Chiesa del Gesù
Chiesa del Gesù di Tango7174 (Own work) [GFDL or CC BY-SA 4.0-3.0-2.5-2.0-1.0]
La Sicilia è una terra unica, ricca di storia ed arte, una delle città più ricche di palazzi storici e incredibilmente antichi, fianco a fianco con costruzioni moderne.

Se a Noto il Barocco ti saluta da ogni angolo, come disse una volta un noto studioso d’arte, a Palermo il barocco è diventato un vero e proprio culto, tanto da aver cambiato le abitudini di vita dei palermitani e le loro tradizioni, se non ci credete leggete questo articolo, ne rimarrete sicuramente incantati e stupiti.

Palermo città Barocca

La riprova che Palermo sia una città barocca, e data da molteplici fattori:

Barocco è il culto dei morti (a Palermo è nota una filastrocca che racconta come, per il giorno dei Morti, i defunti portano ai più piccoli dei doni, fra cui l’immancabile “Pupo di Zucchero“, che nella filastrocca ha le gambe storte perché in realtà arriva nelle case qualche giorno prima e comincia ad essere mangiato dalla base, diventando così sempre più basso e con le “gambe storte”), che dà vita nel giorno della ricorrenza dei defunti ad una gioiosa celebrazione.

Barocca è la sua arte pasticcera con la particolare esplosione di forme e colori. Apprezzatissima in tutto il mondo, la pasticceria siciliana ha saputo valorizzare vari alimenti ed ingredienti: la ricotta è stata sviscerata in varie forme e resa dolce per la preparazione della Cassata e del Cannolo, e le mandorle sono state tritate fino a diventare polvere per la trasformazione in pasta di mandorle, e questi sono solamente alcuni dei dolci che è possibile gustare in Sicilia, non dimentichiamo infatti la valorizzazione del pistacchio con numerosi dolci dedicati a questo prodotto.

Barocca è la città storica, seguite ad esempio la descrizione seguente che, partendo da Piazza Vigliena (Quattro canti di città) mi permetto di esporre.

All’inizio del 600, proprio nel centro della città venne realizzato un grande incrocio viario aprendo una nuova strada, via Maqueda, e prolungando fino al porto il Cassaro, oggi corso Vittorio Emanuele. Questo era un punto cruciale della città, che la divideva in quattro aree ben distinte, ecco perché sono noti come i “Quattro Canti” della città. Per ognuno dei canti (angoli), sono state poste le patrone della città che si sono succedute negli anni.

Quattro Canti
uno dei Quattro Canti

 

I Palazzi di Palermo

Lungo queste strade, l’aristocrazia palermitana eresse i suoi fastosi palazzi. La ricchezza che proveniva dalle feconde terre dei possedimenti agresti, veniva in gran parte “pietrificata” in questi palazzi che, dovevano testimoniare singolarmente il fasto familiare e collettivo del regno, impossibile non vederli durante una vacanza a Palermo.

Sono i palazzi situati nel centro della città, ed oggi, grazie ad un interessante piano di riqualificazione, sono racchiusi in aree adibite al transito pedonale: sarà un piacere passeggiare per la via Maqueda e notare l’elevatissimo numero di palazzi storici, chiese, negozietti e opere d’arte racchiuse nel cuore della città.

L’intersezione delle due grandi strade nel centro della città dava vita ad una piazza che svolgeva un ruolo strategico. I quattro edifici che circondano la piazza, sono rivolti rispetto ai quattro punti cardinali in modo che, a qualunque ora del giorno uno di essi fosse illuminato dai raggi del sole, tanto che, la piazza anticamente venne chiamata “Teatro del sole”.

Uno dei quattro canti, è inglobato nella secentesca chiesa di San Giuseppe dei Teatini, una delle espressioni più complesse del barocco tra le chiese palermitane. All’esterno una successione di cupolette sembra riprendere le cupole arabeggianti di San Cataldo. All’interno della chiesa, si trovano due enormi acquasantiere rette da angeli che sembrano venir fuori da una nuvola. Attraversando una porta sul lato destro della cappella della Vergine, si arriva a una fonte d’acqua benedetta (la fonte della Madonna dell’Udienza), ancora oggi efficacemente medicamentosa, a detta dei fedeli che numerosi ne riempiono bottigliette.

Da non perdere, tra le eccellenze della chiesa, una ricchissima cappella ad intarsi marmorei, che sono il vero vanto del barocco siciliano: insomma, se siete a Palermo, e siete ai Quattro Canti, dovete assolutamente visitare la chiesa di S. Giuseppe dei Teatini, siamo sicuri che non vi pentirete di questa decisione!

Di fronte la chiesa di San Giuseppe, troviamo la chiesa di Santa Caterina, sede del principale convento di clausura palermitano. L’ingresso della stessa, insiste in una magnifica piazza, destinata impropriamente, a parcheggio per i consiglieri comunali, provinciali e regionali. Santa Caterina, è un concentrato di pitture, scultura e affreschi realizzati tra il seicento ed il settecento, tutti di magistrale fattura. Tutte le cappelle, presenti sul lato destro (lato che dava sul monastero), presentano degli ovali in ottone bucherellato che consentivano il dialogo con le suore recluse.

Se volete visitare la chiesa informatevi prima su orari delle visite, non è sempre aperta per le visite, e quindi potreste rimanere fuori da questa chiesa, ma non vi preoccupate, nei pressi la quantità di monumenti da visitare è davvero incredibile, e se magari non l’avete visitata, potete pensare di salire per Corso Vittorio Emanuele fino alla Cattedrale di Palermo, informandovi sulla possibilità di visitare anche i tetti.

All’interno della cappella del transetto, è presente una ruota attraverso la quale le monache porgevano i paramenti sacri ai sacerdoti, a destra dell’altare, è presente la grata attraverso cui le monache si confessavano e prendevano la comunione. Accanto la chiesa di Santa Caterina, in una piazza davanti il Palazzo Pretorio, oggi sede del comune, è collocata la Fontana Pretoria, comunemente chiamata  Fontana della Vergogna,  per l’esibizione di nudità delle statue, realizzata nel cinquecento dallo scultore Francesco Camilliani.

Fontana Pretoria
Fontana Pretoria

Da notare, in cima al Palazzo del Comune, una statua che guarda tutta la città: si tratta dell’attuale Patrona, “A Santuzza”, Santa Rosalia. Se andate in vacanza a Palermo in estate, a luglio, partecipare ad un festino di Santa Rosalia, una delle feste popolari più antiche al mondo, è sicuramente qualcosa che porterete per tutta la vita con voi, insieme ai colori, i sapori, gli odori, le abbanniate ed il cibo tipico della festa, melone rosso (anguria), babbaluci (lumache), birra e sfincione).

Ulteriore manifestazione del barocco palermitano, possiamo riscontrarlo all’interno dei numerosi oratori, luoghi di culto legati a una confraternita o congregazione. Tra le decorazioni di questi luoghi si annoverano le celeberrime statue allegoriche del Serpotta

(le più belle si trovano nell’Oratorio del Rosario in San Domenico e nella chiesa di Sant’Agostino), che sono inoltre, le protagoniste di un enigmatico quadro di Fabrizio Clerici, ”Grande confessione palermitana” del 1954, dove le statue, confessano i loro peccati alle mummie dei frati cappuccini.

In Piazza San Domenico ammirerete sicuramente la sua chiesa, ma il consiglio è quello di entrare nel centro commerciale adiacente, “La Rinascente”, e salire all’ultimo piano, magari per fare un aperitivo o una cena: potrete ammirare la chiesa e la piazza dall’alto.

Molto buono anche il gelato in una gelateria storica che si affaccia sulla piazza, la “Gelateria Lucchese”, e, scendendo dalla via dei maccheronai, vi ritroverete nel cuore di uno dei mercati più antichi di Palermo, la “Vucciria“, ricca di mercanti che vendono praticamente qualsiasi cosa.

Se capitate nel periodo giusto, tra le strade e i balconi di Palermo potrete anche ammirare le Plumerie, qui chiamate Pomelie, fiore simbolo della città, bellissimo, carnoso e dal delizioso profumo.

In città, nel cimitero dei cappuccini, è possibile visitare anche le loro Catacombe, ove esposti in ordine, si conservano circa ottomila scheletri mummificati di preti, notai, avvocati, nobili e artigiani nei loro vestiti originari, ormai lisi e consunti dal tempo. Anche qui il fascino e l’atmosfera lo rendono un luogo unico, quasi incantato, dove sicuramente rimarrete sbigottiti di fronte a quello che si è riuscito a conservare: un percorso ben studiato, ed alcuni video su YouTube, mostrano esattamente il lavoro fatto in questo luogo, e vi riproponiamo un video realizzato da “vacanze siciliane” che racconta la sua storia:

 

Questo video è stato utilizzato spesso anche come presentazione ufficiale di questo luogo di interesse, inserito anche nei percorsi culturali della città e nelle manifestazioni (delle quali la più apprezzata dai palermitani è sicuramente “Le vie dei tesori”, una iniziativa che permette di visitare moltissimi monumenti della città, in alcuni week end dell’anno, con biglietti di 1 euro circa).

Un articolo non basterebbe per descrivere i numerosissimi monumenti e luoghi da visitare per una visita a Palermo: sono stati scritti moltissimi libri per raccontare la storia di questa città ed i suoi percorsi più nascosti (per chi ama le “avventure sotterranee” è possibile visitare, previa prenotazione, i Qanat, dei percorsi sotterranei dove scorre ancora oggi l’acqua), i rituali e le “passeggiate” dei nobili all’interno dei giardini della città (l’Orto Botanico, il Giardino Inglese, Villa Giulia), o la famosissima tenuta di caccia privata che porta nel golfo di Mondello, la Riserva della Favorita (sulla quale un gruppo di Palermitani appassionati di riprese aeree ha realizzato un bellissimo video girato con i droni, disponibile anche questo su YouTube).

Chi va in vacanza a Palermo ne resta sempre stupito ed impressionato, buon viaggio, buona vacanza e siamo sicuri che a Palermo lascerete anche voi un pezzo del vostro cuore.

Se avete domande su qualche monumento lasciate il vostro commento o seguite i link presenti nell’articolo per maggiori informazioni.

Vedi anche i seguenti Itinerari nel capoluogo siciliano

 

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