del favoloso tesoro.
Un giorno un giovane sposo, padre di una bimbetta, salì sul monte Salete per cercare il tesoro.
Aveva appena iniziato a smuovere il terreno che gli si parò davanti il diavolo: «Non affannarti a cercare», gli disse, «io solo so dov’è nascosto il tesoro; te lo dirò in cambio di una creatura innocente».
Tornato a casa, il giovane tentò più volte di portar via la figlioletta da dare al diavolo, ma la moglie, che probabilmente aveva intuito qualcosa, non si staccò mai un attimo dalla bambina.
Troppo tardi il padre degenere capì l’orribile azione che stava per compiere: colto dal rimorso finì i suoi giorni in preda alla follia.
Come tutte le leggende, non si sa quanto ci sia di vero in questa storia, certo è che le tentazioni del demonio esistono e Montemesola, incastonata tra le colline, è sicuramente lo scenario migliore in cui ambientare simili racconti. Bene fece dunque l’autore anonimo di questa singolare avventura.